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Giovanni Nonnis, la Matrice e il Segno

Gli artisti sardi dell’ultimo secolo e mezzo sono, in buona misura, un patrimonio ancora da scoprire, certamente da valorizzare. E’ anche questo il senso della mostra dedicata a Giovanni Nonnis (1929 – 1975) alla quale il Palazzo di Città a Cagliari dedicherà i suoi spazi fino al prossimo 13 maggio.

La vita dell’artista scorre attraverso decenni che sono tra i più fecondi per l’evoluzione dell’arte italiana e che hanno giovanni nonnis matriciimmediatamente alle loro spalle momenti forse ancor più caratterizzati da un’esplosione di creatività.

Giovanni Nonnis, infatti, se da un lato trascorre i primi decenni della sua vita tra la natia Nuoro e Sassari dove studia, dai primi anni ’60 è sul “continente”, a Milano dove opera nel campo della pubblicità. Qui incontra i movimenti di quegli anni e viaggia per l’Europa. Torna poi in Sardegna, a Cagliari, ma, evidentemente, la contaminazione è avvenuta.

Così, nella produzione di Giovanni Nonnis si rincorrono le forti rievocazioni, quasi mitiche, della Sardegna più antica, della sua civiltà nuragica, con segni che appartengono alle sperimentazioni della pittura del ‘900 italiano ed europeo.

Giovanni Nonnis: le Crocifissioni

giovanni nonnisNonnis è artista poliedrico: questa mostra gliene da atto. Emozionanti le sue Crocifissioni. Il fondo oro medievale è popolato da un’infinità di figure tanto indefinite quanto certamente umane, massa e singolo nel contempo.

Poi c’è la Sardegna dell’antichità che però è più ispirazione che rappresentazione immediata. Infatti, gli archetipi di Nonnis non sono in realtà nuragici quanto mitici: è da una contaminazione tra tutte le civiltà antiche insieme che nascono le sue figure. Con la tecnica della lavorazione del polistirolo per ottenerne le matrici che poi riporterà sulla masonite.

La mostra ne dà ampiamente conto. Infatti, alle opere di proprietà delle collezioni civiche di Cagliari si affiancano proprio le matrici originali oggi nella collezione degli eredi dell’artista.

Nonnis, Lai, Sciola: il momento della spiritualità

Il colpo di teatro arriva però nell’ultima sala. Giù nelle fondamenta antiche del palazzo. Lì, nella penombra, una pinuccio sciola cristogrande Crocifissione di Nonnis dialoga con il drammatico Cristo di Pinuccio Sciola ricavato a colpi d’ascia da un tronco ricurvo.

Giustamente, i curatori della mostra chiamano in causa i Prigioni di Michelangelo. Nella sala, poi, vi è la candida, eterea presenza della Sindone di Maria Lai a chiudere il cerchio.

Tre momenti altissimi per l’arte sarda del ‘900.

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.

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