La Cappella dell’Annunciazione o Cappella Carafa con gli affreschi di Filippino Lippi (1457-1504) domina il transetto destro della chiesa domenicana di Santa Maria sopra Minerva a Roma.
Ricca di un corredo decorativo di grande impatto, la Cappella dell’Annunciazione fu commissionata dal cardinale Oliviero Carafa (1430-1511) a Filippino Lippi nel 1487 per custodire la sua tomba.
Oliviero Carafa: cardinale e condottiero
Oliviero Carafa fu un personaggio formidabile per il suo tempo. Esponente di una delle famiglie più potenti del Regno di Napoli, non fu solo uomo di chiesa ma anche, a buon titolo, uomo d’arme.
Infatti, quale ammiraglio della flotta pontificia, guidò la crociata indetta da Sisto IV della Rovere nel 1472. Al comando di una flotta composta da navi papali, napoletane e veneziane effettuò una serie di operazioni belliche comprensive dell’attacco alle città di Smirne e Atalia.
Oliviero fu anche il committente della Cappella del Succorpo nel Duomo di Napoli dove è custodito il corpo dei San Gennaro vegliato da una statua del medesimo Oliviero Carafa ritratto in preghiera.

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Santa Maria sopra Minerva: la Cappella dell’Annunciazione
Filippino Lippi dipinse la Cappella dell’Annunciazione tra il 1489 ed il 1492. Ma non si trattò di un’Annunciazione tradizionale. Infatti il suo titolo è San Tommaso d’Aquino presenta il Cardinale Carafa alla Vergine Annunziata.
Troviamo così Oliviero Carafa in ginocchio dinnanzi alla Vergine con San Tommaso, che gli tiene premurosamente una mano sulla spalla sinistra, nell’atto di presentarlo alla Vergine. Dall’altro lato della pala, anch’egli in ginocchio, l’Arcangelo Gabriele che deve aver terminato il suo annuncio da pochi istanti.
Una scenografia dunque particolarissima che si può forse spiegare anche in funzione di un intreccio genealogico e politico. Infatti i Carafa derivavano dai Caracciolo e la madre di San Tommaso d’Aquino apparteneva al ramo di Teano dei Caracciolo. Inoltre, Oliviero Carafa fu un influente protettore dei domenicani.
Tornando alla cappella, la parete di fondo, tutto intorno alla tavola rappresenta invece l’Assunzione della Vergine. Nelle vele della volta, per mano di Raffaellino del Garbo troviamo le Sibille Delfica, Cumana, Tiburtina ed Ellespontica.

Il Trionfo di San Tommaso d’Aquino
La parete di sinistra ospita invece l’affresco di Filippino Lippi il Trionfo di San Tommaso d’Aquino sull’eresia. La scena vede San Tommaso circondato da personaggi che rappresentano Retorica, Grammatica, Teologia e Filosofia. Viceversa, l’Errore è rappresentato ai suoi piedi insieme ai libri oggetto della disputa.
I personaggi tutti introno potrebbero essere i ritratti di alcuni gradi dell’epoca. Tra questi i pontefici Leone X e Clemente VII, ovvero Giovanni e Giulio de’ Medici. Ambedue, peraltro sepolti proprio in Santa Maria sopra Minerva ai lati dell’altare centrale che custodisce il corpo di Santa Caterina da Siena.
Nella lunetta sovrastante è rappresentato il Miracolo del Crocifisso che elogia San Tommaso ove Cristo avrebbe pronunciato le parole Bene scripsisti mihi Thoma.

Il corpo di Oliviero e la tomba di Paolo IV
La parete sinistra della cappella doveva accogliere il corpo di Oliviero Carafa in un’apposita cella. In realtà, Oliviero non venne mai sepolto qui e le sue spoglie tornarono a Napoli. Alla cella, affrescata da Raffaellino del Garbo, si accede oggi da una porticina nel transetto.
Infatti, alla morte di papa Paolo IV, ovvero Giampietro Carafa nipote di Oliviero, nella cappella venne eretto il suo monumento funebre. Dovuto a Pirro Ligorio e Tommaso Cassignola lo possiamo ancora oggi ammirare in sito.
Filippino Lippi – Approfondimenti
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