gian domenico cerrini affresco volta santa maria della vittoriaGian Domenico Cerrini Affresco Santa Maria della Vittoria
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Santa Maria della Vittoria: la volta barocca

Siamo nel sesto decennio del ‘600 quando il pennello di Gian Domenico Cerrini affresca la volta e la cupola di Santa Maria della Vittoria a Roma. Ormai il barocco romano è nel pieno dello sviluppo e le grandi volte delle chiese della Città Eterna ospitano i maestri di quel tempo.

Gian Domenico Cerrini: biografia breve

Gian Domenico Cerrini detto il Cavalier Perugino (Perugia 1609 – Roma 1681) fu allievo a Perugia di Gianantonio Scaramuccia, allievo a sua volta di Annibale Carracci e legato Guido Reni. Dunque un po’ nel cuore della pittura bolognese di quegli anni.

Cerrini arriva a Roma intorno ai trent’anni. La sua prima opera romana dovrebbe essere la pala d’altare del transetto destro di Santa Maria in Traspontina ovvero l’Apparizione della Trinità a Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, eseguita nel 1639.

cerrini volta santa maria della vittoria

Lavorerà poi in altre chiese romane quali San Carlino alle Quattro Fontane e San Carlo al Corso. Per alcuni anni è a Firenze tra il 1656 ed il 1671 dove lavora soprattutto per i Medici. Torna per un paio d’anni nella natia Perugia ma nel 1663 è di nuovo a Roma dove attende agli affreschi di Santa Maria della Vittoria.

Lavorerà poi in altre chiese romane quali San Carlo ai Catinari e nella chiesa del Santissimo Sudario dei Piemontesi.

Cerrini a Santa Maria della Vittoria

Gian Domenico Cerrini arriva a Santa Maria della Vittoria in un momento anteriore alla realizzazione delle grandi volte sacre barocche. Quella della chiesa del Gesù del Baciccio si avvia infatti nel 1674. Sono poi ancora successive quella del Baciccio alla Chiesa dei Santi Apostoli e quella di Andrea Pozzo in Sant’Ignazio da Loyola.

affresco volta santa maria della vittoriaEra invece già completata da più di trent’anni la cupola del Lanfranco a Sant’Andrea della Valle, prima cupola barocca romana. Alla Chiesa Nuova Pietro da Cortona sta concludendo la lunga fatica degli affreschi della volta e della cupola.

Questo, in pratica, lo scenario in cui viene a concretizzarsi l’opera del Cerrini. E difatti la pittura del Cerrini è più vicina al misurato barocco di Pietro da Cortona che agli splendidi eccessi del Baciccio o del Pozzo.

A Santa Maria della Vittoria Gian Domenico Cerrini realizza un’opera complessa. Gli affreschi della volta rappresentano la Vergine che trionfa sulla Eresia. Quelli della cupola trattano la Gloria di San Paolo poiché a quest’ultimo era dedicata la prima chiesa poi sostituita dall’attuale.

La cupola è arricchita da quattro pennacchi illusionistici per la loro forte tridimensionalità. Proprio i pennacchi tridimensionali (alle volte con applicazione di stucchi) sono una peculiarità delle volte barocche ed andranno ad assumere una spettacolarità sempre maggiore.

Se volete approfondire ilo tema della volte barocche a Roma, leggete Roma: passeggiare per volte barocche

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Cerrini: la Vergine che trionfa sulla Eresia

Sebbene la volta della chiesa di Santa Maria della Vittoria non abbia le dimensioni e quindi la monumentalità di altre volte barocche (vedi articolo appena citato), resta un’opera assolutamente di valore.

Il tema venne scelto per coerenza con il titolo e la storia della chiesa. La Vittoria citata nel titolo della chiesa è quella dei cattolici sui protestanti nella battaglia della Montagna Bianca presso Praga. In quella cerrini affreschi volta santa maria della vittoriabattaglia il carmelitano Domenico di Gesù Maria incoraggiò i soldati cattolici girando per il campo di battaglia con un’immagine della Sacra Famiglia. L’aveva ritrovata nel castello di Strakonice profanata dalle truppe protestanti. Dopo la vittoria, venne conservata in questa chiesa fino a quando nel 1830 un incendio distrusse l’abside e l’immagine. Ecco dunque i fatti ai quali si richiama l’affresco della volta ed anche la frase che gli angeli mostrano riportata su un nastro all’estremo della volta dal lato dell’organo.

La Vergine dunque, assisa su una nuvola sorretta da angeli domina la scena. Nella destra tiene lo scettro ed un angelo le porge la corona. Subito al di sotto due figure di angeli guerrieri (forse il passaggio esteticamente più riuscito dell’affresco) sconfiggono l’eresia. Da un lato un gruppo di angeli regge uno stendardo: probabilmente un richiamo all’immagine sacra di cui abbiamo detto.

L’Eresia è rappresentata dagli angeli ribelli che gli angeli guerrieri sconfiggono facendoli precipitare verso gli inferi. Infatti, nel loro precipitare, gli angeli ribelli stringono tra le mani alcuni libri: probabilmente quelli dove si affermano le eresie.

Il precipizio del Baciccio

Noterete come l’affresco sia perfettamente conchiuso nella sua cornice. Esito diverso avrà un decennio dopo la caduta degli angeli ribelli nell’affresco del Baciccio nella volta della Chiesa del Gesù. Qui gli angeli ribelli precipitano fuori dalla cornice ed il Baciccio li dipinge senza risparmio anche sugli stucchi d’oro della volta per assicurarsi che l’elemento illusionistico raggiunga il suo massimo effetto.

Per una Guida alla Visita della chiesa, leggi Visitare Santa Maria della Vittoria per un Bernini teatrale

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.

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