alphonse muchaAlphonse Mucha - Calendario Dewez 1903
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Alphonse Mucha in mostra al Museo degli Innocenti a Firenze

La mostra dedicata a Alphonse Mucha al Museo degli Innocenti di Firenze racconta un artista e patriota che influenzò radicalmente l’arte del suo tempo. Con lui nacque uno stile inconfondibile raccontato nella mostra Alphonse Mucha. La seduzione dell’Art Nouveau .

Alphonse Mucha: biografia brevissima

Alphonse Mucha nasce a Ivančice in Repubblica Ceca nel 1860. Fervente patriota e sostenitore della libertà politica dei popoli slavi, si dedica all’arte e nel 1887 si trasferisce a Parigi. Qui affina le sue arti e incontra la donna che cambierà per sempre la sua vita, Sarah Bernhardt. L’attrice più bella e famosa dell’epoca affida a Mucha la sua immagine rendendolo popolarissimo.

Nasce il mito delle “donne di Mucha”, e le aziende se lo contendono per reclamizzare i propri prodotti, dando vita alle intramontabili campagne pubblicitarie come quella del cioccolato Nestlé, dello champagne Moët & Chandon, e ancora delle sigarette, della birra, dei biscotti e dei profumi.

Mucha però non dimentica l’impegno patriottico e sociale. Nel 1910 torna a Praga e si dedica per quasi venti anni a quello che è considerato il suo più grande capolavoro, l’Epopea slava, opera colossale composta da venti enormi tele in cui racconta i principali avvenimenti della storia slava. Mucha morì a Praga nel 1939.

Mucha Mostra Museo Innocenti Firenze: La seduzione dell’Art Nouveau

Il percorso della mostra che il Museo degli Innocenti di Firenze dedica a Alphonse Mucha presenta oltre 170 opere. Manifesti, libri, disegni, olii e acquarelli, oltre a fotografie, gioielli, opere decorative, che permettono di approfondire l’eclettismo di Alphonse Mucha accanto a un nucleo di opere italiane che raccontano il contesto dell’evoluzione dello stile Art Nouveau in Italia.

Questa mostra vuole mettere in luce, oltre al suo talento, il lavoro di ricerca e riflessione che ha accompagnato l’evolversi della sua arte, senza mai perdere di vista l’attaccamento alla sua terra d’origine, per la cui indipendenza lotterà tutta la vita.

Mucha credeva che l’arte non dovesse limitarsi a essere piacevole alla vista: doveva comunicare un messaggio spirituale, elevare gli spettatori e soprattutto parlare a tutte le persone.

mucha mostra innocenti firenze
Alphonse Mucha – Amants 1895

Parigi e la Belle Époque

Tra fine Ottocento e inizio Novecento, Parigi era considerata il centro del mondo dell’arte. È la cosiddetta Belle Époque e Alphonse Mucha diventa il più famoso artista dell’epoca. Le sue opere, le sue illustrazioni, i poster teatrali e la nascente pubblicità danno vita ad una nuova forma di comunicazione. Le sue opere diventano famose in tutto il mondo, il suo stile è il più imitato, la potente bellezza delle sue donne entra nell’immaginario collettivo.

È l’inizio della modernità, di cui Alphonse Mucha, con un linguaggio influenzato dai Preraffaelliti, dalle xilografie giapponesi, dalla bellezza della natura, dalla decorazione bizantina e da quella slava, si fa portavoce.

È un’arte nuova anche nella progettazione. Partendo dall’osservazione della natura, Mucha si avvale delle nuove conoscenze scientifiche, quelle che definirà “teorie su come incantare”, i meccanismi della percezione visiva (occhio-nervi-cervello).

Allo scopo di determinare quali siano le forme e le linee più piacevoli, suggerisce di apprendere dalle strutture organiche della natura la legge delle proporzioni equilibrate: “La natura visibile, che cogliamo attraverso gli occhi, ci circonda di forme ricche e armoniose. La meravigliosa poesia del corpo umano e di quello animale, e la musica di linee e colori che promana da fiori, foglie e frutti, sono le più evidenti maestre per lo sguardo e per il gusto”.

Prima sezione – Donne, Icone e Muse

Le donne sono il fulcro dell’arte di Mucha. Proprio ad una donna, Sarah Bernhardt, famosa attrice parigina, si deve la nascita dello stile Mucha. L’artista ceco incontra la grande attrice verso nel 1894, quando lei gli commissiona il manifesto per la commedia “Gismonda”. Mucha in quel momento è un illustratore di libri di discreto successo, ma del tutto sconosciuto nel campo dei manifesti pubblicitari.

Malgrado l’inesperienza, la Divina rimane colpita dall’originalità delle sue composizioni a grandezza naturale, un formato insolitamente alto, caratterizzato da contorni fluidi

ed eleganti e da vellutati colori pastello. La potenza dell’opera di Mucha risiede soprattutto nella capacità di ritrarre l’anima dei personaggi che la Bernhardt deve interpretare. I suoi manifesti trasmettono l’immagine che la Bernhardt aspirava a portare sul palco.

Questa prima locandina per “la Divina Sarah” manda la città in visibilio. Il successo induce la Bernhardt a proporgli un contratto in esclusiva di sei anni, non solo come disegnatore ma anche come direttore artistico per le opere da lei interpretate e prodotte. Mucha realizzerà per l’attrice costumi, gioielli e scenografie, insieme ad altre sei affiche per Sarah Bernhardt.

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Alphonse Mucha -Langage des Fleurs 1900

Seconda sezione – La cultura bretone

Per Mucha l’arte è espressione dell’identità culturale e ideologica di un popolo. Lui stesso si ritrae frequentemente con indosso la camicia ricamata della tradizione nazionale, simbolo dell’unità slava.

Le sue opere sono dominate da elementi della madrepatria: abiti di foggia slava, motivi floreali e botanici ispirati all’arte e all’artigianato della Moravia. Mucha infonde nuova vita ai simboli antichi e ai motivi decorativi integrandoli in un contesto squisitamente ceco.

Negli anni che trascorre in Francia, l’artista riconosce una profonda affinità tra la cultura popolare ceca e quella celtica, si appassiona all’arte e la cultura tradizionale bretone e si avventura spesso in Bretagna per osservarla da vicino.

I viaggi di Mucha in Bretagna di questo periodo sono documentati dai numerosi schizzi e fotografie dei paesaggi e della cultura popolare locali, e in particolare dei diversi stili decorativi e costumi popolari tipici della regione. Le folkloristiche immagini bretoni sono soggetti iconici di molti altri pittori, tra cui Paul Gauguin, con cui Mucha stringe un profondo legame.

Terza sezione – Manifesti pubblicitari

Nella mostra di Mucha al Museo degli Innocenti di Firenze non poteva mancare un focus sui manifesti pubblicitari. Infatti, nell’arco di vent’anni, Mucha disegna e realizza circa centoventi manifesti. Diventa il principale esponente della cartellonistica, il grafico più richiesto della Parigi di fine secolo. Arte e pubblicità hanno, secondo Mucha, l’obiettivo comune di trasmettere al pubblico un messaggio, non importa che sia un messaggio per un prodotto commerciale o un messaggio sacrale, religioso o storico.

La pubblicità è per Alphonse Mucha il terreno dove sperimentare nuove modalità di comunicazione. In realtà, l’oggetto reclamizzato passa in secondo piano, protagonista è sempre una fanciulla idealizzata ed elegante. Ieratiche figure femminili incorniciate da dinamici contorni grafici evocano atmosfere seducenti, con il loro sguardo fascinatore invogliano lo spettatore a entrare nel loro mondo. Queste figure femminili rappresentano bellezza, grazia e eleganza, suscitando la sensazione che i prodotti offerti arrivino dal cielo, portati da vergini sacre.

Anche i colori sono innovativi: scelti tra i toni pastello con sfumature delicate con un impatto visivo notevole. Mucha dispone le immagini su più piani prospettici, sovrappone diversi strati decorativi ognuno con dettagli intricati. Questa sovrapposizione di strati contribuisce alla complessità visiva delle sue opere, creando una sensazione di profondità.

Se volete approfondire l’argomento della pubblicità nell’Italia del ‘900, leggete anche Pubblicità in mostra alla Magnani Rocca


Francesca Villanti è la curatrice della mostra di Mucha al Museo degli Innocenti di Firenze. Per la sua presentazione cliccate QUI

Quarta sezione – Epopea slava

Nel 1910 Alphonse Mucha ritorna in Cecoslovacchia per servire la patria con la propria arte. Si dedicherà alla creazione dell’Epopea slava, un’opera monumentale il cui messaggio invita il popolo slavo a imparare dalla storia per poter progredire verso il futuro e la libertà.

Negli stessi anni si occupa della decorazione del municipio di Praga, di una vetrata artistica per la cattedrale di San Vito e dei poster per i raduni ginnici panslavi del movimento Sokol.

La donna resta l’elemento centrale. Diventa un’icona spirituale rivestita in abiti cerimoniali tradizionali L’Anima della nazione che ispira e unisce i popoli slavi.

Apoteosi: slavi per l’umanità

Tra i più begli esempi di queste ultime opere c’è il dipinto conclusivo del ciclo Apoteosi: slavi per l’umanità. Qui Mucha esprime la propria visione della storia slava come un movimento a spirale, in cui gli eventi storici del passato circondano la condizione dei popoli slavi dopo la vittoria del 1918. Da quest’ultimo evento celebrativo si irradiano le linee curve di nastri e arcobaleni che conducono lo sguardo dell’osservatore verso la futura apoteosi.

I popoli slavi contribuiranno in maniera significativa al progresso e alla pace dell’umanità, simboleggiati dalla figura di un giovane in fiore e dalla luce abbagliante della speranza protetta da una giovinetta in bianco.

Alphonse Mucha – Donna con in mano una margherita 1900

Quinta sezione – Lo stile Mucha

In un periodo di grandi cambiamenti, anche artistici, Mucha cerca invece nell’arte un valore immutabile e universale. Scrive “L’arte non può essere nuova. L’idea di arte ‘moderna’ come moda passeggera è offensiva. L’arte è eterna come il progresso dell’uomo e la sua funzione è quella di accendere di luce il cammino del mondo. L’arte si trova in costante sviluppo ed è sempre qualche passo avanti all’umanità”.

È ferma convinzione dell’artista ceco che una bella opera costituisca il “simbolo del bene” e contribuisca a sollevare l’animo del pubblico, finendo col generare una società migliore.

Alphonse Mucha predilige temi semplici e universali come le stagioni, i fiori e le ore del giorno. Temi facilmente comprensibili anche per un pubblico non esperto, che possano così essere di ispirazione alla ricerca del bello.

Le opere di Mucha, dai disegni alle stampe decorative, saranno poi riproposte in una moltitudine di forme, come calendari, cartoline e persino oggettistica, e riprodotti in molte riviste d’arte sia in Francia che all’estero, diffondendo così “lo stile Mucha” ovunque. Il suo stile, divenuto di gran moda, influenzerà tutta l’Esposizione Internazionale di Parigi del 1900.

Sesta sezione – Art Nouveau in Italia

Le innovazioni linguistiche di Mucha, rese uniche dalla concezione decorativa di ispirazione naturalistica, dall’uso della linea in movimento, dalla fascinazione per la figura femminile, interpretano lo spirito dell’arte che si diffonde simultaneamente nelle maggiori capitali europee a partire dalla fine dell’Ottocento.

Le opere dell’artista ceco incarnano i principi del grande fermento che interessa l’Europa al torno del secolo e contribuiscono a plasmare il modello stilistico dell’Art Nouveau ridefinendo il concetto di bellezza. Il movimento ritmico ed elegante delle fanciulle dai lunghi capelli, i panneggi vorticosi, il dinamico segno decorativo, diventano un suggestivo modello per gli artisti modernisti soprattutto nel campo della decorazione e delle arti applicate.

Anche l’Italia abbraccia la necessità di dar vita a un modello stilistico e iconografico capace di interpretare la modernità contemporanea. Proprio la fanciulla etera, dai movimenti aggraziati e armoniosi, più volte immortalata da Mucha, diventa il simbolo dell’immaginario Liberty – declinazione italiana dell’Art Nouveau – nel manifesto disegnato da Leonardo Bistolfi per la Prima Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna Torino del 1902, la manifestazione che sancisce il momento dell’esplosione del nuovo linguaggio artistico moderno nel nostro Paese.

A complemento dell’esposizione, una sezione dedicata allo sviluppo del nuovo linguaggio artistico nel nostro Paese: un omaggio al fiorentino Galileo Chini, uno dei protagonisti dell’Art Nouveau in Italia.

Mucha Mostra Museo Innocenti Firenze: Approfondimenti e Photo Gallery

Riguardo ai protagonisti del Liberty italiano, potete leggere:

Per quanto riguarda le grandi mostre del passato:

Per quanto riguarda l’architettura ed i musei:

 

 

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