Siena dedica all’opera di Ambrogio Lorenzetti (1290-1348) una mostra presso Santa Maria della Scala che merita l’appellativo di epocale. Perché non si tratta semplicemente di una pur bella mostra ma di un progetto di studio che getta nuova luce su uno dei principali protagonisti del ‘300 italiano.
Ambrogio Lorenzetti in mostra a Siena – VideoIntervista con Roberto Bartalini
Ambrogio Lorenzetti e l’autore del famoso affresco “Le Allegorie del Buono e Cattivo Governo e dei loro Effetti” nella Sala dei Nove del Palazzo Pubblico di Siena in Piazza del Campo. Probabilmente la prima opera di carattere politico della nostra storia dell’arte e per questa rappresentazione dalle gigantesche dimensioni è in primis noto.
Ambrogio Lorenzetti l’innovatore
Ma la produzione del maestro senese – formatosi nella città di Duccio di Buoninsegna (1255-1318) e di suo fratello maggiore Pietro (1280-1348) – presentata nel percorso espositivo ci permette di coglierne appieno l’evoluzione. Le opere mostrano il crescere della capacità di esprimere i sentimenti (straordinario il viso di Gesù nella Crocifissione datata al 1330 e custodita presso la Pinacoteca Nazionale di Siena) e Ambrogio Lorenzetti innova l’arte del suo tempo fino a spingersi verso la ricerca della prospettiva. Crea grandi cicli narrativi e racconti, sonda i fenomeni naturali: il vento, la tempesta, la grandine.
“Ambrogio Lorenzetti ha una storia complessa e originale – spiega Roberto Bartalini, uno dei tre curatori della mostra – ed il lavoro che abbiamo fatto sul piano documentale e di studio delle opere ci permette di ricomporre una vicenda biografica, umana ed intellettuale più complessa“.
La mostra si snoda così nelle sale di Santa Maria della Scala, dalle cui finestre si ammira la facciata del Duomo di Siena, ripercorrendo in senso cronologico l’opera del maestro. Si ha così la possibilità di studiare ed approfondire, una accanto all’altra, pressoché l’intera produzione del Lorenzetti. Un’opportunità unica che permette al visitatore, che abbia già ammirato le Allegorie del Buono e del Cattivo Governo, di completare la conoscenza di questo maestro che il Ghiberti considerava – insieme a Giotto e Simone Martini – un caposaldo imprescindibile dell’arte del ‘300.
“Ambrogio Lorenzetti – continua Roberto Bartalini – è colui che sviluppa più fortemente quelli che sono i presupposti della pittura creata da Giotto. Giotto è grandissimo ed apre nuove strade: Ambrogio le sviluppa in modo clamoroso. Dunque è giusto l’accostamento a Giotto“.
Lorenzetti nel suo tempo
Ma la mostra di Siena non si limita ad una pur ammirabile esposizione delle opere di Ambrogio Lorenzetti. E’ una vera mostra di studio che analizza ed approfondisce ciascuna delle opere esposte generando un imponente catalogo (oltre 500 pagine) destinato a rappresentare una monografia imprescindibile nello studio dell’arte del maestro.
Così, agli aspetti artistici si affiancano quelli della vita del Lorenzetti a Siena: il suo ruolo di pittore “ufficiale” del governo senese.
“E’ un pittore che riesce a dare voce attraverso le immagini – conclude il Professor Bartalini – a quella che chiameremo oggi la politica comunicazionale del governo di Siena. E’ un pittore che partecipa moltissimo alla vita civile e politica della città. Questo è un fatto eccezionale per un pittore trecentesco di solito inscritto all’interno di un sistema corporativo più vicino ad un mondo artigiano. Lorenzetti evade da questo sistema e diventa un intellettuale, un pittore che ha una forte funzione politica all’interno della sua città. Un caso unico, insomma“.
I cantieri della mostra
L’esposizione rappresenta in realtà il culmine di un progetto, avviato nel 2015 con l’iniziativa Dentro il restauro, e mirato ad approfondire l’attività dell’artista e alla conservazione delle sue opere. Così, sono state trasferite al Santa Maria della Scala alcune importanti opere che necessitavano di indagini conoscitive ed interventi conservativi. E’ stato il caso del ciclo di affreschi staccati della cappella di San Galgano a Montesiepi e del polittico della chiesa di San Pietro in Castelvecchio a Siena. I restauri hanno poi visto l’apertura di altri due cantieri, il primo nella chiesa di San Francesco, volto al recupero degli affreschi dell’antica sala capitolare dei frati francescani senesi, e l’altro nella chiesa di Sant’Agostino, nel cui capitolo Ambrogio Lorenzetti dipinse un ciclo di storie di Santa Caterina e gli articoli del Credo. Ambedue possono adesso essere visitati in un percorso integrato con la mostra.
Ambrogio Lorenzetti
22 ottobre 2017 – 21 gennaio 2018
Siena, complesso museale Santa Maria della Scala
Piazza del Duomo, 1
info 0577 286300 (dal lunedì al venerdì ore 8.30 -17.00)
ambrogiolorenzettisms@operalaboratori.com
www.ambrogiolorenzetti.it
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