Recenti ritrovamenti testimoniano come anche le aristocrazie degli antichi Lucani (V se. a.C.) fossero coinvolti nella condivisione di modelli artistici che fin dalle età più remote caratterizzava gli abitanti della Penisola. La mostra Aristocrazie Lucane e Artigianato Etrusco a San Gimignano ragiona proprio su questo argomento.
Etruria e Magna Grecia: circolazione di modelli artistici
Infatti, due corredi di età lucana di grande importanza scientifica, provenienti dalle tombe monumentali n. 2 e 3 della necropoli di Montagnola a Corleto Perticara e Guardia Perticara (Potenza), sono esposti a San Gimignano nella chiesa di San Lorenzo in Ponte fino al 21 marzo 2019.
Gli splendidi reperti – oltre alla loro intrinseca bellezza – testimoniano anche l’omogeneità del gusto e la circolazione di oggetti d’arte in un’ampia area dell’Italia più antica.
Infatti, gli Etruschi, la cui egemonia si estendeva nella parte centro settentrionale della penisola italica, occupavano anche territori che arrivavano fino alla cd. Etruria Campana.
Questa era costituita da una dodecapoli la cui capitale era probabilmente Capua. Gli altri centri urbani includevano Nola, Nocera, Ercolano, Pompei, Sorrento, Marcina, Velcha, Velsu, Irnthi, Uri, Hyria.
A sud si trovavano le colonie greche costituenti la Magna Grecia e popolazioni autoctone. Tra queste i Lucani che giunsero nell’area che da loro prese il nome intorno al V secolo a.C.
I reparti esposti, rinvenuti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, costituiscono proprio una testimonianza di tali scambi. Ciò attraverso percorsi che che, fin dall’età arcaica, univano l’Etruria settentrionale, forse tramite Capua e Pontecagnano, all’Etruria campana, e si diramavano poi verso Sud coinvolgendo le colonie greche e le popolazioni italiche (e viceversa).
Aristocrazie lucane e artigianato etrusco: i reperti
Nell’aula della Chiesa di San Lorenzo in Ponte si possono ammirare sul presbiterio il grande cratere a figure rosse e la grande anfora a figure rosse della Tomba 3.
La stessa sala ospita i restanti oggetti del corredo della medesima tomba. Nella seconda sala sono esposti tutti gli oggetti di corredo della Tomba 2.
“Siamo felici di ospitare una parte significativa della cultura del popolo della Basilicata – ha sottolineato Giacomo Bassi, Sindaco di San Gimignano – a memoria di antichi scambi culturali e commerciali fra le nostre terre. Poter avere questi reperti nel nostro territorio è un modo per rinforzare questo legame di amicizia.”.
L’esposizione è stata possibile grazie al contributo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, del Comune di Guardia Perticara, del Comune di San Gimignano e dell’APT Basilicata.
ARISTOCRAZIE LUCANE E ARTIGIANATO ETRUSCO
Ricerche di archeologia preventiva nella Valle del Sauro (Corleto e Guardia Perticara, PZ)
16 dicembre 2018 – 21 marzo 2019
San Gimignano (SI), Chiesa di San Lorenzo in Ponte