Giovanni Baglione, nel suo “Le Vite de’ Pittori, Scultori et Architetti”, traccia la biografia di Antiveduto Grammatica (Roma 1571-1626) che riportiamo nel seguito. Antiveduto (tra poco scoprirete l’origine di questo originalissimo nome), di famiglia senese ma sempre vissuto a Roma, fu tra i protagonisti del mondo artistico della Città Eterna nel primo quarto del ‘600.
Amico di Caravaggio, legato come questi al cardinal Francesco Maria Bourbon del Monte Santa Maria, Principe dell’Accademia di San Luca, fu a capo di una laboriosa bottega capace di produrre grandi tele ma, certamente più numerose, anche tele souvenir che turisti illustri potessero riportare con se a casa ritornando da un viaggio a Roma.
Come detto, nel 1524 divenne Principe (oggi diremmo presidente) dell’Accademia di San Luca, un’istituzione centrale nella vita della comunità artistica romana ed alla quale appartenevano gli artisti di rilievo della propria epoca. Nell’ottobre dello stesso anno fu però costretto alle dimissioni in quanto accusato da Mao Salini e Ottavio Leoni di voler vendere il quadro di San Luca attribuito a Raffaello e di proprietà dell’Accademia per sostituirlo con la copia da lui stesso eseguita. In realtà la vicenda resta complicata ed abbastanza oscura. Infatti, la vendita, approvata anche da atti ufficiali dell’Accademia, avrebbe dovuto finanziare la ricostruzione della chiesa dei Santi Luca e Martina al Foro Romano. La vendita potrebbe dunque essere stata solo un pretesto, un casus belli, afferrato dal Salini che Antiveduto in precedenza era riuscito a far escludere dalla “colletta” di venticinque componenti ai quali spettava il governo dell’Accademia.
In ogni caso, questo evento colpì profondamente il Grammatica e ne accelerò probabilmente la fine.
I titoli ed alcuni “a capo” posti all’interno del testo del Baglione sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura a video.
Antiveduto Grammatica: biografia ne Le Vite di Giovanni Baglione
In quegli stessi anni fiorì e morì un Dipintore, che nominavasi Antiveduto flgliuolo d’Imperiale Grammatica Senese huomo honorato, il quale volendo venire ad habitare qui in Roma, seco menossi la moglie, la quale all’hora gravide si ritrovava, e essendo nel mese del partorire, non voleva il marito in alcun patto partirsi in fin che la consorte insantata non si fosse, e avesse il parto assicurato; ma la Donna che aveva voglia di gravida, e le pareva milii’anni di giungere in Roma, tanto importunò Imperiale che di mettersi in viaggio con lei si risolse; e tra via dopo alcuni giorni, vicino a Roma, sopragiunta da dolori del parto bisognò trattenersi in un hosteria, e ivi dare il bambino alla luce si, che Imperiale rivolto alla moglie disse. Io questo disordine ho antiveduto; e però essendo quegli nato, e qui a Roma giunto, e portato a battezzarsi in San Pietro in Vaticano, Antiveduto fu appellato.
I primi passi
Si fermarono ad habitare in Borgo, e il padre hebbe più figliuoli, e volle, che Antiveduto si mettesse ad imparar di dipingere con Gio.Domenico Perugino (Giovanni Domenico Angelini ndr) all’hora anch’esso il Borgo habitante, il quale in piccolo coloriva, e faceva assai rametti. Antiveduto in quei rami si spratticò, e in quella sorte di pittura facendo buon profitto, con gran felicità li conduceva. E vedendo il suo Maestro che il giovane Antiveduto havea spirito, diedegli a dipingere alcune opere grandi, nelle quali molto bene si portò, e uscì da quella seccheria piccola, e in breve divenne buon Dipintore.
In formar le teste non ci era migliore di lui e colorite, e somiglianti bravamente le faceva. E per copiare quegli huomini illustri, che stanno dipinti nel Palagio del Giardino de’ Signori Medici, non ci era più atto di lui; e non veniva in Roma Principe, o Personaggio, che non facesse ricapito di Antiveduto, per fargli ritrarre le teste di quegli huomini Illustri; e in questo essercitio avanzossi con buona somma di guadagno; e di vero, che erano bellissime, e con buona maniera condottesi, che acquistossi il nome di gran Capocciante.
Ma per far vedere a i Pittori, ch’egli non solo sapeva far le teste, ma ancora le figure, cominciò ad operare de’ quadri grandi con ritrarre dal naturale, e ne riportò credito, e honore. Veramente egli maneggiava assai bene i colori a olio, e con gran franchezza, e di buona maniera; poiche in altra foggia non haveva mai i pennelli adoperato.
Le opere
La prima cosa, che Antiveduto colorisse in pubblico, fu un quadro di altare, nella Chiesa di s. Ladislao, della Nazione Polacca, alle botteghe oscure, ove è a sedere in aria un Christo con Angioli, e s. Ladislao, e un Vescovo; e da basso in ginocchione s. Giacinto in atto d’orare per il Popolo; e’l quadro piacque molto a’ Pittori.
Fece in Trastevere, alla Madonna della Scala, la tavola nella seconda Cappella a man diritta, entrovi la Madonna, che ha il figliuolo in seno, con puttini, e Angioli intorno; e da basso s. Giacinto, che prega la Vergine, assai buon quadro, a olio figurato, con maniera più gagliarda dell’altro; e mostrò ch’egli sapeva fare altro, che teste.
Alla piazza de gli Altieri, nella Chiesa del Giesù, presso l’altare di s. Ignatio Loiola, v’è di suo il quadro del B. Borgia orante avanti il Santissimo Sagramento, da diversi Angioli portato.
Per Francesco Maria Cardinale de’ Marchesi del Monte fece varie cose, ma in particolare un quadro grande entrovi Salomone Re d’Israelle ad istanza delle malvage Donne idolatra assai ricco; e adornate quelle lasvice femine con bellissimi abbigliamenti, e l’opera fu molto piacciuta.
Et ultimamente fece in s. Giacopo de gl’Incurabili nella terza Cappella de’ Gratiani, a mano franca sopra l’altare, con bella inventione la Natività di Giesù, con li Pastori, che l’adorano, e altre figure, con buona maniera a olio sopra la tela figurato.
Et è di sua inventione l’Angelo Custode, che vestito a bianco tiene, e guida un’anima per le mani, si come se ne vede uno della Sagrestia di s. Agostino di sua mano.
Fece parimenti diversi lavori e quadri per varij Signori, Cardinale e altri, che per voler’esser breve, io trapasso.
Antiveduto fu di sua opinione, e un poco ostinato, pur mantenne il decoro della sua professione. Hebbe moglie, e diversi figliuoli; e il primo dal nome dell’Avo fu chiamato Imperiale, attese alla pittura e si portava molto bene, ma (dopo il Padre) giovane di 34 anni morì,
Ben’egli è vero, che Antiveduto Grammatica portò grand’odio a Mao Salini. Fu nondimeno nella pittura degno di lode: e scritto fra i Cittadini Romani nel Magistrato del Campidoglio, affrontò d’essere Caporione nella Sede Vacante di Paolo V. Et in quella carica assai bene portossi.
Antiveduto e i problemi con l’accademia di San Luca
Occorse però, ch’egli, e il Cavalier Guidotti, essendo stati eletti ad aggiustare alcune differenza tra gli Accademici; Antiveduto, ch’era di mal talento contra il Salini, febe cancellare li capitoli dell’Accademia, e stabilì una colletta di soli venticinque soggetti, li più scelti del loro corpo virtuoso, che per bussola cavare si dovessero; e fece, ch’il Salini restasse fuori dal numero si, che questi gravemente se ne punse, e tanto machinò contra Antiveduto, ch’alla fine con l’aiuto del Cavalier Padovano havendo scoperto, ch’il Grammatica voleva ad un gran Signore dare il quadro di s. Luca, di mano del gran Raffaello, e lasciarvi di suo in Chiesa una copia, ricorse egli a’ Superiori, e oprò si, che fu privato Antiveduto del Principato: e in suo luogo posto per Principe Simone Vuoet Francese: e per questa occorrenza, che turbò, e confuse tutti, furono tenute molte Congregationi, e con l’aiuto del Cardinale Francesco Maria del Monte si disfece la colletta, e nello stato di prima ritornò l’Accademia; e sopra di ciò si ottenne un Breve, dalla Santità di N.S. Urbano VIII confermato.
Onde il Grammatica se ne prese grandissimo disgusto, e fu in parte cagione, che se gli abbreviasse la vita, poiché dopo questo fatto non stette egli più bene. E finalmente di 55 anni in circa terminò i suoi giorni a’ 13 di Gennaro, nell’anno 1626.
Fu huomo virtuoso, e dilettosi di poesia, e vi havea buon genio. Qui in Roma nella Chiesa di s. Caterina di Siena a strada Giulia fu sepolto. Et il suo ritratto, tra gli altri, nell’Accademia è stato posto.
Sulle opere di Antiveduto Grammatica puoi leggere: Antiveduto Grammatica: la Presentazione al Tempio di Viterbo
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