Arnaldo Pomodoro in Piazza del Duomo a Pisa incanta con più di cento opere – sculture, progetti, disegni e documenti – che raccontano la sua vicenda artistica.
Arnaldo Pomodoro: il senso della vita e dell’opera
Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani e componente del comitato scientifico della mostra, commenta e sintetizza da par suo questo evento:
“Ecco, dislocata negli spazi della pisana Opera Primaziale, la più completa, la più esaustiva monografica di Arnaldo Pomodoro fra quante sono state fino ad oggi allestite. Ci sono i bronzi degli anni settanta. Le Cronache dedicate a Ugo Mulas, a Paolo Castaldi, a Francesco Leonetti, opere nelle quali l’artista sperimenta, sul modello e sull’esempio di Fontana, la fulminea essenzialità del segno. Ci sono, dislocate fra i Cinquanta e gli Ottanta, le Tavole della memoria, dei Segni, dell’Agrimensore, del Matematico e i Papiri.
Quanto dell’action painting di Pollock e del mai dimenticato Klee ci sia in questi fitti brulicanti repertori di scrittura ancestrale, misterica, è stato detto da molti. È come se Pomodoro volesse custodire, sigillata e tradotta in una lingua incognita e tuttavia fremente di vita, la storia del mondo. L’artista è affascinato dalla tecnologia e dai viaggi spaziali, ama esplorare l’interna morfologia delle macchine, contrappone il vuoto e il pieno, la lucente finitezza delle superfici e la tortuosa complessità delle viscere.
Usciamo dalla mostra pisana avendo chiaro il senso della vita e dell’opera di Arnaldo Pomodoro. Da una parte la scrittura del mondo e della storia, dall’altra le icone eterne, immemoriali (la colonna e la sfera, il cerchio e il cubo) che dominano il mondo e la storia e sono, sotto il cielo degli uomini, il genoma primigenio di ogni forma d’arte. Fra questi due poli si muove l’arte di Arnaldo Pomodoro. E di sfere e di colonne, di triadi e di cubi la mostra pisana ci offre un vasto campionario dislocato nei vari nuclei espositivi e ben differenziato negli anni”.
Arnaldo Pomodoro a Pisa: i luoghi della mostra
La mostra Arnaldo Pomodoro Continuità e Innovazione si articolata infatti in più luoghi. Il Palazzo dell’Opera e il Museo delle Sinopie oltre alla stessa Piazza dei Miracoli. Qui, infatti, all’esterno, trova un’affascinante collocazione, ai piedi della Torre Pendente, una scultura monumentale, scelta per dialogare con i marmi pisani: Giroscopio (bronzo e ferro, diametro 3,80 metri).
L’importanza di questo momento non potrebbe aver migliore interprete che lo stesso Arnaldo Pomodoro il quale proprio a Pisa ha detto: “La massima aspirazione per uno scultore è ambientare le proprie opere in un confronto con il tessuto urbano e con il paesaggio. La scultura è infatti – come dice Hegel – una presa di un proprio spazio ed ha senso se riesce a trasformare il luogo in cui è posta. Sono perciò estremamente felice che alcune tra le mie opere più importanti si trovino a dialogare con questi straordinari luoghi carichi di storia”.
Un dialogo, quello con la storia e la memoria, che si arricchisce della straordinaria occasione di vedere le opere di Arnaldo Pomodoro dialogare con alcuni gessi dei più grandi interpreti della scultura medievale pisana, Nicola e Giovanni Pisano.
La mostra, organizzata dall’Opera della Primaziale Pisana, è ideata e diretta dall’architetto Alberto Bartalini e si avvale di un comitato scientifico composto da Antonio Paolucci, Gillo Dorfles e Ilario Luperini.
ARNALDO POMODORO Continuità e innovazione
Piazza del Duomo, Pisa
fino al 31 gennaio 2016
Per informazioni: Opera della Primaziale Pisana www.opapisa.it, info@opapisa.it 050 835011/12
Leggi anche:
- Tuttomondo: il capolavoro di Keith Haring a Pisa
- Kobra a Pisa celebra le Avanguardie
- Kobra: il murales di Galileo a Pisa