Basilica Santa Pudenziana Roma MosaicoBasilica di Santa Pudenziana - Mosaico dell'abside
Arte Antica, Città d'Arte, Mosaici, Slider home, Storia dell'arte

Santa Pudenziana: il più antico mosaico cristiano

La Basilica di Santa Pudenziana con lo splendido mosaico dell’abside potrebbe essere la più antica chiesa cristiana di Roma. In ogni caso, è comunque tra le primissime. Con certezza, però, possiamo dire che essa custodisce uno dei più bei mosaici di Roma. Tanto bello da costituire un must in un qualsiasi tour dei mosaici di Roma.

Basilica Santa Pudenziana Roma Mosaico
Basilica Santa Pudenziana – Mosaico Abside

Se le date ipotizzate dagli storici fossero vere, la basilica sarebbe stata costruita intorno al 380 d.C.. Lo splendido mosaico subito dopo: nel secondo decennio del V secolo, ovvero tra il 410 ed il 417 sotto il pontificato di Innocenzo I (pontefice dal 401 al 417). Dunque, sarebbe il più antico mosaico realizzato all’interno di una chiesa cristiana nella città eterna. Infatti, per essere precisi, i mosaici del Mausoleo di Santa Costanza, sebbene più antichi, non furono realizzati in una chiesa (ma in un mausoleo). Inoltre, non rappresentano temi direttamente legati alla fede cristiana come nel caso di Santa Pudenziana.

Del resto, sotto l’attuale edificio, si trovano i resti di un edificio romano (accessibili). Dovrebbe trattarsi della casa del senatore Pudente. Questi si era convertito al cristianesimo ed aveva addirittura ospitato nella sua casa gli apostoli Pietro e Paolo.  Le sue due figlie, Pudenziana e Prassede, sono entrambe sante (la vicina Basilica di Santa Prassede con i suoi splendidi mosaici è infatti intitolata alla seconda). Questa domus divenne poi (a metà del II secolo) una domus ecclesiae indicata, non casualmente, come Titulus Pudentis.

Mosaico di Santa Pudenziana: contesto storico

Basilica Santa Pudenziana Roma Apostoli Il contesto storico di quegli anni era particolare. Nel 391 l’imperatore Teodosio aveva reso quella cristiana la religione di stato. Nel 410 i Visigoti di Alarico assediarono, occuparono e saccheggiarono Roma. Era la prima volta dopo i galli di Brenno nel 390 a.C. che uno straniero fosse riuscito in questa impresa.

Ma Roma era ancora una città straordinaria. Ricchissima. Con una popolazione intorno al milione di abitanti, in cui fiorivano le arti e dove risiedevano maestranze ancora capaci di realizzare opere eccelse.

In questo clima nasce il mosaico di Santa Pudenziana: un mosaico pregno di aspetti teologici ma dove l’arte classica ha ancora maestri capaci di darle pieno vigore.

Il mosaico del Cristo Pantocrator

Basilica Santa Pudenziana Roma Cristo PantocratorIl mosaico di Santa Pudenziana rappresenta Cristo tra gli Apostoli (due di essi sono stati eliminati durante interventi settecenteschi nell’abside). Cristo tiene in mano un libro nel quale si legge Dominus Servator Ecclesiae Pudentianae, cioè il Signore ha salvato la chiesa di Pudente poiché l’edifico sacro non venne toccato dai Visigoti di Alarico.

Cristo è rappresentato benedicente seduto sul trono di Costantino. E’ il cosiddetto Cristo Pantocrator, cioè Signore dell’Universo. Gli Apostoli sono vestiti da senatori romani e le due figure femminili che incoronano Pietro e Paolo vogliono celebrare le loro missioni di evangelizzazione.

In secondo piano si vede un colle. Potrebbe essere il Calvario con la croce che vi pose l’imperatore Costantino. Se così fosse, la città rappresentata alle spalle di Gesù e degli Apostoli sarebbe Gerusalemme. Potrebbe però anche trattarsi di Roma.

Quello di Santa Pudenziana è, forse, il primo mosaico nel quale si rappresenta il Cristo Pantocrator. Se così fosse, sarebbe anche quello a cui si sono ispirati tutti quelli che nei secoli l’hanno seguito. Peraltro, il Cristo Pantocratore è il protagonista di una delle più belle icone dell’antichità, clicca Il Cristo Pantocratore del Sinai

Il mosaico della Basilica di Santa Pudenziana e la teologia

Tra i molti aspetti teologici, è importante proprio la figura del Cristo Pantocrator, il cui potere si sostituisce a quello Basilica Santa Pudenziana Roma Apostoliimperiale ma, questa volta, in una logica divina. E gli Apostoli, nella medesima logica, rappresentano il nuovo senato di questo impero celeste.

Proprio in quegli anni, Sant’Agostino (354-430 d.C.) aveva scritto La Città di Dio. Erano gli anni del sacco di Roma perpetrato da Alarico e quest’opera metteva a confronto proprio i concetti di Città dell’Uomo (Roma), caduca, con la Città di Dio.

Basilica Santa Pudenziana Roma ApostoloProbabilmente, proprio questo era il messaggio che il mosaico di Santa Prassede voleva veicolare ai cristiani di Roma. Cioè che alla crisi della civiltà romana e della Città Eterna si sarebbe sostituito l’eterno splendore della Città di Dio.

Non lontano da Santa Pudenziana, potrebbe interessarti: Basilica dei Santi Cosma e Damiano: mosaici cristiani nel foro romano

Se vuoi effettuare una visita ai principali mosaici cristiani di Roma, leggi: Mosaici cristiani di Roma: dieci secoli di storia

Basilica Santa Pudenziana Roma

Via Urbana 160 – Roma

T. +39 06 4742529 / +39 06 4814622
Orari Visita: Lunedì -Sabato 09:00-13:00 – 15:00-18:00

Per approfondire la conoscenza del mosaico e la storia della chiesa, guarda il sito di Santa Pudenziana: www.stpudenziana.org

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.