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Massa Marittima: i bassorilievi di San Cerbone

I bassorilievi della Cattedrale di San Cerbone di Massa Marittima, oggi nella prima sala del Museo di San Pietro all’Orto non potranno che attrarre la vostra attenzione e la vostra curiosità.

Bassorilievi del Museo di San Pietro all’Orto a Massa Marittima

Palesemente antichi, datati ufficialmente tra l’XI e il XII secolo ma con in se qualcosa di ancestrale, ci rimandano a suggestioni dell’Alto Medioevo. Essenziali e primitivi, ben diversi ad esempio dalla Deposizione Antelami scolpita nel 1178, probabilmente dunque alcuni decenni dopo i bassorilievi di Massa Marittima. Oppure dai capitelli del Chiostro di Monreale anch’essi databili all’ultimo quarto del XII secolo.

Si tratta di dieci pannelli dal colore, o dalla patina, se preferite, formidabile. Sono di alabastro grigio, un minerale noto in Toscana da sempre poiché ne è ricca Volterra. Utilizzato già dagli Etruschi, lo fu anche nel Medioevo, addirittura come suntuosa chiusura per le finestre al posto del vetro.

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Strage degli Innocenti – Cattedrale di San Cerbone

Nello specifico sappiamo che essi provengono dalla Cattedrale di San Cerbone dove potrebbero essere stati in origine esposti all’esterno mentre nel 1880 vennero posti all’interno.

I bassorilievi di Massa Marittima potrebbero in origine essere stati parti di plutei d’altare. Una possibilità da non sottovalutare se consideriamo che alcuni di essi si articolano in due fasce: quella superiore con la scena vera e propria e quella inferiore con formelle ornamentali a rosoni.

I Dodici Apostoli

Per ciò che attiene le rappresentazioni, troviamo un Santo Guerriero (San Michele o San Martino?) e un Vescovo, forse San Cerbone visto che ci troviamo a Massa Marittima. Poi i Dodici Apostoli. Dodici figure sostanzialmente uguali: ognuno tiene sul petto un libro con la mano destra. Tutti tranne il settimo da sinistra (guardando) che tiene il libro con la sinistra e con la destra tiene fermi sul petto quelli che sembrano i cordoni di un mantello. Il decimo indossa una veste diversa. Infatti, mentre in tutti gli altri le mani fuoriescono da un mantello che avvolge le braccia, nel suo caso l’abito ha le maniche ed una cinta in vita, come un saio.

L’ultimo dovrebbe proprio essere San Pietro. Stringe infatti una chiave nella mano destra ed un’altra gli pende sul fianco al termine di una cinta.

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Museo di San Pietro all’Orto – Dodici Apostoli

La Strage degli Innocenti

Abbiamo poi due bassorilievi quadrati i quali, possiamo supporre, abbiano sempre fatto coppia. In ambedue, la fascia superiore racconta la Strage degli Innocenti mentre quella inferiore è ornati di rosoni o foglie di acanto.

Si noti, a parte l’omogeneità stilistica, anche la somiglianza delle vesti con quelle dei dodici apostoli.

La Moltiplicazione dei Pani

Un ulteriore bassorilievo quadrato sembra raccontare il miracolo della Moltiplicazione dei Pani. Il personaggio al centro trasporta due bisacce agli estremi di un bastone da ognuna delle quali un personaggio estrae una pagnotta tonda.

Nella fascia inferiore, ancora i rosoni. Uno consumato. L’altro, meglio conservato, richiama uno dei rosoni presenti nella Strage degli Innocenti.

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Moltiplicazione dei Pani – Massa Marittima

Cristo e Vergine in Maestà

Gli ultimi due bassorilievi, omogenei per stile ai precedenti, rappresentano due Maestà. Nel primo, quadrato e diviso in due fasce orizzontali, troviamo Cristo in Maestà. Assiso in trono, con le scritture rette dalla mano sinistra, è rappresentato nella mandorla, Nella fascia sottostante, la Vergine incoronata tra quattro angeli. Maria è ritratta in piedi, le mani all’altezza del petto con i palmi rivolti verso lo spettatore.

Non so se si possa ipotizzare, in considerazione anche della posizione delle due scene, che il significato da dare alla rappresentazione mariana sia quello della Vergine che intercede in favore dei fedeli verso il Figlio.

L’ultimo bassorilievo rappresenta la Vergine in Gloria, racchiusa nella mandarla e sorretta da quattro angeli.

 

Massa Marittima – Cristo in Maestà

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.

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