Gian Lorenzo Bernini, nella sua poliedrica creatività, progettò anche carrozze. Che il genio del barocco si prodigasse anche in questa attività potrebbe non stupire ma è certamente un aspetto meno noto della sua opera.
Del resto le suntuose carrozze barocche erano vere e proprie opere d’arte e ci voleva un artista per idearle ed un’equipe per realizzarle.
La Carrozza di velluto nero di Flavio Chigi
Nella fattispecie, la carrozza in questione era quella “di velluto nero” che Giovan Lorenzo Bernini aveva ideato per il cardinal nepote di papa Alessandro VII, il cardinale Flavio Chigi (Siena 1631 – Roma 1693).
Alla complessa realizzazione della carrozza presero parte numerosi artisti, tra cui Giovanni Paolo Schor (Innsbruck 1615 – Roma 1674), che curò la progettazione esecutiva, e Ercole Ferrata (1610-1686), stretto collaboratore del Bernini, che plasmò le decorazioni scultoree.
Una delle sei cornici in rame dorato che ornavano la carrozza, quella con Allegoria della Prudenza e tritoni, acquistata dal Ministero della Cultura, è stata concessa, in deposito a Palazzo Chigi in Ariccia.
Qui l’opera viene esposta per la prima volta nella mostra La carrozza berniniana del Cardinal Chigi. Le fanno compagnia varie altre opere in diversi modi connesse all’argomento.
Tra di esse un’applicazione per carrozza con due putti che si abbracciano, sempre plasmata da Ercole Ferrata, forse appartenente in origine alla medesima carrozza di velluto nero.
Bernini progettista di carrozze
L’ideazione berniniana di carrozze è documentata da quattro eccezionali teste grottesche in bronzo dorato, finali della carrozza disegnata dall’artista per proprio uso, ancora presso i discendenti del Bernini.
Esse sono documentate in vari inventari di casa Bernini a partire da quello ereditario del 1681. Sono ben descritte soprattutto nell’inventario del 1706 che chiarisce la loro funzione: “Due carrozze tutte con le sue bandinelle e con tutte le mute di dette bandinelle, quali erano del b.m. del detto signor Cavaliere Giovanni Lorenzo, e per tanto antichissime, e vecchie […] e vi sono rimasti quattro pomi di metallo d’una carrozza, quali si sono fatti indorare, e si conservano […]”, indicati come “Quattro testine di gettito di bronzo con li suoi piedi di pietra, quali erano li vasi della carrozza già descritta”.
Bernini a Piazza Navona?
Una particolare curiosità la troviamo poi in una Veduta di Piazza Navona (Collezione Verdini), attribuita a Filippo Gagliardi, databile in prossimità dell’inaugurazione della Fontana dei Quattro Fiumi, avvenuta il 12 giugno 1651. Questo dipinto raffigura infatti in primo piano una carrozza rivestita di stoffa nera, recante sul lato corto posteriore e sul pannello verticale a lato dell’ingresso cornici dorate e decorate, simili a quelle della carrozza di velluto nero del cardinale.
Al centro in primo piano è presente un uomo con croce ricamata sulla veste. Potrebbe essere proprio il Bernini che si inchina verso la carrozza, mentre la persona che si affaccia potrebbe essere il principe Camillo Pamphilj o la madre Olimpia Maidalchini. Del resto la carrozza si trova a passare proprio davanti a Palazzo Pamphilj verso il cui portone potrebbe dirigersi.
Ad aiutarci nella datazione della tela ci aiuta il fatto che non vi sia rappresentata la Chiesa di Santa Agnese in Agone che il Borromini iniziò ad edificare solo un paio d’anni dopo rispetto al completamento della fontana berniniana.

Il busto di Alessandro VII
A complemento della mostra viene presentato per la prima volta un eccezionale piccolo Busto in bronzo di Alessandro VII opera del Bernini, già presso la collezione Chigi. Si tratta di un’opera autografa dell’artista che modellò nell’agosto del 1657 il ritrattino in cera da cui la fusione deriva.
Un piccolo capolavoro e una rarità nella produzione berniniana, prevalentemente indirizzata verso grandi formati. Esso anticipa nell’esecuzione il busto in marmo, ancora presso gli eredi senesi della casata.
Sono inoltre esposti in mostra due straordinari ritratti del cardinale Flavio Chigi opera di Jacob Ferdinand Voet (Anversa 1639 – Parigi 1689) detto “Monsù Ferdinando”.
Il primo in abito ufficiale cardinalizio (Ariccia, Palazzo Chigi). Il secondo invece raffigura il porporato in una sontuosa veste da camera, senza parrucca, probabilmente donato da Flavio ad una sua amante (collezione privata).
Gian Lorenzo Bernini – Approfondimenti
Sempre in relazione all’opera di Gian Lorenzo Bernini, su ArtePiù e ViaggiPiù puoi leggere:
Le Fontane:
- Fontana dei Quattro Fiumi: ombelico di Piazza Navona
- Fontana del Tritone: quando il barocco guarda all’antico
Le Statue:
- Bernini: la tomba di Alessandro VII a San Pietro
- Ponte Sant’Angelo: gli angeli del Bernini
- Il Martirio di San Lorenzo
Le Chiese
- Chiesa di Santa Francesca Romana: storia e arte
- Chiesa di Santa Bibiana: Roma barocca alla Stazione Termini
- Santa Maria del Popolo: Bernini tra arte e fiction
L’Architettura
Inoltre, per quanto riguarda le mostre dedicate al Bernini:
- Bernini alla Galleria Borghese: gara di bellezza
- Da Caravaggio a Bernini alle Scuderie del Quirinale
- Bernini e la pittura del ‘600. Dipinti dalla Collezione Koelliker
La carrozza berniniana del Cardinal Chigi
7 dicembre 2024 – 18 maggio 2025
a cura di Francesco Petrucci
Ariccia, Palazzo Chigi
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