Il busto di Benedetto XIII nel battistero di Santa Maria Maggiore conferma come Roma sia quel luogo incredibile dove qualsiasi sorpresa artistica è possibile. Qui piccoli (o grandi) capolavori vivono infatti tranquilli un po’ in disparte se non nascosti agli occhi del visitatore.
Benedetto XIII e Santa Maria Maggiore
Pietro Francesco Orsini, duca di Gravina, venne eletto papa il 29 maggio 1724 con il nome di Benedetto XIV. Del ramo pugliese dell’antica famiglia aristocratica romana, fu sacerdote di condotta esemplare, sul filo dell’ascetismo. Il suo fu anche un pontificato breve, terminato solo sei anni dopo nel 1730.
L’anno successivo alla sua elezione, il 1725 era anno giubilare. Così Benedetto XIII avviò lavori di risistemazione della basilica di Santa Maria Maggiore. Non furono opere da poco: il pontefice rifece infatti il tetto della basilica sostituendo le travi corrose dal tempo. I lavori furono condotti dall’ architetto Filippo Raguzzini (1680-1771).
Così il capitolo e i canonici della basilica decisero di ricordare con il marmo la generosità del pontefice. Un busto di Benedetto XIII posto oggi (originariamente nella sacrestia) in una nicchia ovale nella parete destra del battistero eterna infatti quegli interventi.
L’iscrizione sottostante il busto recita infatti: “Benedetto XIII pontefice massimo / le travi della chiesa corrose dal tempo / rinnovate per la venerazione della Madre di Dio / il capitolo e i canonici con animo grato posero questo monumento / anno giubilare 1725”.
Con tutto il dovuto rispetto, Pietro Orsini non eccelleva per bellezza ma lo scultore ebbe l’abilità di non abbellirlo certo ma di renderne la severità e la forza morale.
Ovviamente attenta la scelta dei marmi. Breccia grigia per l’ovale, giallo antico per la base del busto e bianco di Carrara per quest’ultimo.
Il busto di Benedetto XIII a Santa Maria Maggiore: chi ne è l’autore?
Tradizionalmente, il busto è attribuito a un giovane Pietro Bracci (1700-1773) che lo avrebbe eseguito venticinquenne.
Pietro Bracci dominò la scultura della sua epoca, quella che possiamo chiamare del tardo barocco. La sua opera più famosa è probabilmente il gruppo scultoreo di Oceano con corredo di cavalli marini e tritoni per la Fontana di Trevi.
Recentemente, alcuni studi hanno voluto attribuire invece il busto al senese Bartolomeo Mazzuoli (1674-1749) ultimo rappresentante di una famiglia di scultori costituita dal padre Giovanni Antonio e dal di lui fratello Giuseppe.
Nella collezione del Museo di Palazzo Venezia esiste un busto in terracotta che potrebbe essere un’opera preparatoria del nostro.
Santa Maria Maggiore custodisce alcuni dei mosaici più importanti della Città Eterna. Se vuoi conoscerli, leggi Santa Maria Maggiore: i Mosaici
One Comment