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Canova: il Monumento Funebre di Clemente XIV

Il Monumento Funebre di Clemente XIV, per lo scalpello di Antonio Canova (1757-1822) domina la navata sinistra della basilica dei Santi Apostoli a Roma. Sette metri di marmo di carrara bianco (e lumachella) non possono certo passare inosservati, soprattutto se al loro vertice è assiso un papa dal braccio levato verso chi si avvicini in gesto ammonitore.

E’ proprio questo gesto a rendere indimenticabile la scultura, sia per la sua teatralità sia per la forza con il quale in Canova vuole rendere il carattere di Clemente XIV (1705-1774). Ciò ancor di più se avvicinato al suo predecessore Clemente XIII (1693-1769) il cui monumento funebre, anch’esso del Canova, troviamo in Vaticano.

Ma andiamo per ordine (così come dev’essere) partendo dalle premesse.

Canova e il Monumento funebre di Clemente XIV: rinasce l’arte classica

antonio canova monumento funebre clemente xivIl Professor Giuseppe Pavanello (curatore, tra l’altro, della mostra Canova Eterna Bellezza a Palazzo Braschi) ci raccontò nell’intervista realizzata in occasione della mostra come: “Quando Canova realizzò il monumento di Clemente XIV, inaugurato nel 1787, cioè otto anni dopo che era giunto a Roma, i critici dell’epoca tra cui il severo Francesco Milizia scrivono finalmente è rinata la scultura greca. L’arte classica è rinata ai nostri giorni. E questo era l’auspicio di Winckelmann perché con il neoclassicismo per la prima volta prima si fa una teoria estetica e poi arrivano gli artisti che inverano questa teoria”. Cliccate di seguito per la videointervista.

Per Antonio Canova fu la prima grande committenza romana: l’inizio della gloria.

In ambedue i monumenti funebri in questione Canova cerca ispirazione in modelli antichi. Nella perfezione della forma triangolare posiziona tre livelli. Nel registro inferiore le immagini necessarie per raccontare la storia, in quello centrale il sarcofago (simbolo per eccellenza della tomba), in quello superiore il morto da commemorare.

Clemente XIII e XIV: due personalità a confronto

I due pontificati successivi di Clemente XIII e XIV sono accumunati dalla crisi diplomatica internazionale generata dall’attacco di diverse monarchie europee all’Ordine dei Gesuiti. Clemente XIII li difese. Clemente XIV prese una decisione ben più forte giungendo alla soppressione dell’ordine che venne poi ripristinato nel 1814 da Pio VII.

I due monumenti rispecchiano proprio la diversità dei caratteri. Clemente XIII è in ginocchio, il triregno in terra, rappresentato in preghiera. Clemente XIV è invece assiso in trono, triregno in testa, braccio alzato per ricordare a tutti quale sia l’autorità del pontefice.

Il monumento funebre di Clemente XIV nella chiesa dei Santi Apostoli

Tornando al ragionamento sul modello a tre registri, nel primo troviamo due figure femminili. Sono a sinistra la Temperanza e a destra La Mansuetudine.canova monumento funebre clemente xiv

La Temperanza è rappresentata appoggiata sul sarcofago. La Mansuetudine è invece seduta a fianco di quest’ultimo con accanto un agnello accovacciato.

Sul sarcofago è poi posta la statua di Clemente XIV con il braccio levato. Il pontefice indossa un ampio mantello. Canova sfrutta la posizione del braccio per far si che la cappa magna (mantello) si disponga come un’ala conferendo ampiezza alla figura. Viceversa, il braccio dona profondità alla composizione.

Da notare il gioco tra superfici lisce (la cappa, la fascia) e la superficie più ruvida, come abbozzata, dell’ampia talare.

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Canova: intervista con Giuseppe Pavanello

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.