Domenichino, al secolo Domenico Zampieri (Bologna 1581 – Napoli 1641), trascorse a Roma una trentennale fortunata stagione artistica, allievo ai suoi esordi di Annibale Carracci che della Città Eterna gli aprì le porte.
Tra i suoi clienti i grandi prelati di quella Roma dei primi decenni del XVII secolo. Tra i committenti iniziali vi è il cardinale, anch’egli bolognese, Girolamo Agucchi.
Tramite il fratello minore di Girolamo, monsignor Giovanni Battista Agucchi, segretario del cardinale Pietro Aldobrandini (nipote di Clemente VIII), ottiene, grazie a quest’ultimo, nel 1608, la commissione per affrescare la cappella dei Santi Fondatori nell’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata da parte del suo abate commendatario, il cardinale Odoardo Farnese.
La Cappella Farnese di San Nilo
Proprio in seguito a questa commissione, la cappella prese il suo attuale nome di Cappella Farnese.
In questo raccolto gioiello, Domenichino dipinge quattro affreschi principali. La parete di destra accoglie (nel presbiterio) la Vergine nell’atto di offrire ai Santi fondatori il pomo d’oro, simbolo di amore costante.
Al di qua delle eleganti colonne che delimitano il presbiterio, verso i fedeli, la grande scena dell’edificazione della chiesa. San Bartolomeo – che avvicina al naso gli occhiali – esamina il progetto dell’edificio. L’architetto altri non è se non il maestro del Domenichino, Annibale Carracci.
Sullo sfondo sempre San Bartolomeo compie il miracolo di fermare una colonna in procinto di abbattersi su un monaco. Sul lato sinistro del presbiterio, San Nilo guarisce un fanciullo ossesso.
L’incontro tra San Nilo e Ottone III
L’affresco che certamente più colpisce il visitatore è quello che segue, sempre sul lato sinistro verso lo spettatore. San Nilo incontra l’imperatore Ottone III (980 – 1002) di Germania, presso Sèrperi (Gaeta) dove San Nilo e la sua comunità monastica bizantina risiedevano allora.
Al di là della qualità altissima dell’affresco, il Domenichino avrebbe rappresentato in questa scena diversi personaggi protagonisti della commissione affidatagli. San Nilo sarebbe l’abate Giuliano Boccarini, in carica durante gli anni di esecuzione dell’affresco. Il cardinale Odoardo Farnese sarebbe Ottone III. Alessandro Farnese, padre di Odoardo, sarebbe il vecchio alle spalle dell’imperatore.
Il Domenichino avrebbe poi anche ritratto sé stesso insieme ad alcuni colleghi. Egli stesso sarebbe il palafreniere del cavallo a sinistra. Guido Reni sarebbe invece l’uomo appoggiato al cavallo. Il soldato con la lancia avrebbe la fisionomia del Guercino.
Monsignor Agucchi, al quale, in definitiva, Domenichino doveva la commissione, sarebbe invece il personaggio che scende da cavallo sulla destra.