Il Davide e Golia di Caravaggio oggi al Kunsthistoriches Museum di Vienna è un’opera di pochi formidabili elementi. Magnetica come lo sono certe tele del Merisi destinate ad una fruizione vis-a-vis, pensate per incantare il committente o il fortunato acquirente.
Davide eroe del Bene
Evidentemente è il viso di Davide che ruba la scena grazie a un’interpretazione tutta particolare. Caravaggio dipinse infatti tre volte questo tema in tre momenti diversi. Il Davide e Golia oggi al Prado di Madrid realizzata a Roma nel 1599. Una seconda, la nostra, dipinta a Napoli nel 1607. Un’ultima, oggi alla Galleria Borghese, dipinta a Napoli tra il 1609 ed il 1610 ovvero poco prima della fine.

La prima assolutamente composta, senza armi sulla scena. Una tela ineccepibile ma (forse) non vissuta in prima persona. La terza assolutamente drammatica dove l’autore si ritrae nella testa di Golia e fa atto di contrizione come prova la frase riportata sulla spada Humilitas Occidit Superbiam. Una tela pensata per chiedere clemenza e grazia al papa.
Ha scritto in modo impareggiabile Mina Gregori, conoscitrice come pochi di Caravaggio, che le tre versioni “.. si differenziano tra loro profondamente e la loro sequenza è indicativa del mutamento, non solo di ordine stilistico, ma psicologico, che interviene nella non lunga vita di Caravaggio… Nella seconda, oggi a Vienna,.. il giovane eroe sulla via del ritorno si esalta della sua vittoria, in consentaneità con il gesto biblico e la simbologia che prefigura il Cristo e vi vede il trionfo del bene e della virtù sul male e sul vizio”.
La spada di Golia
Mi permetto però di dire che non vi è arroganza ma malinconia nello sguardo di Davide. Casomai il gesto di sfida e quel modo di portare poggiata tra la spalla destra e il collo la spada di Golia. Gli occhi guardano lontano ignorando la testa del filisteo.
Il momento è complesso. Fuggito da Roma Michelangelo Merisi è a Napoli sotto la protezione Colonna. Probabilmente già intravede la possibile soluzione che passa per il rifugio a Malta è l’ingresso nell’Ordine Gerosolimitano ma le cose sono ancora incerte e di ciò ha piena coscienza.
Caravaggio Davide e Golia di Vienna: Un’atmosfera limpida
Nasce così un’atmosfera limpida. Un chiaroscuro leggero. Uno sfondo non tetro. Un incarnato di Davide che smorza la drammaticità del capo di Golia rappresentato sospeso a mezz’aria nell’angolo sinistro del dipinto.
Le fisionomia di Davide e Golia incarnano il Bene e il Male. Davide è ancora adolescente, sul suo viso non un accenno di barba. E’ il bello oggettivo, aristocratico, i lineamenti perfetti. Golia ha il viso del soldato rotto a mille combattimenti. Incarna il potere e il comando.
La figura è poi perfetta. Il viso dall’espressione ferma ma senza sfida. Il torso atletico con l’ampio gesto delle braccia. La destra che estende il dipinto in larghezza e la sinistra protesa in avanti verso lo spettatore a generare profondità.
Una luce morbida illumina Davide da sinistra. Non ne accende i colori e Caravaggio sceglie toni leggeri. Il bianco non è il suo bianco sferzante e la camicia dell’eroe mostra la polvere del combattimento. Le braghe senape si intonano alla bisaccia. La resa perfetta delle pieghe di entrambe e della camicia registrano come sempre la maestria del Merisi.
Caravaggio Davide e Golia di Vienna: la storia
La tela potrebbe essere stata acquistata da Juan de Tassis y Peralta, secondo conte di Villamediana (1582-1622) durante il suo soggiorno a Napoli tra il 1611 ed il 1615. Personaggio particolare, poeta satirico e letterato, finito assassinato forse propri per i suoi versi, passò gli anni trascorsi in Italia (anche) ad acquistar quadri.
Leggiamo infatti nelle cronache dell’epoca (G. Gronau, Documenti artistici urbinati) come “Il Sr Conte di Villa Mediana.. va comprando buona quantità di quadri di pittura.. de valenthuomini per mandar in Spagna, dove dicono aver fratta raccolta sinhora per compra in Napoli, Roma et altre città per ventimila scudi”.
Dopo la morte del conte di Villamediana, la sua collezione venne venduta all’asta a Madrid nel 1623. Il Davide e Golia insieme ad altre tele fu acquisito da Carlo I d’Inghilterra (1600-1649). Quest’ultimo finirà decapitato per opera di Oliver Cromwell e la sua collezione venduta.
Nel 1667 lo ritroviamo ancora una volta all’asta per la vendita della collezione di Franz Imsteraed ma non trova acquirente. Nel 1675 viene acquistato dall’arcivescovo Karl von Lichtenstein-Kastelkorn (1623-1695), principe-vescovo di Olomouc in Moravia, e da lui perviene alle raccolte imperiali che confluiranno poi nel Kunsthistorisches Museum.
Si ringrazia per l’uso dell’immagine dell’opera Di Caravaggio – Opera propria Yelkrokoyade, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4891559
Caravaggio – Approfondimenti
Se volete approfondire la vita e l’opera di Caravaggio, vi riporto a seguire i link alla biognafia ed all’elenco completo delle opere con i link ai singoli articoli. Inoltre due articoli dedicati alla biografia dei due grandi protettori di Caravaggio: Costanza Colonna ed il Cardinal Del Monte-
- Caravaggio biografia sintetica
- Caravaggio tutte le opere
- Costanza Colonna
- Francesco Maria Bourbon Del Monte