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Caravaggio, Città d'Arte, I Musei, Storia dell'arte

Caravaggio: gli occhi folli di Medusa

Non a tutti né tutti i giorni capita di vedersi arrivare in regalo uno scudo da parata con una Medusa dipinta da Caravaggio. Questo, però, è quanto successe a Ferdinando I Granduca di Toscana (1549-1609) il 25 luglio 1598.

A recare questo dono più unico che raro, un vecchio amico: il cardinale Francesco Maria Bourbon del Monte. I due si conoscevano molto bene: infatti del Monte era (anche) l’ambasciatore a Roma dei Medici.

caravaggio medusa uffizi firenzeVi erano però ulteriori aspetti che rafforzavano il loro rapporto. In primis il fatto che i del Monte fossero marchesi di Monte Santa Maria. Un feudo imperiale che confinava con il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio: in pratica uno stato cuscinetto. In secondo luogo perché erano entrambi cardinali: il Medici dal 1562, il del Monte (sebbene coetaneo di Ferdinando) solo dal 1588.

Infatti, Ferdinando divenne granduca nel 1587, già cardinale, per l’improvvisa morte del fratello Francesco I al quale dovette succedere. Per due anni fu addirittura granduca e cardinale allo steso tempo. Poi, nel 1589, rinunciò alla porpora per sposare Cristina di Lorena.

Ambedue erano grandi amanti delle arti e mecenati. Nel caso specifico, com’è noto, Francesco del Monte fu anche amico e protettore del Caravaggio. Tra l’altro, al momento di dipingere la Medusa, Caravaggio era ospitato dal cardinale nella sua abitazione romana di Palazzo Madama.

Quando il del Monte seppe che Ferdinando era all’opera per allestire degnamente l’esposizione della sua grande collezione di armi in Palazzo Vecchio, pensò ad un regalo all’altezza dell’amico e della collezione stessa.

Perché scegliere la Medusa?

Non sappiamo perché il cardinale del Monte chiese a Caravaggio di rappresentare proprio Medusa. Se si trattasse di un caso (Caravaggio ne aveva già dipinta una) oppure se l’avesse scelta per il suo valore simbolico. Comunque, era un tema non nuovo negli scudi da parata dell’epoca.

Senza inoltrarci nei dettagli, esistono diversi aspetti del mito di Medusa interessanti nel caso specifico. Sappiamo come Medusa fosse michelangelo merisi caravaggio medusa uffizi firenzestata trasformata da Atena in un mostro i cui capelli erano un groviglio di vipere ed il cui sguardo pietrificava ogni essere vivente.

Sappiamo anche che Perseo per ucciderla senza incrociare il suo sguardo la decapitò con un falcetto utilizzando uno scudo per specchiarne l’immagine senza dover quindi guardarla negli occhi.

Dunque, lo scudo fa parte del mito e viceversa. Lo sguardo di Medusa dipinto sullo scudo potrebbe pietrificare il nemico di colui il quale quello scudo porta.

Inoltre, nel mito romano (che aveva caratteristiche sue proprie rispetto a quello greco) Medusa aveva anche un valore apotropaico tanto da essere riprodotta sulle mura delle città.

Per inciso, se guardate il retro dello scudo, vedrete che vi sono i ganci necessari per attaccare le strisce di cuoio che avrebbero consentito di reggere lo scudo al braccio.

La prima Medusa di Caravaggio

Sembra esista una prima versione della Medusa oggi custodita in una collezione privata. Potrebbe addirittura trattarsi di una prova fatta da Caravaggio per mettere a punto l’opera finale, o forse no.

Certo, in ogni caso, difficilmente Francesco del Monte – nella cui dimora Caravaggio abitava – poteva ignorarne l’esistenza. Quindi, se la prima Medusa non fu una prova d’autore, potrebbe essere stata d’ispirazione per il cardinale nella scelta del dono.

Medusa di Caravaggio: l’opera

La Medusa di Caravaggio è, diciamolo, un capolavoro superbo. Pochi sarebbero stati capaci di eguagliare il genio (dannato) di Michelangelo Merisi nel dipingere uno sguardo così folle.

Sulla superficie concava di una rotella, Caravaggio riporta una tavola di pioppo sulla quale dipinge, su sfondo verde la testa di Medusa.

 medusa caravaggio uffizi firenze La testa è rappresentata un istante dopo la sua decapitazione, con il sangue che ancora schizza dalle arterie. Lo sguardo è folle, puntato verso il basso. Gli occhi sono, in termini pittorici, un capolavoro.

La bocca aperta nel grido di dolore e sorpresa insieme, mostra i denti bianchi e un fondo scuro che aggiunge drammaticità alla figura.

Le serpi sembrano vive.e sono un altro pezzo di bravura. C’è chi sostiene che Caravaggio si sia ispirato ai disegni di un artista molto apprezzato dai Medici: Jacopo Ligozzi.

Jacopo, al quale Palazzo Pitti ha dedicato una mostra nel 2014, era un affermato ritrattista e un pittore di naturalia. Lavorò in modo continuativo per il Medici e nulla vieta che il cardinal del Monte abbia fornito a Caravaggio disegni del Ligozzi da cui trarre ispirazione.

Per approfondirne l’opera, cliccate Jacopo Ligozzi, pittore universalissimo

Caravaggio a Firenze

La Medusa di Caravaggio degli Uffizi non è l’unica tela del Merisi conservata a Firenze. Tutt’altro. Firenze è infatti dopo Roma il luogo al mondo che custodisce più opere del maestro. Se volete vederle tutte vi proponiamo Caravaggio a Firenze: un percorso ragionato

Peraltro due grandi capolavori del Merisi sono lì negli Uffizi a pochi passi dalla Medusa. Si tratta del Sacrificio d’Isacco e il Bacco degli Uffizi

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.

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