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Caravaggio a Roma: un percorso ragionato

Roma è la città di Caravaggio. Dunque, vedere Caravaggio a Roma significa poter apprezzare in modo particolarmente significativo la sua opera. Infatti nessun altro luogo custodisce così tante tele del Merisi che qui maturò la sua arte e trovò i suoi più importanti committenti. Anche una visita a Roma di pochi giorni consente di ammirare un numero importante di meravigliose opere. Vediamole insieme.

Caravaggio a Roma il percorso

Dovrete organizzare il vostro itinerario tra chiese e musei. Sono imperdibili le sei opere custodite nelle chiese romane mentre  potrete provare a organizzare le visite ai musei in base al tempo disponibile. I must sono: Galleria Nazionale di Palazzo Barberini, Galleria Borghese e Musei Vaticani per la memorabile Deposizione.

Andiamo per ordine iniziando dalle chiese. Mano a mano che procederemo troverete i link agli articoli che ArtePiù ha dedicato alle singole opere.

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Caravaggio – Crocifissione di San Pietro

Caravaggio nelle chiese di Roma: una passeggiata memorabile

Come dicevo, tre chiese raccolgono sei tele: un’opportunità non indifferente. Personalmente, partirei da Santa Maria del Popolo e la Cappella Cerasi  la quale, oltre alla Crocifissione di San Pietro ed alla Conversione di San Paolo ospita anche una pala d’altare di Annibale Carracci e preziosi affreschi.

Da lì una passeggiata per via di Ripetta e via della Scrofa vi porterà alle altre due chiese: San Luigi dei Francesi e Sant’Agostino. Vi consiglio di visitarle in ordine inverso da come sarebbe logico (cioè tornando indietro) e poi vi spiego perché.

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Caravaggio – Vocazione di San Matteo

La Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi ospita il ciclo di tre opere dedicato a San Matteo. Tra queste la notissima Vocazione di San Matteo. Dietro alla realizzazione della cappella stessa c’è una lunga storia che l’articolo ad essa dedicato vi racconta e le tre tele non hanno bisogno di ulteriori lodi.

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Caravaggio – Madonna dei Pellegrini

L’unico problema è che la Cappella Contarelli è frequentatissima e riuscire a vedere Caravaggio in santa pace richiede praticamente un miracolo. Del resto, dopo il Buonarroti, solo il Merisi è degno di chiamarsi Michelangelo.

Avendo sopportato la calca di San Luigi dei Francesi ci siamo meritati la quiete di Sant’Agostino e la Madonna dei Pellegrini. Qui, misteriosamente, ci vengono in (relativamente) pochi è, con un po’ di fortuna, vi ritroverete in un piccolo gruppetto di fronte alla cappella.

La Madonna dei Pellegrini è Caravaggio che dipinge per se stesso. Una tela intima e commovente dove tutte le qualità del Maestro sono evidenti. E’ inutile parlarne qui. Leggete l’articolo e fate come me: tutte le volte che passo di fronte a Sant’Agostino entro, la guardo e mi sento sereno.

Dimenticavo. Munitevi di una scorta di monete da 2 euro: l’illuminazione nelle chiese romane si paga

Caravaggio nei musei di Roma

Troverete opere di Caravaggio in diversi musei romani. Vediamo un po’: Galleria Nazionale d’Arte Antica a Palazzo Barberini e Palazzo Corsini, Galleria Borghese, Musei Vaticani, Musei Capitolini, Galleria Doria Pamphilj.

Ovviamente Caravaggio è sempre Caravaggio ma se foste costretti a scegliere io privilegerei Palazzo Barberini, Villa Borghese e Musei Vaticani. Qui nel seguito il percorso.

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Caravaggio – San Francesco in meditazione

Caravaggio a Palazzo Barberini

Se siete ancora a Sant’Agostino, adesso prendetevi una pausa e, raggiunta Piazza Sant’Eustachio, assaporate il miglior caffè di Roma nell’omonimo bar. Se vi sentite in forze, puntate su Palazzo Barberini (Via della Quattro Fontane) che potete raggiungere passando per diversi luoghi d’incanto quali la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola e la Fontana di Trevi.

La Galleria Nazionale d’Arte Antica a Palazzo Barberini conserva infatti ben tre tele del Merisi nonché un’invidiabile collezione di caravaggeschi. I tre Caravaggio (per i quali ArtePiù vi propone un articolo per ciascuno) sono:

Ho citato Narciso per ultimo perché è un’opera sublime. E’ una di quelle tele dove emerge possente l’originalità del Caravaggio, capace di trattare un tema a tutti noto in modo diverso da come farebbe chiunque altro.

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Caravaggio, Villa Borghese e il cardinale Scipione

Scipione Borghese, cardinal nepote di Paolo V, era anche un grande collezionista d’arte. Peraltro, come sperimentò il povero Cavalier d’Arpino, se voleva una tela era meglio dargliela subito prima che le cose potessero prendere una piega pericolosa. Caravaggio era uno dei suoi prediletti e così troverete in collezione ben sei tele del Merisi.

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Caravaggio – Fanciullo con un cesto di frutta

In nessun altro luogo ve ne sono così tante tutte insieme, vediamo quali sono:

Soggetti diversi e momenti molto diversi nella vita di Michelangelo Merisi. Dalle tele dei primi anni (Bacchino, il Canestro di Frutta), alla maturità (la Madonna dei Palafrenieri) al San Giovanni Battista degli ultimi giorni. Tutte tele comunque di livello assoluto: del resto Scipione poteva scegliere e pretendere. La storia più interessante, e dove si vede l’intuito da grande collezionista di Scipione, forse è quella della Madonna dei Palafrenieri e vi rimando all’articolo.

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Caravaggio – Madonna dei Palafrenieri

Caravaggio e la Deposizione dei Musei Vaticani

La Deposizione di Caravaggio dei Musei Vaticani è uno dei capolavori del Maestro. Il problema logistico è costituito dalla fila per entrare che rischia di far saltare la programmazione della giornata a meno che questa non sia comunque dedicata ai Vaticani.

Ne potremmo parlare per ore ma credo sia necessario prima vederla. L’articolo, converrete, vi racconterà parecchio di lei: Caravaggio la Deposizione dei Musei Vaticani

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Caravaggio – Deposizione

Il San Giovanni Battista della Galleria Corsini

Conosciamo sei tele di Caravaggio su questo tema. Il San Giovanni Battista della Galleria Corsini è rappresentato in un momento di abbandono, di stanchezza e di solitudine dovuti al lungo eremitaggio.

La Galleria Corsini confina con Trastevere e con l’Orto Botanico di Roma. Se siete da quelle parti, il San Giovanni diventa un must.

I Caravaggio della Galleria Doria Pamphilj

L’antico palazzo di questa aristocratica casata affaccia su Via del Corso e ospita una quadreria (come si diceva un tempo) di prim’ordine. In collezione i Pamphilj, discendenti di Innocenzo X, hanno due tele:

Vi dico spudoratamente la mia. La Galleria Doria Pamphilj si trova sul percorso tra Sant’Agostino e Palazzo Barberini. Se riuscite ad inserirla nel vostro giro, fatelo per vedere l’interpretazione che il Caravaggio dà del Riposo durante la fuga in Egitto.

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Caravaggio – Riposo durante la fuga in Egitto

Vale il discorso fatto per Narciso. Il tema è frequentato ma la soluzione del Merisi è unica. Il protagonista è infatti l’Angelo. La Sacra Famiglia fa da spalla. Maria e Gesù dormono e San Giuseppe tiene ben in vista lo spartito per l’Angelo che (un po’ in desabillé) suona non si sa bene per chi… Una tela di primo livello.

Caravaggio ai Musei Capitolini

I Musei Capitolini annoverano il collezione due opere di Caravaggio:

Le due tele meriterebbero di essere valorizzate ben diversamente, magari partendo da un’illuminazione adeguata. Comunque la posizione dei Musei Capitolini in cima al Campidoglio li pone in un luogo dove non si smette mai di tornare.

Da ultimo, va ricordato che a Roma esiste anche l’unico affresco conosciuto del Merisi. Si tratta della rappresentazione di Giove, Nettuno e Plutone e si trova nel casino di Villa Ludovisi. La sua visita avviene però su prenotazione e dunque va opportunamente programmata.

Se, dopo Roma, voleste vedere le tele di Caravaggio conservate a Napoli, vi consiglio: Caravaggio a Napoli: un tour della città cercando il maestro

Caravaggio – Buona Ventura

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.