Tre artisti popolano con le loro sculture i Giardini di Marinaressa in occasione della Biennale di Venezia 2019: Carole Feuerman, Idan Zareski e Laurence Jenkell. Le loro grandi opere, di forte impatto cromatico, non possono che colpire ed attrarre chi si stia incamminando verso i Giardini della Biennale e la visita è di quelle da non perdere.
Carole Feuerman Biennale di Venezia 2019
Carole Feuerman torna alla Biennale di Venezia 2019 dopo l’esposizione dedicata alle Nuotatrici nell’edizione 2017. Ad ospitare le grandi opere della scultrice americana, protagonista dell’iperealismo, sono (come nel 2017) i Giardini di Marinaressa. Dunque a due passi dai famosi Giardini della Biennale di Venezia ed accanto al pittoresco Sottoportego delle Colonne.
Una formidabile coppia di ballerini, uno splendido ginnasta assolutamente muscolare testimoniano la qualità dell’opera di questa artista. La coppia di ballerini, di bronzo, vi colpirà per la ricca patina nera e la suntuosa foglia d’oro 24 carati. Dettagli minuziosi, propri dell’iperealismo, testimoniamo l’accuratezza della realizzazione.
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Idan Zareski: incredibili Bigfoot
I bigfoot di Idan Zareski – nato ad Haifa (Israele) e cittadino francese – sono incredibili e bellissimi… Protagonisti assoluti di questi personaggi sono i loro piedi giganteschi. Forse dei trolls? Comunque creature dove il reale e la fantasia corrono paralleli lasciando libera la nostra mente di indovinare i loro segreti sentimenti.
I loro grandi piedi, nell’intenzione del loro creatore, rappresentano il simbolo le nostre radici e il nostro attaccamento allo stesso pianeta, la Terra. Infatti, secondo Zareski “non importa che razza o colore è la nostra razza o colore, dove viviamo o chi siamo, siamo tutti schiavi del nostro paradisiaco pianeta, la nostra casa”. Al centro della scena, una strepitosa ginnasta rossa… dal grande piede.
Autodidatta, l’arte venne incontro a Idan Zareski come un bisogno al quale non poteva resistere modellando le sue creazioni di argilla, acqua e fuoco, per poi metterle in bronzo. “Non pianifico, non disegno schizzi. Le mie emozioni grezze servono come unica guida. Il novanta per cento delle mie sculture sono modellate in meno di un’ora. Quando lavoro, mi sento in assoluta comunione con un forza più grande di me”.
Laurence Jenkell: gigantesche caramelle
Laurence Jenkell è un artista francese che vive e lavora a Vallarius, nelle Alpi Marittime. Autodidatta, ha iniziato a creare da sola, a metà degli anni Novanta. Man mano che la sua ricerca artistica progrediva, ha sperimentato tecniche quali le inclusioni, i gocciolamenti e lo stampaggio.
Con il plexiglass, riesce ad ottenere la tecnica di “avvolgimento” che le permette di realizzare le gigantesche, colorate caramelle che ha ossessionato per molti anni. L’avvolgimento del materiale e la torsione della lamina rende le sue sculture un unicum.
Le sue caramelle non sono solo un simbolo di dolcezza, ma anche torsione, drappeggio, resistenza: esorcismo di alcuni demoni della sua infanzia.
Insomma, grazie a Carole Feuerman, Idan Zareski e Laurence Jenkell le aiuole dei Giardini di Marinaressa si popolano di personaggi reali ed irreali ma sempre assolutamente attrattivi e godibili.
Carole Feuerman Biografia
Nata nel 1945 e cresciuta a New York Carole Feuerman è uno degli artisti chiave nella scultura iperealista americana. Dopo aver esordito come illustratrice per il New York Times ma anche come creatrice di copertine di dischi per i Rolling Stones, dagli anni ’70 si dedica alla scultura impiegando resine, marmo e bronzo.
Può vantare istallazioni e mostre in tutto il mondo. In Italia a Palazzo Strozzi e diverse volte alla Biennale di Venezia a partire dal 2007. Ma anche alla National Portrait Gallery dello Smithsonian Institution e al Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo. Ha inoltre insegnato nonché tenuto conferenze e workshops in grandi istituzioni americane. Tra queste il Metropolitan Museum of Art ed il Solomon Guggenheim Museum (entrambi a New york), alla Columbia University ed a Grounds for Sculpture.