di Riccardo Renzi
Ai più, il nome Osvaldo Licini, non dice quasi nulla, ma a noi abitanti del sud della Marca e ai più attenti critici d’arte molto comunica.
di Riccardo Renzi
Ai più, il nome Osvaldo Licini, non dice quasi nulla, ma a noi abitanti del sud della Marca e ai più attenti critici d’arte molto comunica.
Gli angeli di Luca Signorelli appaiono inaspettati nella piccola volta della nicchia affrescata lungo la navata destra della Chiesa di San Francesco a Citerna.
Le quattro portelle d’organo di Sebastiano Del Piombo alle Gallerie dell’Accademia a Venezia furono dipinte per la chiesa di San Bartolomeo quando Sebastiano era ancora un giovane artista.
L’affresco della Madonna in Trono di Gentile da Fabriano appare quasi d’improvviso sulla parete della navata destra del Duomo d’Orvieto. Colpisce per la delicata espressione della Vergine e per la soavità del suo incarnato.
Nel 1548 Domenico di Jacopo di Pace, detto comunemente il Beccafumi o, più in antico, Mecherino (Monteaperti, 1486 – Siena, 18 maggio 1551) dovette inoltrare istanza al Concistoro di Siena per ottenere il saldo del pagamento di questa “tavola da altare con più figure et suoi ornamenti” ordinatagli da Antonio di Gabriello da Sarteano.
di Vincenzo Buontempo
L’approfondimento nel quale mi accingo ad inoltrarmi è dedicato ad Andrea Pasqualino Marini da Recanati, artista del quale si conosce poco la vita privata e ancora meno alcune opere a lui attribuite. Di certo sappiamo che ha operato dal 1668 sino al 1712, sappiamo che ha lavorato nelle Marche ed in particolare nella sua Recanati oltre che a Roma. Città quest’ultima sbocco ideale per molti artisti nati nelle terre sotto lo Stato Pontificio che volevano trovare un po’ di gloria nella loro disciplina.
Vitale da Bologna dipinse le quattro Storie di Sant’Antonio Abate probabilmente intorno al 1340. Si tratta di tempere su tavola della dimensione di 77×39 cm.
Vitale da Bologna e il suo San Giorgio e il Drago sono un’evidenza incontrovertibile di quanto sia improbabile poter rinchiudere l’evoluzione dell’arte in confini e periodi meccanicisticamente precisi.
La cappella Chigi a Santa Maria del Popolo a Roma è un gioiello di arte rinascimentale e barocca ma è anche stata prescelta da Dan Brown nel suo romanzo “Angeli e Demoni”, pubblicato in Italia nel 2004, come il primo dei quattro “altari della scienza”, ognuno dei quali è associato ad uno dei quattro elementi naturali (terra, acqua, vento e fuoco).
La Battaglia di Roncisvalle è uno straordinario arazzo realizzato alla fine del ‘400 di quasi 4 metri di altezza e 5 di larghezza conservato a Firenze al Museo Nazionale del Bargello.