Santo Stefano Rotondo è senz’altro una delle chiese più scenografiche della Città Eterna. Certamente per la sua originale pianta rotonda. Poi per i due giri di colonne che ne dividono la pianta in due cerchi concentrici. Insomma, non si può che restarne affascinati.
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Montorio: gli affreschi di San Leonardo
Montorio Romano custodisce nella chiesa intitolata a San Leonardo di Noblac (496-545), che della cittadina sabina è patrono, un ampio affresco recentemente restaurato ed in discreto stato di conservazione dedicato a San Leonardo e ad altri santi particolarmente venerati nella zona. L’opera, accolta nel catino absidale, è attribuita alla bottega dei fratelli Torresani.
Torcello: i mosaici della basilica
I mosaici della Basilica di Santa Maria Assunta a Torcello sono un must se siete appassionati di questa forma d’arte. Comunque sia, una meta culturale di assoluto valore anche in un luogo che è esso stesso arte come Venezia.
I mosaici di San Nilo: un ponte tra Venezia e Bisanzio?
Tra i grandi mosaici di tema sacro presenti a Roma e nei suoi dintorni quello presente nel Monastero di Santa Maria di Grottaferrata (o Abbazia di San Nilo) ha caratteristiche che lo rendono unico.
Da Bisanzio a Grottaferrata: la Madonna Odigitria di San Nilo
L’icona della Madonna Odigitria custodita nel Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata (o anche Abbazia Greca di San Nilo) racconta una storia antica ancora in parte da svelare.
Filippo Lippi vis a vis a Spoleto
Trovarsi vis a vis con un grande affresco del nostro Rinascimento non capita tutti i giorni. Quante volte guardando verso l’abside (tipicamente in condizioni di luce precarie) di una delle nostre grandi chiese, magari tenuti a distanza da barriere di vario tipo, abbiamo strizzato gli occhi per vedere qualcosa di più.
Domenichino: gli affreschi della Cappella Farnese a San Nilo
Al Domenichino sono dovuti gli affreschi della Cappella Farnese nell’abbazia di San Nilo a Grottaferrata. Infatti, il Domenichino, al secolo Domenico Zampieri (Bologna 1581 – Napoli 1641), trascorse a Roma una trentennale fortunata stagione artistica. Fu Annibale Carracci, suo maestro, che della Città Eterna gli aprì le porte.
Tempietto del Clitunno: classicità sull’acqua – ArtePiù
Il Tempietto del Clitunno a Campello, pochi chilometri da Spoleto in direzione di Perugia, conserva una rara testimonianza di pittura del VII-VIII secolo proprio nelle immediate vicinanze dell’antica capitale del ducato longobardo.
Ritratti del Fayyum: splendore antico
I ritratti del Fayum sono uno dei momenti più alti della pittura antica giunti fino a noi. E poiché la pittura è una delle arti che più soffrono l’ingiuria del tempo, le circa mille testimonianze sopravvissute sono una significativa opportunità per studiare l’arte di quei secoli.
Santa Maria Antiqua: gli affreschi delle origini
Santa Maria Antiqua nasce in un momento particolare per Roma. Nel 552 d.C. l’esercito Bizantino strappa definitivamente la città al dominio di Goti e, tra il 555 d.C. ed il 561, riporta l’Italia nel controllo dell’Impero Romano d’Oriente. La Penisola è però stremata da una guerra (quella greco-gotica, appunto) che va avanti da venti anni. Roma – la più grande metropoli del mondo con un milione e mezzo di abitanti – è ridotta ad una popolazione di trentamila ed ha subito danni immisurabili.