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Pietro Cavallini: i San Giovanni dell’Aracoeli

La Madonna con Bambino tra San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista, attribuita a Pietro Cavallini, appare quasi inaspettata e metafisica sul fondo della cappella dedicata a San Pasquale Baylon subito prima del transetto destro della Basilica di Santa Maria in Aracoeli.

In pratica, ci troviamo sul lato opposto della chiesa ma più o meno all’altezza del Monumento Funebre del Cardinale d’Acquasparta opera di Giovanni di Cosma dal punto di vista architettonico ma reso celebre dalla lunetta e dal tondo affrescati proprio da Pietro Cavallini.

Pietro Cavallini: la Vergine e i San Giovanni della Cappella Baylon

San Pasquale Baylon (1540-1592), francescano spagnolo, venne proclamato beato da Paolo V nel 1610 e santo da Alessandro VIII nel 1690. Di qui la dedicazione di una cappella nella basilica francescana di Santa Maria all’Aracoeli.

Dobbiamo immaginare che fu in quegli anni che, per allestire la cappella dedicata al nuovo santo, vennero ricoperti gli affreschi di Pietro Cavallini. Solo nel 2000, grazie agli studi avviati da Tommaso Strinati, è avvenuto il fortunato ritrovamento.

Sono così riemersi, in ottimo stato di conservazione, una Madonna con Bambino tra San Giovanni Battista (a sinistra guardando) e San Giovanni Evangelista.

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Pietro Cavallini – Madonna tra i Santi Giovanni Battista ed Evamgelista

L’attribuzione a Pietro Cavallini è venuta naturale. Basti guardare, innanzitutto, il San Giovanni Evangelista. La ricerca del volume, i forti chiaroscuro lo estraggono dalla pittura medievale per proiettarlo verso le novità introdotte proprio da Cavallini, da Giotto e dai loro seguaci.

Interessante è il contrasto, per così dire, dello stile compositivo della Vergine rispetto ai due santi. Infatti, la Madonna è più vicina all’iconografia bizantina mentre i due santi sono schiettamente moderni.

Pietro Cavallini all’Aracoeli

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Pietro Cavallini – San Giovanni Evangelista

Purtroppo l’attenzione alla conservazione delle opere del passato è sensibilità solo recente. Così degli interventi del Cavallini all’Aracoeli non ci resta pressoché nulla se non questo affresco e la lunetta del cardinale d’Acquasparta.

Malinconicamente, non ci resta che leggere il passaggio dedicato fa Giorgio Vasari al Cavallini dell’Aracoeli:

Ma la migliore opera che in quella città facesse fu nella detta chiesa d’Araceli sul Campidoglio, dove dipinse in fresco nella volta della tribuna maggiore la Nostra Donna col Figliuolo in braccio circondata da un cerchio di sole, e a basso Ottaviano imperador, al quale la sibilla Tiburtina mostrando Gesù Cristo, egli l’adora; le quali figure in quest’opera, come si è detto in altri luoghi, si sono conservate molto meglio che l’altre, perché quelle che sono nelle volte, sono meno offese dalla polvere, che quelle che nelle facciate si fanno”.

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.

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