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La Collezione Attolico: tra istinto e razionalità

Arriva da lontano la passione per il collezionismo; Bianca Attolico “Signora dell’Arte Contemporanea Italiana”, scomparsa nel 2020, eredita dal padre Tommaso Lucherini, medico e intellettuale illuminato, il profondo amore per il mondo artistico del 1900.

collezione attolico jannis kounellis
Collezione Attolico – Jannis Kounellis

Circa 500 opere, tra pittura e scultura che vanno da de Chirico a Giacomo Balla, da Mario Sironi a Pascali, da Boetti a Cattelan, compongono una delle più interessanti collezioni d’Italia. Tantissimi i protagonisti della preziosa raccolta, e grandi baluardi della scena artistica mondiale. Una testimonianza inestimabile di un vasto panorama caratterizzato da un forte spirito avanguardistico.

Nella collezione di Bianca Attolico, oggi ereditata, gestita e coltivata dai figli Lorenzo ed Elena, emerge una vera e propria vocazione per l’arte ed un continuo e attento senso di ricerca. Bianca Attolico, attraverso le sue intuizioni, negli anni è riuscita anche ad intessere rapporti di amicizia con molti importanti artisti, tra cui Mario Mafai o Alberto Ziveri, dimostrando, come si costruisca un così eclettico e razionale percorso.

La collezione esprime bene come questo mondo, così travolgente e particolare, sia però complesso, poiché in un’opera non c’è solo la parte estetica da analizzare ma anche la sua storia intrinseca e non ultimo il mercato. Il collezionista deve avere il coraggio e l’intuizione di supportare quell’artista scelto e di vivere e comprare la sua arte. Tutto questo è stata Bianca Attolico.

Collezione Attolico: anche promozione dell’arte italiana

L’arte contemporanea oggi è sempre di più espressione iridescente e manifestazione spesso ineffabile di esercizio di stile. Il collezionismo è dunque un processo vivace, in cui forse,

schifano collezione attolico
Mario Schifano – Collezione Attolico

mi permetto di dire, a quell’amore per la osservazione, per il “contatto” con l’autore, tipico del secolo passato è subentrata una motivazione di natura finanziaria forte. Oggi si comprano quadri dalle piattaforme digitali e si è perso il romanticismo della conoscenza dell’opera in senso fisico.

A breve, in sinergia con Palazzo Collicola Arti Visive, la collezione Attolico approderà a Spoleto. Nelle sale del museo umbro, dedicato a Giovanni Carandente, verranno esposte una serie di selezionate opere che segnano un viaggio dagli anni 50 ad oggi.

Burri, Manzoni, Kounellis, e tanti altri autorevoli esponenti che vanno a “colmare” i pochi tasselli mancanti di storia dell’arte contemporanea, nella già peraltro molto ricca collezione permanente Spoletina.

L’ingresso a Palazzo Collicola della collezione Attolico, dimostra quanto quest’ultima non sia solo una mera raccolta di opere, ma proprio per sua natura, una selezione finalizzata anche al piacere della fruizione.

Flaminia Sigismondi

Dopo la maturità classica, nel 2008 si laurea con il massimo dei voti in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Perugia. Nello stesso anno pubblica un testo di carattere storico artistico, riguardante il cinquecentesco Santuario della Madonna della Bianca (con il Patrocinio del comune di Campello sul Clitunno ). Ancora per lo stesso comune, collabora al progetto della candidatura del Sito Seriale UNESCO “Italia Langobardorum”, e contemporaneamente cura l’allestimento dell’ottocentesco Museo della Civiltà Contadina. Dal 2011 è curatrice museale per il MUMA MUSEO di Assisi, Museo Etnografico, Antropologico, che attraverso istallazioni multimediali, oggetti in teca, e arte tribale, racconta l’Amazzonia, il popolo degli Indios Ticuna che la abita e la salvaguardia dal 1909 di questa popolazione, da parte dell’Ordine Francescano Cappuccino. Nel 2019 collabora con i Musei Vaticani, per la Mostra “Mater Amazonia, the deep breath of the word” , esposizione temporanea, rivolta alla cultura Indios e alla loro Arte. Nel 2020 per il MUMA Museo, cura la mostra e il catalogo “Mulher e Musa”, un percorso attraverso le fragili ed eterne sculture dell’ artista contemporanea Tonina Cecchetti, poste in un dialogo di tipo antropologico con le opere della collezione permanente. Lavora con l’arte e per l’arte, con lo scopo di presentare, divulgare e analizzare le produzioni e la creatività degli artisti passati e presenti.

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