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Deposizione Antelami: tra Parma e Provenza

La Deposizione di Benedetto Antelami (Valle d’Intelvi 1150-1230) fu realizzata nel 1178 come è riportato nell’incisione presente lungo il suo lato alto.

Ovvero: ANNO MILLENO CENTENO SEPTVAGENO / OCTAVO SCVLTOR PAT(RA)VIT M(EN)SE SE(C)V(N)DO // ANTELAMI DICTVS SCVLPTOR FVIT HIC BENEDICTVS. Ovvero “Nell’anno 1178 (mese di aprile) uno scultore realizzò (quest’opera); questo scultore fu Benedetto detto Antelami”.

Benedetto Antelami: la Deposizione del Duomo di Parma

La Deposizione è un grande altorilievo (110×230) oggi conservato nel transetto destro del Duomo di Parma. L’opera aveva alla sua epoca finalità anche divulgative se consideriamo che le figure presenti sono descritte da iscrizioni specifiche (riportate tra parentesi nella illustrazione dell’altorilievo qui a seguire).

La scena vede al centro il momento nel quale Giuseppe da Arimatea (Ioseph ab Arimathia), baciando il costato di Gesù, lo depone dalla croce. Alla sinistra di Cristo, Nicodemo (Nicodemus) su una scala è rappresentato nel gesto di liberare la mano di Gesù dal chiodo.

Il legno della croce è rappresentato non come una tavola ben piallata ma come un tronco d’albero. L’allusione potrebbe essere all’albero della vita e dunque alla Resurrezione. Sul braccio orizzontale della croce è scolpito Ihesus Nazarenus rex Iudeorum (Gesù Nazzareno Re dei Giudei).

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Le figure di sinistra: la parte dei buoni

Sul lato sinistro dell’altorilievo troviamo sei figure. La prima rappresenta la Chiesa Trionfante (Ecclesia exaltatur) che con la mano sinistra regge lo stendardo e con la destra la coppa con il sangue di Cristo. Seguono la Madonna (S.Maria) che tiene compassionevolmente sul suo viso la mano destra del Figlio. Sopra di lei, in volo, l’Arcangelo Gabriele (Gabr) anche lui ritratto nell’atto di tenere la destra del Cristo.

A sinistra della Vergine, seguono San Giovanni (Sanctus Iohannis), Maria Maddalena (Maria Madalene), Maria di Giacomo (Maria Jacobi) e Maria Salomè (Salome). San Giovanni e Maria Maddalena sono ritratti con le mani racchiuse l’una nell’altra nel gesto del dolore. Le ultime due Marie, con il palmo della mano aperto mostrato allo spettatore, testimoniano che colui che è stato crocifisso è il Messia.

Nell’angolo sinistro in alto, sopra Salomè, il volto umano racchiuso in una ghirlanda è il Sole (Sol). Analogamente, all’altro estremo dell’altorilievo, troviamo la Luna (Luna). Potremmo ipotizzare che il sole illumini il lato della Deposizione dove troviamo le figure positive mentre viceversa la luna spanda la sua fioca luce sul lato dei persecutori di Cristo.

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Le figure di destra: il luogo dei malvagi

deposizione antelami parmaNella parte destra dell’opera, al di là di Nicodemo, troviamo ben dodici personaggi. All’estrema sinistra un gruppo di quattro uomini, i due frontali seduti su sgabelli, si stanno dividendo la veste del Cristo.

Per quanto riguarda invece la lunga sequenza di personaggi in piedi, la prima figura più piccola, che regge uno stendardo spezzato rappresenta la Sinagoga (Sinagoga deponitur), ovvero l’ebraesimo. Sopra di lei, cui l’Arcangelo Raffaele (Raphael) che le fa chinare il capo in segno di sconfitta.

Segue un gruppo di sei soldati. Il primo è un centurione dal momento che il suo scudo reca la scritta Centurio. Un soldato, probabilmente il terzo, che con la mano sinistra indica Gesù esclama “veramente costui era Figlio di Dio” (Mt 27, 54) come possiamo leggere nelle parole in latino poste di fronte all’Arcangelo Raffaele: “vere iste Filius Dei erat”. Per via del copricapo che porta, potrebbe essere identificato come ebreo.

La Deposizione di Benedetto Antelami è un altorilievo che richiama nella tecnica i meravigliosi sarcofagi della Roma imperiale e di discendenza da quel mondo sono tanto le rosette che ne ornano il lato a superiore quanto il motivo a racemi che ne orna l’intero perimetro.

I capitelli del Chiostro di Monreale sono coevi alla Deposizione. Leggi Chiostro di Monreale: capitelli infiniti

 

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.

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