Nella volta della raccolta navata della Chiesa di San Stanislao dei Polacchi in Via delle Botteghe Oscure a Roma spicca l’affresco raffigurante la Gloria di San Stanislao dovuto al pennello di Ermenegildo Constantini (Roma 1731-1791).

L’epoca è quella nella quale siede sul trono di Polonia re Stanislao Augusto (1732-1798) al quale è dovuto l’attuale concezione barocca della chiesa giunta a compimento nel 1757. Lo testimonia peraltro, al termine della navata verso l’altare la presenza del suo stemma: un toro al centro tra quattro spicchi speculari contenenti due aquile e due cavalieri.
Ermenegildo Costantini a San Stanislao dei Polacchi
Circa venti anni dopo, verso il 1775, Ermenegildo Costantini dipinge l’affresco della volta.
Ermenegildo Costantini – allievo di Marco Benefial (1684 – 1764) lavorò sostanzialmente nell’area romana a parte una parentesi umbra. L’affresco della Gloria di San Stanislao segnò un momento fondamentale nella sua carriera. L’anno dopo, infatti, venne eletto accademico di San Luca.
A questa elezione seguirono commissioni importanti: da quelle da parte del cardinale Gian Francesco Albani a Velletri alla volta della chiesa del convento di Monteoliveto Maggiore famoso per chiostro affrescato da Luca Signorelli e dal Sodoma.
La Gloria di San Stanislao
L’affresco di Ermenegildo Costantini è un leggiadro tripudio di angeli e angioletti. Questi sono rappresentati per intero o con le sole teste, colorati o monocromi.
Al centro di tanto volteggiare, Cristo che dall’alto porge la palma del martirio a San Stanislao. Questi, in abito vescovile, è inginocchiato su una nuvola. Alle sue spalle un personaggio regge un giglio, simbolo di purezza. Di fronte un gruppo di santi. Tra questi un vescovo come rivela il pastorale che tiene in mano.
Al di sotto della nuvola, due angeli più grandi reggono il pastorale di San Stanislao e due più piccoli la sua mitra.
Nel finale dell’affresco, un’aquila coronato ghermisce simboli reali: scettro e corona, una spada e una bandiera. Simboli, probabilmente, da riferire a re Stanislao Augusto.
Tadeusz Kuntze o Taddeo Polacco
Secondo alcuni Tadeusz Konicz (1733 – 1793) detto anche Taddeo Kuntze o Taddeo Polacco avrebbe collaborato con Ermenegildo Costantini nella realizzazione della Gloria di San Stanislao.
Va detto che questo artista era di casa nella chiesa in questione e che frequentava Roma addirittura dal 1747 per poi trasferirvisi intorno alla metà del sesto decennio del secolo e rimanervi fino alla morte. Qualche anno prima, nel 1769, aveva già collaborato con Costantini nella chiesa di Santa Caterina in via Giulia. Il pittore italiano aveva realizzato un gruppo di angeli musicanti nella volta della navata. Il pittore polacco, a sua volta, realizzò gli Angeli a chiaroscuro che reggono il gruppo dipinto dal Costantini.
Non v’è dubbio che nella Gloria di San Stanislao gli angeli non manchino: evidentemente i due avevano mantenuto questa comune passione iconografica.
La chiesa di San Stanislao dei Polacchi custodisce la pala d’altare di Antiveduto Grammatica Cristo tra i Santi Stanislao, Adalberto e Giacinto
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