Sono paesaggi che perdono le loro forme primigenie per trasformarsi in memorie ed impressioni di colore quelli che popolano le tele di Fabio Salafia. Alcuni sono i paesaggi della sua mediterranea Sicilia, dai colori caldi e solari.
Altri emergono dagli stati della sua anima e sono così caratterizzati da cromie completamente diverse che possono anche mutare dalla serenità delle colline e dei cieli siciliani alla drammaticità insita nella natura ed all’ansia del sentire umano.
C’è molto della grande pittura italiana del ‘900 nelle tele di Salafia. Un’eredità nobile di percorsi di sperimentazione che nei decenni portano, per citarne uno, dalla Macchia all’Astrattismo. O, in poesia, da Pascoli e Carducci a Ungaretti.
Ha scritto di lui Elisa Mandarà, anche lei siciliana e dunque con gli stessi colori negli occhi, che Salafia si allontana dalla figurazione tout court “per dare forza al segno e al gesto, al punto tale che l’energia del suo gesto e del suo segno diventa la struttura portante della sua opera. Il paesaggio di Salafia è dunque parafrasi di natura, è uno spazio verosimile concepito essenzialmente come luogo evocativo di regioni intime. È un guardare nuovo, che nulla ritiene del calco fotografico ai luoghi cari…”.
Fabio Salafia – Biografia
Fabio Salafia nasce a Grammichele (Catania), cittadina nota per la sua pianta esagonale. Consegue la maturità in Design Architettura e Arredamento, e si laurea nella sezione Pittura dell’Accademia delle Belle Arti di Catania.
Fin dai primi lavori, si profila l’interesse fondamentale del pittore per il paesaggio, affrontato con diverse tecniche, l’olio, il pastello, l’incisione, e indagato nella soggettività delle percezioni della natura, come essenziale traduzione d’una emozione. Un ulteriore filone della ricerca dell’artista è votata al volto umano, all’espressività infinita dello sguardo.
Salafia intraprende il cursus espositivo nel 2002 e si dispiega in mostre collettive, oltre cento, nel territorio nazionale, quindi in una collana di personali, la cui prima, Equazioni visive, viene ospitata dalla Galleria degli Archi di Comiso ed illustrata da un catalogo, in cui la prefazione porta la prestigiosa firma di Piero Guccione
Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti negli anni, segnaliamo: 4ª Biennale Internazionale di Pittura, Premio Felice Casorati, Pavarolo (To); “Concorso internazionale di Pittura Giuseppe Gambino 2015”, Chiostro della Chiesa di Madonna dell’Orto; Venezia. Premio Nazionale delle Arti, edizione 2005; Museo degli Strumenti Musicali, Roma, 2006; 20×20, Galleria Beukers, Rotterdam (Olanda); 2004; 8ª edizione Prima Parete in Concerto, Complesso Le Ciminiere, Catania; Cantieri Culturali Zisa, Palermo; Il Cantico dei Cantici, Palazzo della Signoria, Jesi (An).2005; Dell’amore, il canto; 2ª edizione La terra ha bisogno di uomini, Reggia di Caserta, 2009; 47ª biennale Mostra nazionale di pittura contemporanea, Santhià (Vc).
Del 2010 è Aspetti di Arte astratta nella raccolta “Fiocchi”, Palazzo Forte Malatesta, Ascoli Piceno, che ospita, assieme a Salafia, artisti del calibro di Accardi, Balla, Capogrossi, Calabria, Vespignani, Gianquinto, Morlotti, Festa, Schifano, Fontana, Burri.
Nel 2014 è stato invitato da Vittorio Sgarbi alla mostra itinerante “Artisti di Sicilia”.
Le mostre personali di Salafia annoverano: 2017, Trascendenze multiple; 2015, Geografie del cuore; 2013, Secondo Natura; 2011, Movimenti della natura; 2010, Nei luoghi dell’intimo; 2009, La natura instabile; 2007, il polittico A San Sebastiano, realizzato su committenza per la Chiesa di San Sebastiano di Palagonia (CT). (Opera permanente). 2005 Equazioni visive.
Tra le voci critiche che hanno scritto di Fabio Salafia citiamo Paolo Nifosì, Piero Guccione, Francesco Brancato, Armando Ginesi, Valentina Falcioni, Riccardo Passoni, Tiziana Rasà, Giuseppina Radice, Paolo Giansiracusa, Marco Di Capua, Sebastiano Gesù, Grazia Di Michele, Elisa Mandarà.
Per completezza di nota si fa presente che Fabio Salafia è docente di Discipline grafiche e pittoriche nella scuola pubblica.Vive e lavora a Roma.
Proprio il suo tanto amato Grammichele gli ha da poco conferito un Encomio solenne per essersi distinto con la sua professionalità. Le parole dell’artista: “Grazie alla città per il “Conferimento Encomio”. Ciò alimenta ancor di più il senso di appartenenza verso le mie origini, la mia città, la mia terra”
“Mescolate le vostre emozioni e i vostri sogni, così come si fa con i colori. Otterrete la vostra tinta”. Fabio Salafia
Fotografia dell’autore: M. Astuto
Fotografie delle opere: F. Noto
Il sito www.fabiosalafia.com contiene una panoramica completa del percorso dell’artista e delle sue opere.