E’ una mostra significativa per l’arte di Filippo de Pisis quella offerta dalla Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma). Lasciatevi però anche tentare dalla visita di qualcuno dei castelli del Ducato di Parma e Piacenza o di quello che fu di Matilde di Canossa.
Filippo de Pisis en voyage alla Fondazione Magnani Rocca
La mostra presenta circa ottanta opere del maestro, provenienti da musei e collezioni private. Esse rispecchiano i suoi interessi principali: i luoghi innanzitutto, i volti e le persone che li abitano, la natura che li attraversa.
Curata da Paolo Campiglio, la mostra “de Pisis en voyage. Roma Parigi Londra Milano Venezia”, è ospitata nella Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo. Ora sede della Fondazione Magnani Rocca, essa fu raffinata dimora di Luigi Magnani, amico e collezionista di de Pisis.
Il carattere cosmopolita dell’artista e il suo viaggiare per l’Europa degli anni ’30-40 pone Filippo de Pisis in una luce attuale. Quella di un intellettuale senza frontiere che in un periodo di rafforzamento delle nazioni e di crisi internazionale sceglie le principali capitali come sedi più proprie alla personale declinazione espressiva.
Gli anni parigini, fecondi di maturazioni pittoriche, sono preceduti dagli anni di Roma (1920-1924), in cui all’artista si rivela la pittura come mezzo più consono. Sono intervallati dai due soggiorni a Londra (1935 e 1938), importanti ai fini della precisazione del segno e della messa a punto della tavolozza cromatica. Sono seguiti dal periodo di trasferimento a Milano (1940-1943) e infine preludono a Venezia (1943-1949), il momento più felice della pittura depisisiana.
Filippo de Pisis tra l’Europa e Cortina d’Ampezzo
I soggiorni nelle capitali europee e nelle città d’arte italiane sono inframmezzati dalle pause estive a Cortina d’Ampezzo. Qui de Pisis cerca un rapporto autentico con gli elementi naturali e le persone del luogo. L’artista è viaggiatore instancabile, fin dalla giovane età. Infatti nei panni di botanico naturalista e collezionista di farfalle compie lunghe peregrinazioni attorno alla nativa Ferrara, spostandosi sia lungo l’Adriatico che verso l’Appennino tosco-emiliano.
Ogni periodo di soggiorno in una città costituisce inoltre per de Pisis un’occasione di confronto con i grandi musei. Qui ritrova i maestri internazionali, da Chardin a Lorrain a Corot, la pittura italiana, la scuola veneta da Giorgione a Tiziano a Tintoretto. Le capitali europee permettono a de Pisis un’avventura nuova nella città, nel suo pullulare e nell’intrinseca vitalità dei parchi, degli angoli scelti dal pittore en plein air, in un rapporto diretto con la varia umanità con cui l’artista viene di volta in volta in contatto.
La mostra si concentra su alcuni capi d’opera relativi ai periodi di soggiorno in una città europea nei generi del paesaggio urbano, del ritratto e del nudo maschile, della natura morta. Questi costituiscono i principali ambiti di ricerca del pittore, temi fissi in cui egli esprime le proprie inquietudini e il proprio aristocratico distacco dal mondo.
Le opere in mostra
Del periodo romano (1920-1924) spicca la Natura morta con le uova (1924) della Collezione Jesi (Pinacoteca di Brera, Milano). Appositamente restaurata per l’occasione, opera “metafisica” che rivela i contatti del giovane artista con alcuni modelli contemporanei, tra cui Giorgio Morandi conosciuto a Bologna negli anni dell’università.
Tra i capolavori della mostra, nel periodo parigino, sono i paesaggi urbani come il tormentato Quai de la Tournelle (1938) o il limpido Marinaio francese (1930) un ritratto di giovane dipinto in quell’atelier denominato scherzosamente il suo grenier, che allude all’instabilità dell’esistenza, tra partenze e approdi reali o solo immaginati. Al periodo londinese appartiene il dittico de La strada di Londra e La casa di Newton (1935), immagini emblematiche dell’atmosfera abbassata e cupa che l’artista percepiva nel cielo di Londra. Per la prima volta è inoltre ricostruita, in parte, la donazione che l’artista fece nel 1941 alla Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma, un nucleo di dodici dipinti che dovevano rappresentare la sua arte, con opere emblematiche della ricerca in atto, tra paesaggi urbani, nature morte e ritratti.
L’esposizione si articola in cinque sezioni principali: Gli anni di Roma (1920-1924); Parigi (1925-1939); Londra (1933, 1935, 1938); Milano (1940-1943); Venezia (1943-1949).
Potete anche leggere Roma 900 alla Fondazione Magnani Rocca
DE PISIS EN VOYAGE: Roma Parigi Londra Milano Venezia
dal 13 settembre all’8 dicembre 2013
Fondazione Magnani Rocca,
via Fondazione Magnani Rocca 4,
Mamiano di Traversetolo (Parma).
Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148 Fax 0521 848337 info@magnanirocca.it www.magnanirocca.it
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