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Fontana di Trevi: acqua da record

Fontana di Trevi non ha bisogno di presentazioni. In ogni caso, la sua storia e la sua bellezza richiederebbero un libro. Ci sono però alcuni particolari che è certamente interessante sapere per  accrescere il suo fascino.

Fontana di Trevi: un secolo di lavori

Intanto, oltre ad essere la più grande fontana (antica) di Roma è probabilmente quella la cui costruzione ha richiesto più tempo. Infatti Maffeo Barberini – papa con il nome di Urbano VIII –

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Oceano

incaricò nel 1640 il suo architetto prediletto, Gian Lorenzo Bernini, di procedere alla realizzazione di una nuova piazza e di una nuova fontana. Quella esistente, infatti, risaliva al ‘400 e l’ultima sistemazione era quella progettata da Leon Battista Alberti.

La nuova Fontana di Trevi, come la vediamo oggi, venne però inaugurata solo nel 1762. Ovvero 120 anni dopo. In questo lunghissimo intervallo, si susseguirono architetti, progetti, maestranze ed inaugurazioni parziali. Tant’è che quanto vediamo non è il progetto del Bernini ma quello di Nicola Salvi scelto da Clemente XII intorno al 1730, cioè un secolo dopo. Ma tra il progetto ed il termine dei lavori dovevano passare altri trent’anni. Nicola Salvi morì nel 1751 e gli subentrarono prima Giuseppe Pannini e poi Pietro Bracci. Così, la progettazione della Fontana di Trevi attraversò tutta un’epoca: dall’alba al tramonto del barocco.

Fontana di Trevi: l’acqua più antica di Roma

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Cavallo Placido

Ma i record non finiscono qui. Infatti, la Fontana di Trevi non nasce originariamente per scopi ornamentali, tutt’altro. Il luogo dove si trova, infatti, era nel medioevo il punto terminale dell’Aqua Virgo, ovvero l’acquedotto romano che per più tempo ha rifornito d’acqua la Città Eterna. Fu infatti voluto dall’imperatore Augusto (63 a.C. – 14 d.C.): dunque, un acqua che scorre da più di venti secoli anche se l’originale acquedotto romano è poi stato sostituito da struttura diverse. Merita sapere che la Fontana di Trevi non è l’unica fontana alimentata dall’Acqua Virgo. Se ne avvalgono infatti anche la Fontana della Barcaccia a Piazza di Spagna, quella dei Quattro Fiumi a Piazza Navona e la Fontana del Nicchione a Piazza del Popolo.

Il mare più bello di sempre

Certamente, la Fontana di Trevi ha un altro record: è il mare più bello del mondo, almeno artisticamente. Infatti la grande scenografia vuol rappresentare appunto il mare. La statua maschile al

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Stemma di Clemente XII

centro dell’apparato scenico è infatti Oceano con il suo cocchio. Quest’ultimo ha la forma di conchiglia ed è trainato da due cavalli con altrettanti cocchieri. I due cavalli – per via delle loro pose – prendono il nome di Cavallo Agitato (a sinistra guardando) e Cavallo Placido (a destra), così come può presentarsi il mare. L’Abbondanza (a sinistra guardando) e la Salubrità sono invece le due figure ai lati di Oceano: qualità imprescindibili per l’acqua.

Una curiosità: lo stemma che sovrasta la fontana è quello dei Corsini, famiglia di Clemente XII. Particolare certamente non gradito ai duchi di Poli, proprietari del palazzo sul quale la Fontana di Trevi si appoggia.

Se volete provare una passeggiata memorabile tra le fontane romane, leggete Fontane Barocche di Roma: un percorso ragionato

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.