Fino al 16 febbraio 2025 il m.a.x. museo di Chiasso ospita la mostra Giovanni Pintori (1912-1999), pubblicità come arte, a cura di Chiara Gatti e Nicoletta Ossanna Cavadini.
La mostra al m.a.x. museo, in progetto integrato con il MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro, espone oltre trecento pezzi fra schizzi, bozzetti, disegni acquerellati, manifesti, brochure, collage, stamponi, fotografie e dipinti su tela, materiale esposto con un criterio tematico-cronologico.
50 anni di grafica per l’industria
L’opera di Giovanni Pintori consente di conoscere e studiare passaggi significativi nell’evoluzione della grafica pubblicitaria legata all’industria. Si inizia con il periodo fra il 1937 e il 1967 con la collaborazione con Olivetti. Poi fra il 1967 e gli anni ’70 i lavori per Merzario, Gabbianelli, Olivetti, Pirelli, Ambrosetti, Parchi Liguria. Infine gli anni a partire dal 1980 con l’abbandono della grafica per una immersione totale nella pittura.
Tutto ciò è raccontato e testimoniato dall’archivio di Giovanni Pintori. La famiglia Pintori ha donato poi sul finire degli anni Ottanta una parte dell’archivio al MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro, e con tali materiali ha organizzato due mostre, negli anni 1990 e 2007.
Da questo legame trae spunto la mostra al m.a.x. museo grazie a un progetto integrato con il MAN, nella quale per la prima volta viene presentata la Collezione privata del figlio Paolo Pintori. Si tratta di bozzetti, elaborati grafici, manifesti vintage, taccuini, personalissimi cartoncini di studio attraverso i quali Giovanni Pintori volle raccogliere la sua produzione più significativa, diventano preziose testimonianze attraverso cui è possibile comprendere il pensiero dell’artista che guida la produzione grafica.
A tutto ciò si aggiungono i lavori giovanili dell’ISIA grazie al prestito dei Musei Civici di Monza, nonché i documenti della matura esperienza professionale attraverso i materiali prestati dall’Associazione Archivio Storico Olivetti e Fondazione Adriano Olivetti di Ivrea.
I materiali restituiscono le passioni artistiche di Pintori e la condivisione con artisti e cultori d’arte (come i conterranei Salvatore Fancello, Costantino Nivola e Ugo Mulas), in una lettura critica innovativa.
Giovanni Pintori – Biografia
Giovanni Pintori nasce nel 1912 a Tresnuraghes (Oristano) da genitori originari di Nuoro, città dove la famiglia risiede a partire dal 1918. Dopo aver frequentato l’ISIA (Istituto Superiore Industrie Artistiche di Monza) assieme ai conterranei Salvatore Fancello e Costantino Nivola, nel 1936 inizia la collaborazione con l’Ufficio Tecnico Pubblicità Olivetti. Ne diventa responsabile nel 1940, legando il suo nome all’immagine dell’azienda di Ivrea in una lunga e fortunata serie di manifesti, pagine pubblicitarie, insegne esterne, stand.
Nel 1950 ottiene la Palma d’Oro della Federazione Italiana Pubblicità, e diventa Art Director dell’Olivetti, potendo godere della stima e del rapporto diretto con Adriano Olivetti.
Due anna dopo MoMA di New York organizza la mostra Olivetti: Design in Industry in cui sono esposti anche i lavori grafici di Pintori. Nel 1953 entra a far parte dell’AGI (Alliance Graphique Internationale) di cui diventerà presidente. Il Louvre nel 1955 gli dedica un’intera sala per le grafiche per Olivetti. Seguono innumerevoli riconoscimenti legati a questo marchio; il suo design e la sua comunicazione fanno il giro del mondo.
Significativo è il rapporto di amicizia intercorso fra Adriano Olivetti e Giovanni Pintori, come anche con Elio Vittorini, Giancarlo De Carlo, Vittorio Sereni, o il legame artistico con Giorgio Morandi, Georges Braque e Ugo Mulas.
Dopo il 1967, lasciata l’Olivetti per dedicarsi alla libera professione, collaborando, fra gli altri, a progetti per Pirelli, Gabbianelli, Ambrosetti, Parchi Liguria. Dopo l’impegno per l’azienda di trasporti Merzario, lascia la professione di grafico e si dedica completamente alla pittura.
Muore a Milano il 15 novembre del 1999 all’età di 87 anni.
Giovanni Pintori e l’Olivetti
L’incontro tra Giovanni Pintori e Adriano Olivetti fu di capitale importanza sia per lo sviluppo dell’esperienza di Pintori come grafico e creativo, sia per l’affermazione dell’innovativo stile comunicativo della Ing. C. Olivetti & C. nel mondo.
In un articolo pubblicato sulla rivista americana Print nel 1961, Giovanni Pintori scrisse: “È stato molto importante per me, all’inizio della carriera, incontrare un uomo come Adriano Olivetti. Questo notevole industriale fu un uomo di pensiero e cultura moderna. Considerò lo sviluppo dell’espressione e della comunicazione umana come un fattore fondamentale per la creazione di una nuova società”.
È a partire dal secondo dopoguerra che Giovanni Pintori inizia a realizzare, per le macchine per scrivere e i calcolatori della Olivetti, quella serie di manifesti pubblicitari che attireranno l’attenzione artistica e commerciale mondiale, contribuendo a generare un’identità riconoscibile – lo ‘stile Olivetti’ – nella comunicazione pubblicitaria dell’azienda.
Giovanni Pintori (1912-1999), pubblicità come arte: il percorso
La mostra si apre nella hall d’ingresso del museo con una fotografia di Giovanni Pintori, scattata da Ugo Mulas in studio mentre disegnava. L’introduzione al percorso espositivo si completa nell’atrio, dove viene fornita la biografia del graphic designer; nelle teche si trovano:
La Sala 1 è dedicata alla formazione di Giovanni Pintori e alla sua prima fase artistica. In nuce sono presenti diversi elementi che caratterizzeranno la sua produzione, evidenti anche nei primi lavori che Pintori realizza nel primo periodo di attività per Olivetti, dal 1936, come collaboratore dell’Ufficio Tecnico assieme a Costantino Nivola. Sono questi anche gli anni della profonda amicizia con Salvatore Fancello e Costantino Nivola, testimoniati da alcune loro opere grafiche e scultoree esposte nella medesima sala.
Con la Sala 2 si entra completamente nel mondo Olivetti, scoprendo il decennio successivo (1941-1950) durante il quale Pintori diventa responsabile dell’Ufficio Tecnico Pubblicità. L’esperienza di Pintori a partire da quegli anni in Olivetti è centrale (ed esclusiva), e a sua volta ha impresso la sua mano in maniera indelebile nell’immagine grafica dell’azienda di Ivrea. Si ricorda a questo proposito il disegno del logo Olivetti, il manifesto summa 14 con pallottoliere (1946) e divisumma 14 passato alla storia con il nome di numbers (1947) con il suo bozzetto preparatorio.
La famosa Lettera 22
Introdotta da una delle icone della Olivetti – la macchina per scrivere Lettera 22 – di cui si possono ammirare gli studi per la sua pubblicità, la Sala 3 conduce alla scoperta degli anni fra il 1950 e il 1960, periodo in cui Giovanni Pintori ricopre per l’azienda la carica di Art Director.
Il valore della sua produzione viene ormai riconosciuta a livello internazionale: è il momento della mostra al MoMa di New York e delle copertine di Fortune. Sono visibili i manifesti per le più importanti campagne pubblicitarie di alcuni tra i prodotti di maggior successo dell’azienda, come le macchine per scrivere Lexikon 80 e Lettera 22 o le calcolatrici Divisumma 24 e Tetractys, in cui i simboli, le frecce e i colori creano un linguaggio unico e di grande effetto comunicativo.
Nella Sala 4 si percorre l’ultima fase di produzione per Olivetti e ci si incammina verso l’ultimo periodo creativo che accompagna la scelta di Pintori di abbracciare la libera professione. Finché la grafica viene abbandonata a favore della pittura, esposta in alcuni quadri che rappresentano la sua ultima ricerca.
La mostra in cifre
Complessivamente in mostra sono esposti oltre trecento materiali. Una ventina di manifesti originali, una quindicina di bozzetti per precisi elaborati grafici, anche con più fasi di studio, collage fotografici con foto vintage, i taccuini con schizzi, lettere dell’Olivetti, oltre un centinaio di stamponi per riviste o prove di stampa-
Inoltre fotografie che ritraggono Pintori, sculture in ceramica, disegni a china e sanguigna del periodo della formazione, tempere su carta, olio su tela, modelli in legno del moto perpetuo, dépliant, prove pantone, disegni per auguri natalizi, una macchina da scrivere disegnata da Marcello Nizzoli (Lettera 22), riviste dell’epoca.
GIOVANNI PINTORI (1912-1999). Pubblicità come arte
fino al 16 Febbraio 2025
m.a.x. museo
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