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Giuseppe Biasi al TRIBU di Nuoro

E’ una mostra magica quella di Giuseppe Biasi al TRIBU di Nuoro. Le oltre duecento opere del maggiore esponente della pittura sarda della prima metà del XIX secolo, parte della collezione della Regione Sardegna, ci permettono infatti di ripercorrere la ricca esperienza artistica dell’artista.

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Il TRIBU, poi, custodisce la raccolta permanente dello scultore Francesco Ciusa. Così, tra le opere di Biasi e Ciusa, primi portavoce dei valori autoctoni dell’arte moderna in terra di Sardegna, si crea una relazione, un dialogo, e la possibilità per il visitatore di conoscere ed approfondire l’opera di ambedue.

giuseppe biasi collezione regione sardegna

Giuseppe Biasi

Giuseppe Biasi (Sassari 1885-Andorno Micca 1945) è il protagonista del movimento artistico sardo del primo Novecento. Inventore di un’immagine della Sardegna destinata a grande fortuna: quella di una terra primitiva e felice, non corrotta dal progresso.

Dopo il debutto come illustratore, Biasi si afferma nel 1913 e 1914 alla Secessione romana e alla Biennale di Venezia, con una pittura decorativa elegante e sensuale, influenzata da Klimt e Zuloaga. Nel 1915 si trasferisce a Milano, dove la Mostra Sarda del 1917 ne sancisce il successo.

Il soggiorno in Nordafrica (1924-27) segna un rinnovamento dei temi e dello stile sulla scorta delle avanguardie cubiste e espressioniste. Ne restano nella raccolta alcuni grandi nudi, degli intensi ritratti e scene di musica e una serie di brillanti piccole tempere e disegni, questi ultimi in gran parte frutto degli ultimi acquisti.

Tornato in Italia, Biasi fatica a reinserirsi in una scena artistica ormai contraria all’esotismo e al decorativismo. La sua pittura è però ancora ricca di episodi di alta qualità. Alla fine degli anni ’30 prevale una ricerca di tono più realistico, con un recupero dei generi ottocenteschi del paesaggio e della natura morta.

Un lungo soggiorno a Biella, negli anni della guerra, si conclude tragicamente: nel 1945 il pittore, assurdamente sospettato di essere una spia dei nazisti, è arrestato dai partigiani e viene ucciso durante un trasferimento.

La mostra è organizzata da Ilisso Edizioni e l’allestimento dovuto ad Antonello Cuccu. Il catalogo è anch’esso di Ilisso Edizioni a cura di Giuliana Altea. Sponsor della mostra la Camera di Commercio di Nuoro e la Banca di Sassari con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Nuoro. Alla promozione della mostra collabora anche il Lions Club Nuoro Host.

Giuseppe Biasi. La collezione della Regione Sardegna

giuseppe biasi collezione regione sardegnaLa Collezione Biasi della Regione Sardegna – la più ampia raccolta esistente di lavori di Giuseppe Biasi – comprende una larga scelta delle opere che alla morte dell’artista si trovavano nel suo studio e che la regione comprò nel 1956 (circa 300 opere).

Attraverso dipinti, disegni e stampe, permette di seguire il percorso di Biasi dall’esordio fino agli ultimi anni di vita, con la sola eccezione del periodo compreso tra il 1915 e il 1923, che l’artista trascorse a Milano. I nuovi acquisti, avvenuti nei primi anni 2000, hanno colmato questa lacuna con alcuni dipinti e un gruppo di disegni.

TRIBU, spazio per le arti

Piazza Santa Maria della Neve 8 – Nuoro
T. 0784 253052 – info@tribunuoro.it – www.tribunuoro.it

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Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.