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Icona di San Pietro del Sinai

L’icona di San Pietro presso il Monastero di Santa Caterina nel Sinai appartiene alla terna delle tre famose icone più antiche del monastero con il Cristo Pantocratore e la Kiryotissa (ovvero la Vergine con il Bambino tra due angeli, San Giorgio e San Teodoro).

Icona di San Pietro del Sinai: il ritratto

icona san pietro sinaiDal punto di vista iconografico, l’icona di San Pietro si trova in una posizione mediana rispetto alle altre due. Infatti, come il Cristo Pantocratore è un ritratto ma sono presenti ben tre altre figure. Viceversa, non è un gruppo come per la Vergine.

L’immagine di San Pietro non eguaglia lo splendore assoluto del Cristo ma è certamente un ritratto forte, solenne, rappresentativo della figura centrale nell’edificazione della Chiesa: “E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli:..”.

San Pietro è rappresentato nel pieno del suo vigore. E’ un uomo ne giovane ne anziano, i capelli e la barba bianchi e corti incorniciano il viso di un uomo evidentemente forte. Lo sguardo è assorto e non cerca lo spettatore ma guarda al futuro che lo attende. I grandi occhi sono forse l’unico contatto con i ritratti del Fayyum ma certamente l’artista ha cercato di rappresentare il vero San Pietro, non una sua immagine codificata.

Nella mano destra tiene le chiavi, nella sinistra la croce. La tunica è disegnata con tratti decisi, quasi scolpiti, con l’uso di pennellate bianche per marcarne le pieghe. Alle spalle una nicchia che ne inscrive l’aureola. Un ritratto che dunque guarda all’arte antica e che, proprio per questo, si differenzia dai tre clipei sopra di lui.

I tre clipei

Al di sopra di San Pietro e della nicchia tre clipei, quello centrale più grande. Al centro è rappresentato Gesù con alle spalle la croce, a destra la Vergine con il marphorion tipico dell’iconografia bizantina.

Chi sia il giovane a sinistra è più difficile a dirsi. L’interpretazione prevalente è che si tratti di un giovane San Giovanni Battista. Prima di discutere del perché si trovino lì, guardiamoli da vicino.

Abbiamo di fronte tre ritratti molto diversi, sia per stile che qualità, rispetto a quello di San Pietro. Qui abbiamo tre figure non realistiche ma tre personaggi stilizzati presenti dunque non per essere dei ritratti veritieri o verosimili ma per recare un messaggio.

Secondo alcune interpretazioni, coerenti con il famoso passo della “pietra”, le tre figure sono lì a ricordare la provenienza del potere attribuito a Pietro.

La datazione

La datazione dell’icona varia tra il VI ed il VII secolo. Possiamo quindi dire di essere ancora in un’epoca anteriore all’iconoclastia e nella quale da un lato era ancora saldo l’impero romano d’oriente e, dall’altro, la cultura romana era assolutamente viva in occidente. Per vedere più da vicino cosa accadeva, potete leggere:

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.

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