Di Konrad Mägi (1878-1925) vi colpiranno i colori, e le nuvole. Colori forti di una natura incantata e magica. Una forza vitale insondabile ed inarrestabile che irrompe nelle tele dell’iniziatore del modernismo estone e se ne appropria completamente.
Così, la mostra monografica che la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma dedica a Magi non potrà lasciarvi indifferente. Infatti, si tratta di un’arte per noi insolita. Nessuna figura umana popola i suoi quadri, tranne quelli dipinti in Italia. Lo stesso dicasi per i manufatti dell’uomo, siano essi cose e palazzi.
La natura è la protagonista assoluta delle sue opere. Ma è una natura completamente diversa da quella a cui siamo abituati. Non ha nulla in comune con il sole e la luce dell’Italia o del sud della Francia. Nè con i colori caldi, mediterranei, delle tele dei grandi maestri della sua stessa epoca che ricercano proprio quelle ispirazione.
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Konrad Magi e l’Italia
Ed anche quando Konrad Magi viene in Italia dove, dice, si trova come a casa sua, l’effetto non è quello che vi aspettereste. Le case di Capri si affastellano una sull’altra come per crollare. I cieli di Venezia sono scuri, anche se nemmeno il maestro estone riesce a resistere alla tentazione di dipingere i canali e i gondolieri. Ma sono completamente diversi da quelli che abbiamo nel nostro DNA. Non c’è la serenità che la laguna profonde quasi sempre. C’è una vena angosciata che pervade i quadri e lascia chi li osservi pensieroso.
Non provate poi a incasellare Konrad Magi in una scuola, in una tendenza. Autodidatta. Nato in un paese lontano dalle correnti artistiche europee, Magi è maestro di se stesso. Come tutti in quei primi decenni del ‘900 sente l’attrazione per Parigi e vi soggiorna. Vede certamente tutto, dipinge e partecipa ad esposizioni. Ma il suo tratto è personalissimo, dettato anche da una personalità complessa, irrequieta.
Nel 1920 viene in Italia, a Roma, a Capri, a Venezia. Ed i risultati, come detto, sono per noi sorprendenti. Tornato in Estonia, dipinge ispirandosi a quanto ha visto durante il suo viaggio e proprio le opere “italiane” rappresentano l’ultima espressione artistica di Konrad Magi. Forse, queste opere ben rappresentano il suo pensiero sull’arte e sulla vita. Ebbe a dire infatti: “L’arte è per noi l’unica via di salvezza, perché nei momenti in cui l’anima è colma della sofferenza eterna della vita, rende possibile ciò che la vita non sa darci. Nell’arte, nel proprio lavoro creativo, si può trovare la pace.