di Marco Cassar
Il mio lavoro è ispirato all’omonimo film del regista tedesco Wim Wenders. Il protagonista è un fotografo costantemente in azione: cellulare sempre acceso, mp3 perennemente all’orecchio, poco sonno e raramente senza incubi.
Una sera, alla guida della sua auto, vede la morte in faccia. Da quel momento la sua vita cambia.
Lascia la Germania e si reca a Palermo con l’alibi di un servizio fotografico, in realtà vuole azzerare la sua esistenza per ripartire da capo.
Ma l’ossessione della morte non lo abbandona.
A mitigare, solo in parte, questa sensazione è l’incontro con una restauratrice impegnata su un grande affresco cinquecentesco raffigurante il Trionfo della Morte…
Il mio viaggio a Palermo
Il 23 maggio 2013 sono atterrato a Punta Raisi, il giorno dell’anniversario della strage di Capaci avvenuta nel 1992 dove persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie e la scorta.
Il 25 maggio 2013 oltre centomila fedeli assistono alla beatificazione di Don Pino Puglisi, sacerdote del quartiere di Brancaccio, ucciso dalla mafia nel settembre del 1993.
Nei 5 giorni di permanenza sono stato conquistato dal fascino straordinario di questa città che porta con sé le cicatrici di una storia piena di drammatici avvenimenti.
Girando nei mercati ho incontrato tante persone che inconsapevolmente mi hanno raccontato la loro storia con uno sguardo.
Il 27 maggio 2013 sono rientrato a Roma.
Gli scatti
Palermo è solo un pretesto, una metafora dell’Italia di oggi. Città decadente, distrutta nella seconda guerra mondiale dalle truppe anglo-americane e mai stata ricostruita per colpa di una politica miope e affarista.
Degrado e speranza di un paese corrotto e in piena crisi.
Marco Cassar su ArtePiù
Nota di Redazione: di Marco Cassar su SalutePiù potete anche vedere il servizio fotografico dedicato ai Prati di Cottanello
Se volete approfondire gli aspetti storico-artistici della città, leggete Palermo: consigli per la visita