Montorio Romano custodisce nella chiesa intitolata a San Leonardo di Noblac (496-545), che della cittadina sabina è patrono, un ampio affresco recentemente restaurato ed in discreto stato di conservazione dedicato a San Leonardo e ad altri santi particolarmente venerati nella zona. L’opera, accolta nel catino absidale, è attribuita alla bottega dei fratelli Torresani.
I Torresani pittori veronesi
I Torresani furono una famiglia di pittori veronesi che operarono a lungo in Sabina e a Narni nella prima metà del XVI secolo. Di questa famiglia si ricordano Bartolomeo di Cristoforo (morto ante 1567) e il fratello Lorenzo (morto intorno al 1564) nonché i figli di questi Alessandro e Pierfrancesco.
Bartolomeo e Lorenzo avrebbero inizialmente lavorato in Umbria nella bottega di Giovanni di Pietro detto Lo Spagna (1450-Spoleto1528) pittore spagnolo, allievo del Perugino. Poi si sarebbero resi autonomi operando in Sabina, a Narni ed in Tuscia.
Le loro opere sono infatti presenti nella chiesa di San Paolo a Poggio Mirteto (1521), di San Rocco a Poggio Catino, di Santa Maria di Legarano nei pressi di Casperia e ad Ornaro lungo la via Salaria verso Rieti.
Proprio a Rieti i quattro Torresani dipinsero, tra il 1553 e il 1556, il Giudizio Universale nell’Oratorio di San Pietro Martire, la loro opera più significativa in terra di Sabina. Sempre a Rieti dipinsero anche nelle chiese di San Francesco, Sant’Agostino, San Domenico e Santa Maria del Popolo. A Narni concorsero ad affrescare la cappella di San Sebastiano nella chiesa di Sant’Agostino.
Nella Tuscia, nella seconda metà del ‘500 (fino all’incirca al 1580) lavorarono nelle chiese di Santa Maria del Soccorso e di Sant’Egidio a Corchiano ed in quelle di San Silvestro Papa e di Santa Maria della Pietà a Fabrica di Roma.
L’affresco di San Leonardo a Montorio
Gli affreschi dei Torresani nella chiesa di San Leonardo di Noblac a Montorio interessano l’arco che delimita l’abside e l’abside stessa.
Sull’arco è raffigurata l’Annunciazione con la Vergine Maria sul lato sinistro ed a destra l’Arcangelo Gabriele. Alla sommità dell’arco l’Altissimo.
Il catino absidale accoglie invece San Leonardo di Noblac al centro tra San Pietro (alla destra) e San Paolo.
A sinistra (per chi guarda) di queste tre figure sono rappresentati San Michele Arcangelo intento a pesare le anime, Santa Barbara (rappresentata con la torre nella quale il padre Dioscuro l’avrebbe rinchiusa) e Santa Caterina d’Alessandria rappresentata con in mano forse uno strumento di scrittura ad indicare la sua sapienza.
A destra San Giacomo, Sant’Agata e Santa Lucia. San Giacomo è rappresentato con gli attributi del pellegrino mentre Santa Lucia tiene in mano la palma del martirio.
La volta dell’abside è affrescata con l’incoronazione di Maria tra angeli musicanti. Questi ultimi un tema classico nelle rappresentazioni dei Torresani.
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