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Guillame Durand: la tomba cosmatesca del Vescovo di Mende

Il monumento funebre di Guillame Durand con il suo mosaico della Vergine e il Bambino tra San Domenico e San Privato e il committente si trova oggi posto tra la Cappella di Ognissanti (o Altieri) e la Cappella dell’Annunciazione nel transetto destro della chiesa di Santa Maria sopra Minerva.

Originariamente, in realtà, si trovava all’interno della Cappella di Ognissanti dalla quale fu rimossa nel 1670.

A realizzare tanto il monumento funebre di stile gotico quanto il mosaico fu Giovanni di Cosma (+1305) appartenente a quella famiglia di marmorari romani noti come Cosmati e famosi per quella tipologia di pavimento che da essi prese il nome. Un particolare questo certamente interessante per ricostruire l’attività degli artisti romani e delle loro botteghe in un momento di rinnovamento epocale per l’arte italiana.

Il monumento funebre di Guillame Durand a Santa Maria Sopra Minerva

Andiamo però per ordine ed iniziamo dal monumento stesso. Per la sua descrizione riprendiamo quanto ne ha scritto Maria Grazia Chilosi a cui si deve tra il 1996 ed il 2000 il restauro delle sue componenti lapidee:

Il monumento, formato da blocchi apparentemente in marmo di Carrara, è coronato da un baldacchino trilobato che poggia su due mensole, e il cui fondo concavo è decorato a mosaico; la camera del giacente, incassata nella muratura, è costituita da tre pareti che figurano un drappo appeso, sorretto alle estremità da due angeli; in essa è deposto il corpo del defunto.

Sotto il giacente il catafalco è riccamente drappeggiato e mostra in basso cinque scudi mosaicati con l’impresa della famiglia Durand. Al di sotto è murata una lapide con iscrizione incisa”.

Merita di essere subito evidenziato come il monumento fosse originariamente policromo. Il tempo, le traversie dello spostamento del 1670 e i diversi interventi di restauro poi susseguitisi hanno purtroppo dissolto i colori originari. A tal proposito, potete leggere l’articolo di Maria Grazia Chilosi di cui vi riportiamo il link QUI.

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Giovanni di Cosma – Monumento funebre di Guillame Durand

I danni subiti nel 1670

Spiega in proposito Maria Grazie Chilosi:

“La Tomba Durand ha subìto diversi smembramenti: in origine nella Cappella Ognissanti (poi Altieri), nel 1670 fu smontata e ricollocata nell’attuale posizione (parete del transetto destro), incongruamente sollevata da terra di circa due metri; in quell’occasione probabilmente andarono perse molte parti del monumento, non furono più rispettate le originarie profondità tra i registri architettonici, ma soprattutto andò distrutta tutta la parte inferiore del mosaico, risarcito immediatamente (come risulta dall’ultimo restauro) con un’integrazione pittorica a finto mosaico”.

La posizione del corpo

Riguardo alle traversie subite dal monumento va evidenziata in particolare la posizione della statua di Guillame Durand. Sempre con le parole di Maria Grazia Chilosi:

Un altro elemento la cui posizione è a dir poco stravagante è il giacente: esso è semplicemente poggiato sulla lastra di base della camera, forse di restauro e probabilmente più profonda del dovuto, supino e non inclinato verso l’esterno come in altri monumenti funebri medioevali; ma il peggio è che il capo poggia su uno spessore troppo alto di mattoni liberi che provocano una inattendibile pendenza della figura, con un effetto di fastidioso contrasto con le linee orizzontali della composizione.

Si tratta probabilmente di una manomissione abbastanza recente, dato che nella stampa di Giacomo Fontana, del 1838, il vescovo è perfettamente orizzontale; nel monumento a Consalvo Garcia Guduel, dello stesso Giovanni di Cosma, eretto a Santa Maria Maggiore e di poco più tardo, il giacente è disteso e inclinato verso l’esterno”.

Il Mosaico di Guillame Durand a Santa Maria sopra Minerva

Siamo proprio negli ultimi anni a cavallo tra XIII e XIV secolo. La Scuola Romana guidata da Pietro Cavallini sta profondamente innovando l’arte della Città Eterna in parallelo alla rivoluzione di Giotto che è in pieno corso.

Già da qualche anno (1291) Cavallini ha realizzato i mosaici di Santa Maria in Trastevere dalla grande capacità narrativa propria dell’arte antica.

Qui siamo di fronte ad un monumento funebre dove compostezza e tradizione sono evidenti. E’ però anche immediatamente leggibile il dialogo tra i personaggi e tra loro e lo spettatore. La Vergine ed ancor più San Benedetto cercano costoro con lo sguardo. San Privato ed il Vescovo Durand cercano invece lo sguardo del Bambino.

Come anticipato, a realizzare tanto il monumento funebre quanto il mosaico che ritrae la ‘Vergine e il Bambino tra San Domenico e San Privato e, in ginocchio, il vescovo Durand, fu Giovanni di Cosma. L’opera è collocabile tra il 1296, anno della morte del Durand ed il  1304. Tale datazione è anche supportata dagli archivi di Santa Maria sopra Minerva.

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Giovanni di Cosma

Erede, come abbiamo detto, della tradizione dei Cosmati, Giovanni nacque da Cosma di Pietro Mellini ed ebbe come fratelli Deodato, Pietro e Giacomo.

Di lui a Roma si costudiscono tre opere di attribuzione certa. Quella di cui stiamo trattanto ed i monumenti funebri di Stefano Surdi in Santa Balbina di Consalvo Garcia Gudiel in Santa Maria Maggiore.

E’ dibattuta la possibilità che sia dovuta a Giovanni di Cosma la tomba del cardinale Matteo d’Acquasparta all’Ara Coeli. In questo caso l’affresco che ne orna la lunetta è invece opera della bottega di Pietro Cavallini o anche del maestro in alcune parti. Gli storici dell’arte ritengono invece superata l’attribuzione a Giovanni della tomba del cardinale Pietro Duraguerra da Piperno (m. nel 1302) in S. Giovanni in Laterano.

Per approfondire la figura di Giovanni di Cosma potete cliccare QUI

Guillaume Durand: biografia brevissima

Guillaume Durand, vescovo del Capitolo di Mende, era nato a Puymisson nei pressi di Beziers (Provenza) tra il 1230 e il 1237. Morì a Roma nel 1296. Professore di Diritto civile e canonico all’Università di Bologna e Modena, svolse un’intensa attività diplomatica, politica e militare. Per le sue capacità speculative, ebbe il soprannome di Speculator.

Martino IV lo nominò Governatore della Romagna e della Marca di Ancona ed in questa veste ricostruì nel 1284 la cittadina che da lui prese il nome di Casteldurante (oggi Urbania in Provincia di Pesaro Urbino) distrutta dai Ghibellini.

La sua opera più importante fu lo Speculum iudiciale (o iuris). Una guida dedicata al ruolo delle varie parti che si trovavano a confronto in un processo. Nel 1284 pubblicò il Rationale divinorum officiorum, in cui vengono codificati i significati simbolici degli apparati liturgici e degli elementi architettonici, nel quale, richiamando San Paolo, considera il corpo umano come “tempio” dell’Incarnazione di Cristo e lo assimila alle forme di una chiesa a croce latina.

Per una sua biografia estesa, clicca QUI.

Sempre riguardo alla Chiesa di Santa Maria sopra Minerva, potete leggere L’Annunciazione di Filippino Lippi

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.

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