Il grande mosaico della facciata della chiesa di Nostra Signora del Santissimo Sacramento e dei Santi Martiri Canadesi (così per intero il suo titolo cardinalizio) a Roma dimostra come anche nei tempi moderni l’arte musiva non abbia cessato di trovare maestri in grado di proporla con piena attualità.
La chiesa, che dimostra a sua volta come sia ancora oggi possibile progettare una chiesa bella, è dovuta all’architetto e archeologo Bruno Apollonj Ghetti (1905-1989) e la sua apertura al culto risale al 1955.
Il mosaico della facciata è però molto più recente: è infatti del 2007 ed è dovuto a Marko Ivan Rupnik
Marko Ivan Rupnik: cenni biografici
Sacerdote gesuita, Padre Rupnik è insieme un teologo ed un artista e dunque i suoi mosaici sono la rappresentazione visibile di una riflessione teologica profonda. Direttore dell’Atelier d’Arte Spirituale del Centro Aletti, ha al sua attivo un percorso di opere musive imponente: i suoi mosaici si trovano infatti in Vaticano, a San Giovanni Rotondo, a Lourdes e a Fatima per citarne solo alcuni
Padre Rupnik ha scritto della sua opera: “Ho impiegato anni di ricerca per arrivare a una semplice essenzialità che si rifà al primo romanico, alla prima epoca bizantina e gotica. Quelle epoche sono di una maturità artistico-spirituale formidabile. Non si tratta di imitare, ma di ispirarsi e ricreare quell’intenzionalità spirituale”.
Tutto questo lo ritroviamo certamente nei mosaici della facciata di Nostra Signora del Santissimo Sacramento e dei Santi Martiri Canadesi. Si legge chiaramente l’ispirazione antica ai mosaici sacri di stile bizantino ma completamente diversa è tanto l’impostazione delle immagini (guardate il bellissimo viso di Cristo nella Crocifissione), la scelta dei colori e l’impiego dei materiali.
Il mosaico di Nostra Signora del Santissimo Sacramento a Roma
La varietà dei materiali è uno degli elementi che colpisce di più. Infatti Rupnik abbandona l’uso esclusivo delle tessere per adottare materiali di natura e di dimensioni assolutamente diversi. Questi comprendono il marmo e il travertino e i singoli pezzi arrivano a dimensioni che mai il mosaico classico avrebbe contemplato.
La forza dei colore, la varietà dimensionale dei materiali, la dinamicità della disposizione degli stessi rendono queste opere, come il mosaico di Nostra Signora del Santissimo Sacramento, in grado di confrontarsi con i loro progenitori antichi.
Padre Rupnik è sloveno ed alcuni artisti dell’Europa Centrale si leggono nelle sue scelte. Basti guardare l’inserto d’oro alla sinistra della testa di Cristo nella Crocifissione per ritrovarvi Klimt.
Ma Rupnik nel corso dei suoi studi di teologia ha approfondito anche con scritti propri il rapporto tra arte e religione esaminando maestri moderni quali Kandinskij.
Le scene
Il mosaico della chiesa di Nostra Signora del Santissimo Sacramento si articola in tre momenti che conducono dalla morte alla resurrezione di Gesù.
L’immagine più in basso rappresenta così la Crocefissione, dove Gesù è rappresentato con due Santi Martiri Canadesi (questi erano otto gesuiti francesi i quali predicavano alle popolazioni indiane del Canadà e vennero da queste martirizzati a metà del XVII secolo).
L’immagine mediana racconta la Cena di Emmaus, dove è lo stesso Gesù a rivelare la sua resurrezione. In questa scena è presente la Madonna nella figura bizantina della Vergine Odigitria (cioè che indica il Figlio)
La scena superiore rappresenta Gesù ormai asceso in cielo nella sua gloria celeste tra i Santi Martire Canadesi. Accanto al suo piede destro, nella forma di colomba, è rappresentato lo Spirito Santo.
Per approfondire gli aspetti teologici del mosaico cliccate qui Chiesa della Nostra Signora del Santissimo Sacramento.
Chiesa della Nostra signora del Santissimo Sacramento
Via Giovanni Battista de Rossi 46, Roma
http://www.martiricanadesi.it/
T. 06-44237984