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Bernini alla Galleria Borghese: gara di bellezza

Gian Lorenzo Bernini è a casa sua nei saloni della Galleria Borghese che per alcuni mesi mesi ospiterà una mostra a lui dedicata forte di oltre settanta opere tra statue, dipinti e bozzetti in terracotta.


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Infatti, fu proprio il cardinale Scipione Borghese, suo primo committente, a commissionare a Bernini quei gruppi gian lorenzo bernini galleria borghese roma mostrascultorei che ancora oggi vi si ammirano, per dare “figura di immaginazione” allo spazio di ogni stanza. Il successivo committente, papa Urbano VIII Barberini, lo volle scultore integrato in una costruzione globale dello spazio, che fosse architettura ma al contempo comprendesse dentro di sé luce, colore, figurazione, illusioni dimensionali e proporzionali.

Bernini scultore alla Galleria Borghese

La mostra mette l’accento sul Bernini scultore di statue che si misura direttamente, e principalmente, con il marmo, partendo dalle opere eseguite in collaborazione con il padre Pietro fino agli ultimi marmi toccati dal suo scalpello. Tuttavia, una serie di approfondimenti tematici dedicati ad aspetti specifici della sua produzione (la pittura, i putti, i restauri, la realizzazione di un’opera dal disegno, la terracotta, il marmo), consentiranno di tratteggiare un ritratto di Bernini ‘a tutto tondo’: inarrivabile virtuoso dello scalpello ma anche del pennello.

La mostra è così articolata in otto sezioni – L’apprendistato con Pietro; La giovinezza e la nascita di un genere: i putti; I gruppi borghesiani; Il restauro dell’antico; I busti; La pittura; Bernini e Luigi XIV; Il mestiere di scultore: i bozzetti – cui si affianca la scultura della Santa Bibiana, restaurata in occasione della mostra e che costituisce un caso a sé.

Galleria Borghese: una gara di bellezza

Sono in primis i gruppi borghesiani, le sculture monumentali di Bernini gemme preziose della galleria, a guidare il visitatore lungo la mostra. Così, il percorso si snoda tra le sale mettendo in dialogo Bernini con i capolavori della collezione – da Raffaello a Caravaggio – che si misurano in una straordinaria gara di bellezza.

mostra bernini galleria borghese romaTra gli approfondimenti tematici della mostra, spiccano i busti. Un genere particolarmente frequentato dal Bernini scultore in cui si ripercorre un lungo arco cronologico, dai primi anni Trenta fino agli anni Settanta del Seicento.  

Accanto al delicato Paolo V della Borghese vengono esposti pezzi raramente visibili al grande pubblico, come ad esempio i busti del Museo di San Giovanni dei Fiorentini.

La sezione dedicata alla Pittura completa la descrizione di Bernini come artista a tutto tondo. Accanto a un ristretto numero di tele la cui autografia è universalmente accolta, è esposto l’unico dipinto attestato come opera di Bernini già da un inventario di primo Seicento, I Santi Andrea e Tommaso apostoli della National Gallery di Londra (già Barberini), opera chiave per la conoscenza di Gian Lorenzo pittore, che non era presente nella mostra del 1998.

Numerose terracotte testimoniano poi gli studi preparatori alla realizzazione delle opere in marmo comprese le grandi fontane barocche. 

Insomma, la mostra curata da Andrea Bacchi e Anna Coliva è una grande opportunità per godere dell’opera di Gian Lorenzo Bernini nel contesto unico della Galleria Borghese.

Bernini

1 Novembre 2017 – 4 Febbraio 2018

Galleria Borghese
Piazzale Scipione Borghese – Villa Borghese
Roma
dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 19.00
Tel. 068413979
www.galleriaborghese.beniculturali.it

 

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.