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Mostre

La Collezione Franco Farina a Ferrara: storia di 30 anni d’arte

E’ una mostra raccolta, intima, come a trovarsi nella casa di un raffinato collezionista d’arte, quella che la Fondazione Ferrara Arte dedica a Franco Farina, l’uomo (il “maestro”) che per trent’anni, dal 1963 al 1993, governò il sistema museale ferrarese creando quella realtà di primo piano nel panorama dell’arte italiana che è il Palazzo dei Diamanti.

La mostra – allestita nel Padiglione d’Arte Contemporanea della Galleria d’Arte Moderna di Ferrara, due passi dai Diamanti – non si ferma però alla illustrazione di una collezione personale ma mette in relazione quest’ultima con l’affermarsi di Ferrara quale centro di diffusione dell’arte moderna e contemporanea in Italia.

Clicca per il video Vittorio Sgarbi – Presentazione Mostra Franco Farina

Le opere che compongono la collezione (circa 200) sono infatti spesso regali. Omaggi che i maestri lasciavano a Franco Farina in occasione delle mostre o dei loro incontri. Che sancivano una relazione profonda e feconda.

E infatti, dal 1963 al 1993, le diverse sedi espositive di Ferrara accolgono gli artisti più acclamati di quegli anni, sia italiani che stranieri come Warhol, Rauschenberg, Dine, Matta, Guttuso, Baj Schifano, Vedova. La mostra, così, racconta anche momenti specifici quali l’esposizione “I pittori italiani dopo il Novecento” (1970) dove si confrontano arte figurativa e astratta degli anni Cinquanta raccogliendo decine di maestri. Una mostra che avrà prima sede a Palazzo dei Diamanti e poi a Palazzo Reale a Milano.

Oppure “Ladies and Gentlemen” (1975) presentati da Andy Warhol ancora a Palazzo dei Diamanti. Sembra incredibile, ben 1.000 eventi artistici vengono organizzati a Ferrara in quei decenni lanciando, appunto, la città estense tra i centri leader in termini di proposta culturale e artistica.

Clicca per il video Maria Luisa Pacelli – Presentazione Mostra Franco Farina

La Collezione Farina in mostra a Ferrara

Così, nel corso dei decenni, la collezione Farina si arricchisce di opere, spesso intime, raramente monumentali. Schizzi, disegni, grafica ma anche i ritratti seriali di Andy Warhol, le creature semi umane di Sebastian Matta, i volti caricaturali di Enrico Baj, gli stivali rossi di Jim Dine.

Quando nel 2018 Franco Farina muore, Lola Bonora, sua erede e storica direttrice del Centro Video Arte, seguendo le volontà di Farina dona al Comune di Ferrara e alle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea un ampio nucleo di opere dalle quali trae origine la mostra “La Collezione Franco Farina. Arte e Avanguardia a Ferrara 1963-1993” e che, al termine della stessa, arricchiranno le collezioni permanenti.

Insieme ad esse, però, arriva anche il prezioso archivio di Farina che consentirà di ricostruire in modo puntuale la storia dell’arte a Ferrara dalla seconda metà del XX secolo ad oggi.
che vanno ad arricchire le civiche collezioni di un valore che è al tempo stesso artistico e memoriale.

Farina – ha raccontato Vittorio Sgarbi nel presentare la mostra – non era un professore ma un maestro nella capacità di rapporti, di intese, di collegamenti. Immagino che parlando con Andy Warhol o con Jim Dine loro vedessero in lui, come hanno anche scritto, non un provinciale di Ferrara ma una personalità che poteva dirigere un grande museo internazionale. Ed è questo che noi sentivamo e che i grandi, parimenti, riconoscevano a Farina”.

mostra farina ferrara

La Collezione Franco Farina.  Arte e Avanguardia a Ferrara 1963-1993

21 dicembre 2019 – 15 marzo 2020

Padiglione d’Arte Contemporanea – Ferrara

A cura di Maria Luisa Pacelli, Ada Patrizia Fiorillo, Chiara Vorrasi, Lorenza Roversi, Massimo Marchetti

Orari Mostra Farina Ferrara:

9.30 – 13.00 / 15.00 – 18.00 – Chiuso il lunedì

Informazioni e prenotazioni

www.palazzodiamanti.it
tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it

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Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.

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