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Raffaello, Tiziano, Rubens. Capolavori dalla Galleria Borghese a Palazzo Barberini

La mostra Raffaello, Tiziano, Rubens. Capolavori dalla Galleria Borghese a Palazzo Barberini è la prova provata dell’antico detto far di difetto virtù.

Così mentre la Galleria Borghese è interessata da vasti interventi per il rinnovamento delle sue aree espositive, 50 suoi dipinti hanno preso la strada del piano nobile di Palazzo Barberini anziché dei depositi.

Mostra Galleria Borghese a Palazzo Barberini: percorso eccezionale

Così, opere iconiche del nostro Rinascimento che tradizionalmente risiedono a qualche chilometro l’una dall’altra, da Villa Borghese a Via delle Quattro Fontane, adesso dialogano l’una di fronte all’altra.

E’ il caso della Fornarina e della Dama con liocorno di Raffaello. Ma è anche quello di Tiziano, del sempre affascinante Bronzino, di Rubens, di Antonello da Messina. Maestri che vanno a rinforzare per i prossimi mesi la formidabile collezione di Palazzo Barberini con i suoi tre Caravaggio: Giuditta e Oloferne, San Francesco in meditazione e il Narciso.

E non dimentichiamoci che il salone d’onore del Palazzo vanta la grande volta affrescata da Pietro da Cortona con il Trionfo della Divina Provvidenza, la prima delle famose volte barocche di Roma.

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Tiziano Amor Sacro Amor Profano

Maffeo Barberini e Scipione Borghese

Raffaello, Tiziano, Rubens. Capolavori dalla Galleria Borghese a Palazzo Barberini consente poi di sognare un dialogo immaginario tra due protagonisti assoluti della Roma di quegli anni: Maffeo Barberini, ovvero Papa Urbano VIII (1568-1644), e Scipione Borghese (1577-1633) il Cardinal Nepote di Paolo V (1605-1621).

Due uomini di potere ma di altrettanta cultura. Maffeo Barberini che diede voce al barocco da munifico mecenate di Pietro da Cortona e Gianlorenzo Bernini. Scipione Borghese, avido collezionista, al quale si deve buona parte della ricca collezione della Galleria Borghese.

mostra galleria borghese palazzo barberini
Garofalo – Paesaggio con corteo magico (part.)

Così, si fronteggiano grandi capolavori del nostro Rinascimento. Il Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, la Madonna col Bambino di Giovanni Bellini, la Madonna con Bambino, san Giovannino e angeli di Sandro Botticelli, la Dama con liocorno di Raffaello a fianco della Fornarina, Susanna e i vecchioni di Peter Paul Rubens, l’Amor Sacro Amor Profano di Tiziano, la Predica del Battista di Paolo Veronese. I due meravigliosi Bronzino: il Ritratto di Stefano IV Colonna e il San Giovanni Battista.

Chiude il percorso espositivo un prezioso autoritratto di Gianlorenzo Bernini: il cantore del Barocco che qui era di casa. Per celebrare degnamente Bernini e il Barocco Romano vi propongo una straordinaria passeggiata Fontane Barocche di Roma: percorso ragionato.

Galleria Borghese e i suoi capolavori

La storia della Galleria Borghese inizia appunto con Scipione Caffarelli Borghese. Fu lui a creare un luogo dove poter custodire la sua collezione. I lavori iniziarono nel 1607 sotto la direzione di Flaminio Ponzio e continuarono con il fiammingo Giovanni Vasanzio secondo l’impianto architettonico delle antiche ville suburbane. Sotto la sua direzione furono costruiti l’Uccelliera (1617- 1619) e i giardini segreti (1620). Alla fine del XVII secolo furono aggiunti ulteriori fabbricati da Carlo Rainaldi. Dall’ottavo decennio del XVIII secolo l’apparato decorativo della Villa Pinciana, per volere di Marcantonio IV Borghese (1730-1800), conobbe un radicale rinnovamento che fu condotto sotto la direzione dell’architetto Antonio Asprucci.

raffaello dama con liocorno
Raffaello – Dama con Liocorno

Il primo nucleo della Galleria si deve a Scipione che si dedicò in maniera sistematica all’acquisizione di opere d’arte. Commissionò inoltre opere a molti dei più grandi artisti del suo tempo, tra i quali Gian Lorenzo Bernini, che, tra il 1618 e il 1625 realizzò i celebri gruppi scultorei ancora oggi visibili nella Galleria. Altro importante tassello della collezione era rappresentato dalla raccolta archeologica, una delle più importanti del tempo. Le statue e i bassorilievi decoravano non solo le sale ma anche i giardini e la facciata. Camillo Borghese vendette a Napoleone 695 pezzi antichi tra il 1807 e il 1808. Grazie alla sua azione vennero però acquisiti due dei più celebri capolavori: la Paolina di Antonio Canova e la Danae di Correggio.

Raffaello, Tiziano, Rubens. Capolavori dalla Galleria Borghese a Palazzo Barberini

29 marzo – 30 giugno 2024

Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini

Roma, via delle Quattro Fontane 13

 

 

Alessia Gerli

Alessia Gerli ha studiato grafica all'IED di Roma ha esordito occupandosi di editoria nella rivista che ha raccontato la musica negli anni 80 e 90, Ciao 2001. In oltre vent'anni di attività si ė occupata di grafica pubblicitaria a tutto tondo, disegnando loghi e campagne. Appassionata calligrafa e amante dell'arte in tutte le sue diverse espressioni, da sempre ricerca la contaminazione tra questi mondi come fonte di ispirazione per i suoi progetti grafici.

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