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Picasso e la Modernità Spagnola a Palazzo Strozzi

La mostra Picasso e la Modernità Spagnola a Palazzo Strozzi a Firenze grazie alle opere provenienti dal Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía consente di affiancare alle opere di Pablo Picasso quelle di Joan Miró, Salvador Dalí, Juan Gris, Maria Blanchard, Julio González consentendo di riflettere sull’influenza di Picasso su tutta l’arte del XX secolo.

Picasso e la modernità spagnola

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Pablo Picasso – Ritratto di Dora Maar – 1939, cm 60 x 45, Museo Reina Sofía

Curata da Eugenio Carmona, professore di Storia dell’Arte all’Università di Malaga, la mostra Picasso e la Modernità Spagnola ripercorre un ampio periodo compreso tra il 1910 e il 1963 ed esplora i rapporti tra Arte e Cultura, stabilendo gli elementi che configurarono quella trasformazione della coscienza artistica nella diversità culturale spagnola attraverso poetiche o attraverso estetiche comuni coincidenti, condivise o interrelazionabili.

La rassegna permette inoltre al visitatore di ripercorrere anche le varie sfaccettature della personalità di Picasso, il suo rapporto stretto, spesso indissolubile, tra la propria arte e la propria vita, tra l’opera che va compiendo e il periodo in cui vive, con la Storia che spesso entra in modo dirompente nei suoi quadri.

L’esposizione non vuole solo illustrare l’influenza di Picasso sull’arte spagnola, ma evidenziare anche le esperienze più determinanti che il rapporto tra Picasso e gli artisti spagnoli ha lasciato nel panorama internazionale delle arti.

Le opere in mostra

Picasso e la modernità spagnola accoglie circa 90 opere di Picasso tra le quali capolavori come Testa di donna (1910), Ritratto di Dora Maar (1939) e Il pittore e la modella (1963). Inoltre Siurana, il sentiero (1917) e Figura e uccello nella notte (1945) di Miró, Arlecchino (1927) di Dalí e poi i disegni, le incisioni e i dipinti preparatori di Picasso per il grande capolavoro Guernica (1937), mai esposti in numero così elevato fuori dalla Spagna.

Pablo Picasso: mostra a Palazzo Strozzi

La prima sezione, Riferimenti, si interroga sul destino di Picasso come mito e come artista. E’ dedicata al tema della metafora del processo creatore, chiarito attraverso una delle versioni de Il pittore e la modella e le acqueforti e i disegni per Le chef d’oeuvre inconnu di Honoré de Balzac.

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Salvador Dalí, Arlecchino 1927,  cm 196,5 x 150. Museo Reina Sofía, Madrid

La sperimentazione tra generi è tecniche è un altro elemento caratterizzante del concetto picassiano di modernità. Ed è il tema della seconda sezione Variazioni che include opere rappresentative di tutti i suoi principali momenti artistici. Segue la terza sezione Idea e forma, sul singolare – e poco conosciuto – contributo spagnolo all’arte della forma concreta e analitica. Ne sono importanti esempi Arlecchino con violino di Juan Gris, Donna con chitarra di María Blanchard, Tempo sereno di Pablo Palazuelo.

La mostra continua con la quarta sezione. Il titolo Lirismo. Segno e superficie, indica il lirismo definito in pittura e scultura da segno, superficie e spazio. Esempi di questa tendenza si ritrovano in dipinti come Strumenti musicali su un tavolo di Picasso e in sculture quali Grande Venere di Julio González o Donna laboriosa di Ángel Ferrant.

La quinta sezione è dedicata alla dialettica della creazione artistica tra Realtà e soprarealtà nella peculiare declinazione dell’arte spagnola delle poetiche e delle forme del Surrealismo, incarnati – oltre che da Picasso e Dalí – anche da artisti quali José Solana o Antonio López.

Punto culminante dell’esposizione sono le sezioni sesta e settima, sotto il titolo comune di Verso Guernica, suddivise tra Il Mostro e La Tragedia, straordinario nucleo di disegni preparatori, incisioni e dipinti che testimoniano l’ispirazione e il lavoro giorno per giorno di Picasso per la realizzazione del capolavoro Guernica nel maggio del 1937, permettendo di ricostruire i trasferimenti e le contaminazioni tra figure e simboli nell’opera dell’artista.

Altro tema peculiare di Picasso e la Modernità Spagnola è la fondamentale relazione tra Natura e cultura che si snoda nella sezione ottava con i contributi di artisti quali Alberto Sánchez, Óscar Domínguez, Eduardo Chillida.

La ricerca dell’identità attraverso i rapporti tra il Paese, il paesaggio e la popolazione è infatti tratto caratteristico dell’esperienza culturale spagnola. Il percorso si chiude con la nona sezione, Verso un’altra modernità, dove si esplicitano i modi in cui gli artisti spagnoli, tra i quali Tàpies, hanno affrontato la svolta verso un’altra nozione di modernità nell’apertura cronologica ed estetica del presente. Negli anni cinquanta cambiarono i ruoli di Miró e Picasso. Miró divenne l’artista più influente tra gli innovatori spagnoli e Picasso si convertì in un mito vivente, anche se la sua opera iniziò a essere vista come il riverbero di tutta la sua grandiosa traiettoria precedente.

Le Videointerviste

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Picasso e la modernità spagnola

20 settembre 2014 – 25 gennaio 2015
Palazzo Strozzi – Firenze

Info: T. +39 055 2645155 www.palazzostrozzi.org

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Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.