La mostra Roma Pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XIX secolo al Museo di Roma a Palazzo Braschi racconta le artiste che in quei quattro secoli hanno fatto di Roma il loro luogo di studio e di lavoro. Ne scaturisce una produzione ricca e spesso poco conosciuta.
Mostra Roma Pittrice a Palazzo Braschi: le artiste
Sono circa 130 le opere, eseguite da cinquantasei diverse artiste, che popolano le sale del Museo di Roma. Cinquantasei pittrici attive nella Città Eterna stabilmente o per periodi più o meno lunghi.
Non a caso circa cinquanta opere provengono dalle collezioni dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina. In altre parole, da famosi musei romani quali Galleria d’Arte Moderna, Museo Napoleonico, Musei Capitolini e dallo stesso Museo di Roma. Sempre romana è un’altra importante prestatrice: l’Accademia di San Luca.
A questo nucleo cittadino si aggiungono le opere provenienti da fuori: Accademia di Brera, Gallerie degli Uffizi, Pilotta di Parma, Musei Reali di Torino, National Portrait Gallery (Londra) e il Museo Thorvaldsen (Copenaghen).
Di queste artiste si vogliono ricostruire vicende professionali e biografiche, spesso ignote. E’ il caso di Maria Felice Tibaldi Subleyras, Angelika Kaufmann, Laura Piranesi, Marianna Candidi Dionigi, Louise Seidler ed Emma Gaggiotti, le cui opere erano per la maggior parte conservate nei depositi.
Ma sono anche esposte artiste notissime Lavinia Fontana, Artemisia Gentileschi e Giovanna Garzoni. Oppure altre quali Giustiniana Guidotti, Ida Botti o Amalia De Angelis il cui catalogo si sta ricostruendo in questi ultimi decenni di ricerca.
Dipingere a Roma tra apprendistato e pari opportunità
Il percorso, cronologico e tematico, descrive il progressivo inserimento di queste pittrici nel mercato internazionale, e il faticoso conseguimento dell’accesso alla formazione e alle più importanti istituzioni della città. Ad esempio l’Accademia di San Luca e l’Accademia dei Virtuosi al Pantheon.
In questo processo, Roma diviene luogo primario di apprendistato e meta cruciale per lo sviluppo delle carriere creative. Così, le artiste di Roma Pittrice, trascurate dagli studi, rivendicano in mostra la loro presenza nella Roma Capitale delle Arti tra XVI e XIX secolo.
Le sale: il Seicento
La prima sala è dedicata alla bolognese Lavinia Fontana con anche opere inedite tra cui il primo autoritratto su rame. A seguire Artemisia Gentileschi, ripercorrendo con tre opere le tappe della sua carriera. Infatti è della seconda fase romana il dipinto Cleopatra, esemplato sulla statuaria classica, ma drammatico, sensuale, maturo nella resa della nudità. Del decennio successivo L’Aurora, opera dall’iconografia inedita. Infine, del periodo napoletano Giuditta e la serva con la testa di Oloferne, riproposizione con toni più tenebrosi di un dipinto di Orazio Gentileschi suo padre.
Importante è la presenza di Giustiniana Guidotti, con l’unica opera sinora nota, esposta qui per la prima volta. Guidotti vi lascia la firma, strumento di cui le artiste disponevano per rendersi visibili al pubblico. Sostando ancora nel Seicento una sala è interamente dedicata alla natura morta in cui eccellono Laura Bernasconi e Anna Stanchi.
Si chiude la sezione dedicata ai secoli XVI e XVII con altre due sale, una riservata al ritratto. Di particolare interesse è l’unica opera oggi nota di Claudia Del Bufalo che raffigura la sorella Faustina nel suo abito nunziale.
Tra architette ed incisore
La mostra Roma Pittrice al Museo di Roma prosegue con un focus sulla grafica, la miniatura e un piccolo affondo sulla famosa architettrice Plautilla Bricci, con alcuni prospetti ottocenteschi del suo progetto più rappresentativo, la Villa del Vascello.
Attraverso cinque dipinti viene illustrato il percorso artistico di Angelika Kauffmann, pittrice internazionale che si stabilisce a Roma, dove la sua casa-atelier diventa un luogo di incontro per tanti intellettuali.
Ampio spazio, poi, all’incisora Laura Piranesi e altre pittrici che, con il loro operato, consolidano la presenza nelle accademie e il successo nel mercato dell’arte, tra cui Élisabeth Vigée, Caterina Cherubini e Maria Felice Tibaldi.
Di Emma Gaggiotti si espone per la prima volta il Ritratto di famiglia, oltre alla Venere degli Uffizi e la Sacra Famiglia dei Vaticani, entrambe opere conservate nei depositi e appena restaurate. Mentre l’Autoritratto degli Uffizi ha trovato posto solo recentemente nelle sale degli autoritratti del museo.
Il percorso di visita si conclude con le ultime tre sale, articolate per temi: soggetti religiosi e di storia, ritratto, e infine paesaggio e natura morta. Nella Roma del XIX secolo le artiste godono di maggiori libertà che in passato: rispetto ai secoli precedenti le donne, che si dedicano all’arte, crescono di numero e in molti casi si tratta di figure ancora del tutto da scoprire. Come, ad esempio, Erminia De Sanctis e Virginia Barlocci, di cui si conservano vari lavori nelle collezioni capitoline, ma che riemergono anche dal mercato antiquario e costituiscono un’assoluta novità espositiva.
Chiude infine la mostra una mappa, sia esposta che stampata in un depliant, per continuare la visita in città, con le indicazioni di tutte le opere di artiste esposte in luoghi pubblici e accessibili.
Roma Pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XIX secolo
a cura di Ilaria Miarelli Mariani, Raffaella Morselli e Ilaria Arcangeli
fino al 23 Marzo 2025
Museo di Roma a Palazzo Braschi
Piazza San Pantaleo 10 (Piazza Navona)