Van Gogh. Tra grano e cielo – curata da Marco Goldin alla Basilica Palladiana di Vicenza – è senz’altro una mostra straordinaria e come tale imperdibile.
Van Gogh a Vicenza. Intervista con il curatore Marco Goldin
Lo è per diversi motivi. In primis per il grande spazio riservato ai disegni che furono per Vincent Van Gogh la prima forma di espressione artistica. Non bozzetti preparatori o schizzi, ma grandi fogli nei quali la forza del segno del maestro si sprigiona in modo prepotente. Spesso, poi, gli stessi temi troveranno spazi nei sui più famosi olii e la mostra puntualmente traccia anche questi paralleli.
A questo aspetto si aggiunge il puntuale lavoro preparatorio che Marco Goldin ha sviluppato attraverso lo studio delle 974 lettere che costituiscono l’epistolario di Van Gogh. Un lavoro che consente una contestualizzazione storica delle opere esposte notevole.
Van Gogh alla Basilica Palladiana di Vicenza
Così, attraverso 129 opere in totale (43 dipinti e 86 disegni), la mostra delinea l’intero percorso artistico di Vincent van Gogh, dai disegni di esordio assoluto al tempo del Borinage in Belgio nel 1880, quando svolgeva la funzione di predicatore laico per i minatori della zona, fino ai quadri conclusivi con i campi di grano realizzati a Auvers-sur-Oise nel luglio del 1890, pochi giorni prima di suicidarsi.
Accanto alle opere di Van Gogh, per utili e puntuali confronti, si incontreranno il Seminatore di Jean-François Millet e alcuni dipinti dei pittori della Scuola dell’Aia, che il giovane Vincent guardava con ammirazione, da Israëls ai Maris.
Le lettere di Van Gogh
“La mostra, al di là della vastissima presenza di opere, l’ho pensata – ha detto a questo proposito Marco Goldin – anche come la precisa ricostruzione della vita di Vincent van Gogh, seguendolo non solo nei dieci anni che vanno dal 1880 al 1890, ma anche nel decennio precedente, quello che prepara l’attività artistica. In questo senso, di fondamentale importanza è stata per me la rilettura, e il nuovo studio, delle lettere, soprattutto all’amato fratello Théo. Anche quelle scritte dal 1872 all’estate del 1880, quando da Cuesmes in Belgio annuncia, appunto a Théo, di voler diventare un artista. E’ il tempo dei suoi vagabondaggi, per i vari tentativi, e fallimenti, tra lavoro e aspirazioni teologiche, tra Olanda, Inghilterra, Francia e Belgio. Prima del suo percorso vero e proprio tra Brabante olandese e Francia, da Parigi, alla Provenza a Auvers. Per questo motivo abbiamo editato un nuovo libro, che accompagnerà la mostra, con cento lettere appositamente tradotte, includendo prima di tutto quelle che riguardano le opere esposte, oltre ad alcune altre fondamentali per la storia di Van Gogh”.
Van Gogh. Tra grano e cielo
fino all’8 Aprile 2018
Basilica Palladiana
Vicenza
Info e prenotazioni 0422 429999