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Pinuccio Sciola: il canto delle pietre

Il Museo Sciola a San Sperate vi riserverà una sorpresa straordinaria: quella delle pietre sonore. Non potrete che rimanerne affascinati. Come lo sarete dalle mille forme delle sculture di Pinuccio Sciola e dai segreti che esse vi sveleranno.

Ma andiamo per ordine. Nativo proprio di San Sperate, fin da ragazzo Pinuccio Sciola individuò nella pietra il mezzo Museo Sciola San Sperate giardino sonoro pinuccio sciolaprediletto della sua espressione artistica. Vi si dedicò subito da autodidatta per poi evolvere, grazie agli studi ed alle esperienze, da una prima stagione figurativa all’essenzialità delle forme che apprezziamo oggi.

Del resto, la Sardegna è una terra di pietra antichissima.

E’ la pietra dei nuraghi, la pietra delle scogliere di granito battute dal mare, la pietra dei banchi di trachite dove cinquemila anni fa venivano scavate le tombe più antiche.

Museo Sciola San Sperate giardino sonoro Non si può amare la Sardegna senza amare la sua pietra. Così l’amore per la pietra portò Pinuccio Sciola a intuire, nei vari passaggi della trasformazione dell’opera dal masso grezzo alla scultura, che questa potesse emettere dei suoni.

Suoni diversi a seconda di che pietra si trattasse, della forma e delle dimensioni della scultura.

Pinuccio Sciola: il giardino sonoro

Museo Sciola San Sperate pietre che suonano Nascono così le pietre sonore e gli esperimenti musicali veri e propri. Questi culmineranno in partnership con musicisti affermati. Valgano per tutti i concerti in cui Pinuccio Sciola e le sue pietre suonano con il grande jazzista Paolo Fresu.

Quando visiterete il giardino sonoro, che fu anche uno degli studi en plein air del maestro, le guide non mancheranno di far cantare per voi le sculture. Così, queste suoneranno note diverse – proprio quelle del pentagramma – generando una varietà di tonalità splendidamente armoniche. Perché le sculture suonano con il medesimo principio delle canne d’organo: spessori, lunghezze, diametri diversi producono suoni diversi.

E fantastici. Perché sentirete gli echi dell’Universo e, poggiando l’orecchio sulle sculture, rivivrete gli echi primitivi, le vibrazioni affascinanti che provengono dallo spazio più profondo, dal tempo più lontano. Quello in cui solo l’acqua e la pietra componevano la sfera terrestre.

Museo Sciola: forme infinite

Ma la Casa Museo di Pinuccio Sciola a San Sperate e il giardino delle pietre sonore non sono solo musica. Sono unMuseo Sciola San Sperate giardino sonoro prezioso raccoglitore di una vasta collezione delle sculture del maestro. Immerse in quella natura – le piante di agrumi in primis, simbolo della florida agricoltura della San Sperate di un tempo – nella quale il giovane Sciola era cresciuto.

Le statue si susseguono alle statue, forme alle forme. Così le grandi tavole di granito grigio rivelano imprevedibili segni: cerchi, rette, scanalature che danno movimento alla pietra. Mutano al mutare dell’inclinazione della luce del sole. Mutano sotto il filo radente della luce artificiale durante le notti.

La pietra di Sciola ha anche un cuore, che l’artista è in grado di far apparire sotto la scorza esterna. Così segmenti di pietra perfettamente levigata si rivelano sotto la scorza esterna indurita dai millenni. Così le forme si susseguono e da pietra si fanno foresta magica, in questo angolo di stupore che è il Museo Sciola di San Sperate.

Credo che ognuno di noi vi debba cercare i propri percorsi. Trovarvi i propri ricordi. Assorbire le proprie emozioni. In questo luogo magico che Pinuccio Sciola ci ha lasciato.

Museo Sciola – Giardino Sonoro

Via Oriana Fallaci
San Sperate (Cagliari)
www.psmuseum.it
T. +39 324 58 75 094
sciolastone@tiscali.it

 

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.