pablo echaurren mostra venezia 2017
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Pablo Echaurren rilegge Duchamp a Venezia

La mostra Pablo Echaurren. Du champ magnétique. Opere 1977-2017 propone una serie di opere realizzate nell’arco di quarant’anni in cui Pablo Echaurren dialoga con l’ombra del padre dell’arte concettuale Marcel Duchamp.

Il percorso della mostra si sviluppa lungo lo spazio fisico della Scala Contarini del Bovolo, che nella sua forma a spirale (bovolo in dialetto veneziano significa chiocciola) rimanda emblematicamente alla coppia di opposti alto/basso e ascesa/discesa.
Traendo spunto dall’opera duchampiana Nu descendant un escalier, l’artista ha concepito una serie di cartelli segnaletici che invitano lo spettatore, con un gioco di parole onomatopeico, a salire le scale (Nous ascendants un escalier) e poi a discenderle (Nous descendants un escalier).

Un viaggio nel tempo

pablo echaurren mostra biennale venezia 2017La mostra è anche un viaggio nel tempo lontano/vicino e immaginato/vissuto che collega tre date: 1917, 1977 e 2017.
Il 1917 è l’anno in cui Duchamp presenta il ready-made Fountain, l’opera provocatoria per antonomasia.

Nel 1977, abbandonata per qualche tempo la professione di artista, Echaurren, legandosi alla corrente ironica e creativa dei cosiddetti indiani metropolitani, elabora con il gruppo un nuovo linguaggio collettivo basato sull’uso delle provocazioni duchampiane ma in chiave politica, creando fanzine, disegni, collage e dando vita a happening a sorpresa.

Nel 2017  l’artista decide di recuperare i materiali legati a quei momenti, quaderni, appunti scritti e disegnati, proponendo anche nuovi lavori che mettono in evidenza la possibilità di servirsi ancora oggi di Duchamp come un palinsesto su cui tracciare un percorso personale.

Echaurren: i collage

Il fulcro della mostra è rappresentato da una serie di collage. Questi entrano in rotta di collisione con i materiali cartacei della “boîte verte”, la scatola duchampianapablo echaurren mostra biennale venezia 2017 intitolata La mariée mise à nu par ses célibataires, même (1934).

Un’opera che rappresenta per Echaurren non solo un personale oggetto d’affezione ma anche uno stimolo e uno spunto di riflessione sul fare arte come prassi legata alla dimensione del pensiero.
La scatola, com’è noto, contiene la riproduzione di appunti, foto, disegni e fogli strappati relativi all’elaborazione del Grande Vetro. Una sorta di cassetta degli attrezzi ma anche un potenziale collage. Echaurren, che sin dal 1969 ha praticato la via del collage accanto alle altre discipline artistiche, ha utilizzato copie dei facsimile della “boîte” per realizzare cinquanta lavori in un’ideale partita a scacchi con il grande maestro.

Al fine di rimarcarne l’importanza, un esemplare originale della scatola è materialmente presente nella mostra.

Usiamo tutti Duchamp

pablo echaurren U/siamo tutti Duchamp biennale venezia 2017A conclusione dell’itinerario, la scultura di ceramica U/siamo tutti Duchamp, una copia dello storico orinatoio firmato R. Mutt, sulla quale Echaurren è intervenuto applicandovi una sorta di tatuaggio realizzato con una tecnica desunta dal compendiario della grottesca faentina cinquecentesca.  L’oggetto è così trasformato in una suppellettile straniante attraverso un détournement in bilico tra medioevo, graffitismo, passato e presente, alto e basso.

La mostra è a cura di Raffaella Perna e Kevin Repp. E’ promossa dalla Galleria d’Arte Maggiore G.A.M. di Bologna in collaborazione con la Fondazione Echaurren Salaris di Roma.

Pablo Echaurren – Biografia

mostra Pablo Echaurren. Du champ magnétique. Opere 1977-2017 biennale venezia 2017Pablo Echaurren nasce a Roma nel 1951. Inizia a dipingere a diciotto anni. Tramite Gianfranco Baruchello, viene scoperto dal critico e gallerista Arturo Schwarz che fa conoscere il suo lavoro in Italia e all’estero. Tra il 1971 e il 1975 espone a Berlino, Basilea, Filadelfia, Zurigo, New York, Bruxelles. Nel 1975 è invitato alla Biennale di Parigi.

Il suo esordio avviene all’insegna di un minimalismo, di una concettualità e di un’antipittoricità alternativi all’idea di opera d’arte come feticcio. Questa è la direzione in cui l’artista si è mosso da allora, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme di espressione, senza mai adagiarsi sul già fatto.
Non solo pittore, si è impegnato in un’intensa attività applicata. Ha così realizzato illustrazioni, manifesti e copertine, tra cui quella del best seller “Porci con le ali”, nonché “metafumetti” che indagano sul possibile rapporto tra avanguardia e arte popolare, cercando quel necessario e fecondo cortocircuito tra “alto” e “basso”, tra cultura e leggerezza, in sintonia con l’ideale di un’arte diffusa. La sua creatività si è sviluppata anche nel campo scrittura, pubblicando romanzi e pamphlet sul mondo dell’arte.

Le Mostre

Dopo il Duemila, la sua poliedrica produzione è stata presentata in alcune esposizioni personali: Pablo Echaurren. Dagli anni settanta a oggi (Chiostro del mostra Pablo Echaurren. Du champ magnétique. Opere 1977-2017 biennale venezia 2017Bramante, Roma 2004); Pablo Echaurren a Siena (Palazzo Pubblico, Siena 2008); Crhomo Sapiens (Museo della Fondazione Roma, Palazzo Cipolla, Roma 2010-11); Lasciare il segno (MAR, Ravenna 2011); Al ritmo dei Ramones (Auditorium Parco della Musica, Roma 2006); L’invenzione del basso (Auditorium Parco della Musica, Roma 2009); Baroque’n’Roll (MACRO, Roma 2011); Matta: Roberto Sebastian Matta, Gordon Matta-Clark, Pablo Echaurren (Fondazione Querini Stampalia, Venezia 2013); Iconoclast (Estorick Collection of Modern Italian Art, Londra 2014); Contropittura (Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, 2015-16); Make Art Not Money (Museo Nacional de Bellas Artes, Santiago del Cile 2016).

Pablo Echaurren. Du champ magnétique. Opere 1977-2017

“La révolution mise à nu par ses agitateurs, même”: Pablo Echaurren rilegge Duchamp
Scala Contarini del Bovolo, S. Marco 4299, 30124 Venezia

fino al 15 ottobre 2017
orari: 10.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00, chiuso il lunedì

Clicca per la Videointervista a Pablo Echaurren in occasione della mostra Contropittura alla GNAM di Roma

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.

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