Il monumento funebre del Cardinale d’Acquasparta (Matteo Bentivegna d’Acquasparta 1240-1302) nella Basilica dell’Aracoeli a Roma si trova al termine del transetto di sinistra, prosaicamente accanto all’attuale bookshop…

Posto in posizione elevata su un piedistallo, il monumento funebre in stile gotico rappresenta il cardinale disteso su un broccato e vegliato da due angeli all’interno di una camera funebre retta da due colonne. Al di sotto del broccato è ripetuto più volte lo stemma dei Signori d’Acquasparta.
Al di sopra del corpo del cardinale una lunetta ad affresco contiene la Vergine ed il Bambino con ai San Matteo e San Francesco.
Nella cuspide del monumento funebre, oltre la lunetta, un tondo accoglie l’immagine di Cristo benedicente. Motivi cosmateschi (in parte a mosaico in parte a pittura) ornano il monumento.
Matteo Acquasparta: breve biografia
Membro della famiglia Bentivegna, signori d’Acquasparta, nei pressi di Todi, Matteo prese giovanissimo i voti nell’ordine francescano.

Studiò a Parigi e nel 1279 venne nominato maestro di teologia presso lo Studium Curiae. Ciò lo rendeva consigliere del papa in questioni teologiche e maestro di teologia dei chierici della Curia Vaticana. Fu in effetti uno dei maggiori teologi dei suoi tempi.
Nel 1287 fu eletto Generale dei Francescani e l’anno dopo venne nominato cardinale da Niccolò IV.
Morto Niccolò IV, fu tra i possibili candidati alla successione. Venne invece eletto, anche con il suo appoggio, Pietro da Morrone con il nome di Celestino V. Quando questi rinunciò, Matteo d’Acquasparta appoggiò la candidatura di Benedetto Caetani che venne eletto con il nome di Bonifacio VIII. Morì a Roma nel 1302.
Pietro Cavallini lunetta della Tomba Acquasparta

Nella lunetta è rappresentata la Vergine in trono con il Bambino tra i Santi Matteo e Francesco. Inginocchiato accanto a quest’ultimo è ritratto Matteo d’Acquasparta che San Francesco presenta alla Vergine e al Figlio. In realtà nessuno di loro offre particolare considerazione al cardinale. La Madonna guarda verso il possibile spettatore mentre il figlio guarda la madre.
L’attribuzione della lunetta e del tondo con il volto di Cristo a Pietro Cavallini è alquanto condivisa dagli storici dell’arte.
Va però anche evidenziato come probabilmente vi sia stato un intervento significativo della bottega. Infatti, se da un lato San Francesco mostra la solennità cavalliniana e lo sguardo della Vergine rimanda alla Madonna della Bocciata, vi sono parti meno convincenti.

Ad esempio la mano sinistra della Vergine ed il viso del Bambino. Più piatto, con un chiaroscuro meno incisivo, il viso di San Matteo rispetto a quello di San Francesco.
Secondo alcuni studiosi, la figura di San Matteo potrebbe essere stata realizzata da un allievo di Pietro Cavallini, Lello da Orvieto.
Di quest’ultimo pochissimo ci è noto in termini biografici mentre un corpus di opere è stato ricostruito grazie alle attribuzioni effettuate da diversi storici dell’arte.
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