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Pompei Villa dei Misteri: affreschi senza tempo

Gli affreschi nella Sala del Triclinio della Villa dei Misteri a Pompei sono un momento di pittura altissimo per qualsiasi epoca e latitudine. La loro visione non può che lasciare attoniti e pensosi.

Gli affreschi hanno circa duemila anni. Anche se poco si è salvato del probabilmente immenso patrimonio figurativo Pompei Villa Misteri Affreschi Sala Tricliniodell’antichità romana, sono con certezza un capolavoro. Lo sono se li mettiamo a confronto con quanto è fin qui venuto alla luce a Pompei e ad Ercolano ma anche, non sembri fuori luogo, con i grandi maestri del nostro Rinascimento. Per meglio comprendere la qualità raggiunta dalla arte romana, la visita del Museo Archeologico di Napoli è un must. A tal proposito, potete leggere Museo Archeologico di Napoli: la collezione degli affreschi

Affascinanti sono anche le ipotesi sulla figura del committente. Certamente un personaggio di grandi mezzi finanziari, come anche l’importanza della villa nella quale si trovano lascia intendere. Secondo alcune ipotesi, si potrebbe trattare addirittura di Livia, moglie dell’imperatore Augusto.

Se ciò fosse, questo farebbe datare gli affreschi della Villa dei Misteri prima del 23 d.C., anno della morte di Livia. Dunque duemila anni tondi tondi.

Pompei: gli affreschi della Villa dei Misteri

Pompei Villa Misteri Affreschi Sala TriclinioSi tratta di un ciclo che corre lungo le pareti della sala e può essere diviso in nove scene. Potrebbero rappresentare le fasi della preparazione di una sposa al suo matrimonio oppure – ipotesi più seducente – l’iniziazione di una giovane donna a riti misterici. A quelli di Dioniso, per la precisione.

In altre parole, potrebbe trattarsi della rappresentazione del percorso che conduce allo sposalizio di una sua sacerdotessa con Dioniso. Una situazione nella quale matrimonio ed iniziazione divengono l’una propedeutica all’altro.

La comprensione dei significati metaforici che stanno dietro alle nove scene richiede conoscenze che non sono le mie. Pertanto, per approfondire questi aspetti, vi rimando all’articolo di Elena Frasca Odorizzi che potrete leggere utilizzando il link qui di seguito Elena Frasca Odorizzi Morte e Rinascita nella Villa dei Misteri

Pompei: capacità artistiche fuori dal tempo

Ciò che invece prescinde dalla comprensione dei significati metaforici, è la straordinaria qualità pittorica del ciclo. IlPompei Villa Misteri Affreschi Triclinio crollo dell’Impero Romano inghiottirà, almeno in occidente, queste grandi capacità artistiche. Bisognerà attendere il XIV secolo per veder nuovamente il mondo occidentale tornare a tali antichi fasti.

L’espressività dei visi, l’accuratezza dei panneggi, la rappresentazione dei gesti, incantano. Lo sfondo rosso (pompeiano) sul quale si stagliano le figure fa il resto, creando un’atmosfera di sospesa concentrazione.

Non resta che stupirsi in silenzio di tanta bellezza soprattutto se la sorte vi riserverà il privilegio di poterli ammirare per qualche minuto in perfetta solitudine.

Approfondimenti

Sempre riguardo agli affreschi di Pompei, leggi anche:

Se dopo Pompei vorreste visitare Ercolano, vi proponiamo Visitare Ercolano: come organizzarsi?

Infine, la visita a Pompei non può che prevedere anche quella del Museo Archeologico di Napoli. A questo proposito:

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.