La Sala delle Prospettive della Farnesina è il grande salone del primo piano: una sala di rappresentanza, certo, ma confinante con la camera da letto del padrone di casa. Dunque uno spazio vissuto tra il pubblico ed il privato.
Farnesina Sala delle Prospettive: i paesaggi di Baldassarre Peruzzi
Baldassarre Peruzzi (1481-1536), architetto e pittore senese, ideatore della Farnesina, decise di collocare la sala tra la terra e il cielo. Così, se il lato lungo interno – con l’iconico camino ornato dalla fucina di Vulcano – è quello tradizionale di un grande salone di rappresentanza del Rinascimento, gli altri tre giocano con la prospettiva.
Infatti, nei due lati corti Baldassare Peruzzi dipinge due terrazze a colonnato che si affacciano su panorami urbani. Sul lato lungo esterno, invece, sfrutta quanto si vede naturalmente dalle finestre per affiancargli, ad abundantiam, ulteriori paesaggi dipinti.
In questo caso, infatti, il Peruzzi inserisce un colonnato ed un ulteriore panorama tra ogni finestra. Sono panorami immaginari ma, alle volte, anche reali. Sulla parete esterna, ad esempio, è rappresentata la Porta Settimiana (quella da cui parte Via della Lungara) affrescata nella posizione in cui la potremmo effettivamente scorgere se la vista fosse libera.
La struttura degli affreschi
In termini generali, possiamo dividere l’articolato sistema di affreschi in tre comparti. Il fascione che corre alto lungo il perimetro della sala a contatto con il soffitto a cassettoni; i panorami prospettici di cui abbiamo detto; i sovrapporta.
A questi affreschi dobbiamo aggiungere la fucina di Vulcano sul camino. A quest’ultimo proposito, se siete appassionati di alari di camino, non perdetevi quelli della Sala delle Prospettive.
Il fascione superiore si compone di quindici scene principali di carattere mitologico. Le porte e le finestre che si aprono sulla Sala delle Prospettive sono anch’esse ornate da affreschi. Per essere precisi, in ogni sovrapporta è rappresentata una divinità. Procedendo in senso orario dalla porta dalla quale siete entrati nella sala (provenendo dallo scalone), abbiamo sulla parete corta Mercurio e Cerere. Sulle porte della parete del camino Diana, Minerva e Giunone. Sulla seguente parete corta trovate Venere e Apollo. Forse non si tratta di un caso, infatti questo è il lato del salone confinante con la stanza da letto di Agostino Chigi: Venere a Apollo erano perfetti. Il Sodoma affrescò la stanza con il racconto delle nozze di Alessandro Magno e Rossane che potete approfondire qui Sodoma: le nozze di Alessandro e Rossane alla Farnesina.
Sulle quattro porte del lato a finestre troviamo infine Saturno, Giove, Nettuno e Marte.
Le nozze di Agostino Chigi tra cristianità e paganesimo
Nella Sala di Prospettive, il 28 agosto 1519, Agostino Chigi sposò Francesca Ordeaschi madre dei suoi cinque figli. Alla cerimonia presero parte papa Leone X de’ Medici e una nutrita rappresentanza di cardinali. E’ divertente notare come dopo diversi secoli di zelante rimozione di qualsiasi simbolo o rito pagano (o di loro cristianizzazione) la raffinatezza e l’intelligenza della cultura rinascimentale consentisse a un pontefice di celebrare un cristianissimo matrimonio in una sala adorna esclusivamente di rappresentazioni pagane.
Del resto, Agostino e Francesca vivevano da anni more uxorio. Che dire? Così va il mondo…
Se volete una guida per la visita della Farnesina cliccate Villa Farnesina: villa d’amore e d’arte