Mostre, Storia dell'arte

Roy Lichtenstein Sculptor a Venezia

Roy Lichtenstein Sculptor a Venezia, Magazzini del Sale alle Zattere, è la mostra dedicata a Roy Lichtenstein in occasione della Biennale di Venezia 2013.

Nei Magazzini, per essi stessi, è impensabile non entrare e le sculture di Lichtenstein sono una rivelazione.

I Magazzini del Sale alle Zattere

I Magazzini del Sale alle Zattere – un tempo il luogo ove si conservava una merce importante per Venezia –  sono oggi sede della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova. Gli immensi ambienti, recuperati grazie ad un progetto di Renzo Piano, hanno la sacralità di una chiesa romanica. Sono ambienti unici, lunghissimi e, in proporzione, stretti ma soprattutto altissimi. Bui, privi di finestre, il sale ha mangiato e scavato i mattoni rossi. Il tetto a travi è lassù, quasi nell’oscurità. Ed il silenzio è assoluto. Così come la sacralità che evocano: un luogo di preghiera, magico per accogliere l’arte.

Roy Lichtenstein Sculptor House II
Roy Lichtenstein – House II, 1997

Nella loro “quotidianità” (si fa per dire, il luogo è tutto fuorché quotidiano) ospitano una collezione (memorabile) di grandi opere di Emilio Vedova. Montate su una monorotaia ancorata alle travi del tetto, scorrono lungo i Magazzini per posizionarsi di fronte allo spettatore e poter similmente tornare a riporsi in una meccanica “gabbia magazzino”.

Roy Lichtenstein Sculptor a Venezia

Nella mia assoluta ignoranza, sapevo che le sculture di Roy Lichtenstein esistevano, ma non ne avevo mai viste che una o poco più per volta. La mostra invece le mette in fila, come i sassolini di Pollicino, su su per il Magazzino, fino alla “gabbia” dove i Vedova aspettano di tornare a correre giù giù per la loro monorotaia. Alle parete sono appesi disegni, bozzetti e quant’altro necessario per realizzare le sculture: i disegni delle statue con le accurate misure di ogni loro segmento segnate di lato, al di fuori del disegno.

Roy Lichtenstein House II

Se seguirete i sassolini arriverete a House II, che vi aspetta lì, in fondo al Magazzino, a fare ombra ai Vedova dormienti. Si tratta di una grande scultura tridimensionale che rappresenta una casa un po’ americana dal tetto rosso. Solo che da lontano sembra una casa tridimensionale “normale” mentre, quando ci andrete sotto, diventerà una casa tridimensionale spiovente sopra le vostre (nostre) teste. Un’illusione ottica che, se insisti, ti fa venire anche il mal di testa.

L’impatto cromatico, la forza, la presenza delle sculture di Lichtenstein è pari a quella dei suoi quadri. L’ornamentalità della Pop Art è assoluta. Non che a Venezia in questi mesi manchino le opportunità artistiche: Roy Lichtenstein Sculptor, però, è di quelle da inserire tra i must lagunari di quest’estate.

 

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.