Il mosaico dell’abside della basilica di Santa Francesca Romana risale agli interventi che interessarono l’edificio nel XII secolo, durante il papato di Alessandro VI (1159-1181). In quegli anni venne costruita la torre campanaria e il chiostro nonché il ricco mosaico datato intorno al 1161.
Il mosaico, posizionato nella parte sommitale dell’abside, si compone di cinque figure collocate in altrettanti archi. Un prezioso muro di mattoni d’oro, alle loro spalle, testimonia che ci troviamo all’interno o nel portico di un edificio sacro.
Santa Francesca Romana: un mosaico suntuoso
Al centro la Madonna Odigitria che con la mano destra indica il Bambino. Alla loro sinistra (per chi guardi) San Pietro e Sant’Andrea. Alla destra San Giacomo e San Giovanni.
Del mosaico colpisce la ricchezza della scena e dei dettagli piuttosto che la qualità delle figure. Viceversa, il mosaicista si è dedicato alla suntuosità dei particolari. Spiccano il trono e la veste della Vergine dalle ampie maniche. La tunica blu tempestata di stelle d’oro, le bordure delle maniche e del collo.
Altrettanto ricercata la fascia che borda il mosaico sul perimetro dell’abside con ripetute composizioni di frutta e foglie. Il catino dell’abside è poi ornato con una complessa rappresentazione fitomorfa. Al centro, la Mano del Padre protende verso la Vergine e il Figlio la corona del trionfo.
La datazione del mosaico
E’ interessante notare, per la datazione del mosaico, che la medesima tipologia di costruzione del catino dell’abside è presente sia nel mosaico di Santa Maria in Trastevere e in San Clemente. Ambedue questi mosaici sono datati al XII secolo, come nel caso di Santa Francesca Romana. Similmente, un trono così elaborato si ritrova unicamente in Santa Maria in Trastevere.
La soluzione di presentare le figure racchiuse entro archi è invece un unicum nella produzione musiva cristiana a Roma (almeno in quella giunta fino a noi).
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