mosaico santa maria in cosmedin
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L’inaspettato mosaico di Santa Maria in Cosmedin

La sacrestia di Santa Maria in Cosmedin custodisce un piccolo frammento di mosaico tanto antico quanto interessante. Si tratta di un’Adorazione dei Magi che proviene addirittura dalla Basilica di San Pietro. Sappiamo che si tratta di una porzione dei mosaici che papa Giovanni VII (Rossano 650 – Roma 18.10.707) aveva commissionato per l’oratorio che egli aveva fatto realizzare all’interno della Basilica stessa.

I mosaici (che conosciamo per via di copie) si articolavano in due cicli: uno dedicato alla vita di Gesù, altro a quello di San Pietro.

Papa Giovanni VII: breve biografia

roma santa maria in cosmedin mosaico adorazione dei magiLa biografia di papa Giovanni VII merita un piccolo approfondimento. Infatti, siamo di fronte ad un papa “greco” ed il primo pontefice figlio di un alto funzionario bizantino. Suo padre, che portava l’evocativo nome di Platone, era infatti il custode del palazzo imperiale sul Colle Palatino. Dunque un fatto politicamente importante considerando che l’Italia in quei secoli era appunto divisa tra longobardi e bizantini.

Merita di dire che Giovanni VII si fece promotore di numerosi interventi di restauro di edifici sacri e, tra questi, proprio Santa Maria Antiqua che si trovava (e si trova) proprio al di sotto dei palazzi imperiali del Palatino.

Va anche segnalato come Giovanni VII prese la decisione di trasferire la residenza papale dal Laterano alla Domus Tiberiana sul Palatino, probabilmente di più facile difesa ed a lui certamente ben nota per via della professione paterna.

Il mosaico di Santa Maria in Cosmedin: un regalo da San Pietro

Tornando al nostro mosaico, l’oratorio di Giovanni VII fu eliminato all’epoca di papa Paolo V Borghese (1605-1621). I mosaici vennero staccati ma andarono inevitabilmente dispersi ed oggi i lacerti sopravvissuti siroma santa maria in cosmedin mosaico adorazione dei magi trovano nelle Grotte Vaticane, nella cattedrale di Orte e nella Cappella Ricci della chiesa di San Marco a Firenze.

Il mosaico dell’Adorazione di Magi di Santa Maria in Cosmedin a Roma venne donato dal Capitolo Vaticano a monsignor Giovanni Antonio Ghezzi, di famiglia orvietana e fratello di Angelo Felice Ghezzi duca di Carpignano e barone di Zullino. Questi, nel 1636, lo donò a sua volta alla chiesa di Santa Maria in Cosmedin e destinato ad essere posto sopra la porta d’ingresso, con l’epigrafe che oggi troviamo, insieme al mosaico, nella sacrestia e che ce ne narra la storia.

L’Adorazione dei Magi: mosaico romano

Del mosaico originale ci resta solo un particolare ma esso racconta molto bene la sua storia.

La scena è chiara. La Vergine, assisa su un trono regale ha alle spalle un personaggio maschile che potrebbe essere San Giuseppe. Alla sua sinistra un angelo che – rivolto verso gli ospiti – funge un po’ da scorta d’onore e un po’ da cerimoniere per la Sacra Famiglia. Dall’angolo di destra spunta l’avambraccio del visitatore che porge il dono insieme ad un’incredibile stola arancione.

Il Bambino si protende verso di lui con un gesto compiaciuto, divertito, desideroso di guardare il contenuto della scatola.

La Vergine è seduta – fatto straordinario – di traverso sul trono (infatti alle sue spalle si distinguono chiaramente i due montanti della spalliera riccamente intarsiati.

Questa è Roma, non è Bisanzio. C’è la naturalezza (o il naturalismo, fate voi), l’immediatezza del mosaico romano che racconta la vita così com’è.

Se volete approfondire i mosaici di Roma, leggete I mosaici cristiani di Roma: 10 secoli di storia

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.

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