La grande pala di Luca Signorelli Madonna in trono con Bambino tra i Santi Pietro, Paolo, Bernardo e Stefano ruba lo sguardo entrando nella Sala dell’Adrianeo a Castel Sant’Angelo.
Luca Signorelli: la Madonna col Bambino e Santi di Castel Sant’Angelo
Il grande olio su tavola (189×176 cm), trasportato poi su tela, s’impone all’attenzione per non pochi motivi. La soavità della Vergine e la plasticità che caratterizza la raffigurazione del Bambino. I due angeli così smaccatamente signorelliani. E poi i santi dall’ampia paletta di colori e dalle diverse inclinazioni rispetto alla Vergine ed al Bambino.
Infatti, se San Bernardo (con il libro e la verga) e Santo Stefano, dal ricco piviale impreziosito da due rappresentazioni della Resurrezione, sono in adorazione, San Pietro e San Paolo appaiono presi dalle loro letture.
A proposito dello stile di Luca Signorelli (Cortona 1445 – 1523), commenta assi bene la scheda dell’opera del Museo di Castel Sant’angelo:
“Con il suo stile, che da un lato rievoca una spiritualità austera, ancora medievale, e dall’altro esprime attraverso un plasticismo estremo il desiderio di rompere gli schemi tradizionali della pittura del Quattrocento, Signorelli è un perfetto testimone del periodo di crisi dei valori di fine secolo, come dimostra il suo capolavoro, il ciclo dell’Apocalisse nella Cappella di San Brizio presso il Duomo di Orvieto (1499-1502).
Tutto ciò si coglie ancora in quella che forse fu la sua ultima opera, in special modo nella figura della Vergine che, di migliore esecuzione rispetto agli angeli e ai santi che l’affiancano, a fatica si solleva in volo su una nube di cherubini stagliandosi come un gigante in uno spazio completamente occupato dagli astanti”.
La storia
La pala d’altare della Madonna in trono con Bambino tra i Santi Pietro, Paolo, Bernardo e Stefano dovrebbe essere stata commissionata a luca Signorelli dalle monache del convento di San Michele Arcangelo a Cortona. Il convento fu poi vittima delle soppressioni napoleoniche nel 1808.
La pala divenne di proprietà della famiglia patrizia Tommasi di Cortona. Nei primissimi anni del XX secolo la pala venne inserita dalla Direzione Antichità e Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione nel Catalogo delle Opere di Sommo Pregio appartenenti ai privati di cui si vietava l’esportazione.
La Madonna in trono di Luca Signorelli passò poi nella collezione di Alessandro e Vittoria Contini Bonacossi e per donazione allo Stato Italiano nel 1928.
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